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La riflessione di un agrumicoltore calabrese

Occorre tornare a pensare prima al singolo produttore

"I singoli produttori sono l'anello vitale e primario di una filiera, come quella agrumicola, ma quasi sempre sono i meno supportati a livello economico, diventando l'ultima ruota del carro. Spero che nel tempo la situazione si capovolga e che il lavoro da noi svolto sia valorizzato, dando una redditività adeguata al lavoro effettuato e alle spese di produzione sostenute". A dichiararlo è Leonardo Lanzillotto, produttore di clementine Comune su 12 ettari, per un totale di 6.000 piante, negli areali di Nicotera Marina (Vibo Valentia) e San Ferdinando (Reggio Calabria).

Lanzillotto ha iniziato la raccolta dei suoi agrumi ai primi di novembre e registra un 25-30% di calibri piccoli. "Il problema delle dimensioni ridotte dei frutti ci accomuna alla Spagna e alla Grecia, quest'anno, non siamo gli unici, e lo scontro sui mercati è inevitabile. Inoltre, si è fatta sentire la mancanza di manodopera e ciò ha creato ulteriori grattacapi".

Il produttore calabrese vende le proprie clementine ai commercianti della sua zona. "Momentaneamente, il mercato è fermo. E, in base alle prospettive, si parla di un 50% di perdite. L'andamento commerciale dello scorso anno è stato migliore solo perché si è registrato il 30% del totale produttivo di quest'anno".

Negli ultimi cinque anni, nella piana di Rosarno sono stati estirpati circa 300 ettari dedicati a clementine, in quanto non più redditizi alla vendita.

"Non si può pensare di lasciare i frutti sulle piante e aspettare tempi migliori per la vendita. Le clementine, nel frattempo, marciscono. Bisogna comprendere il mercato e cercare di capire la direzione che sta prendendo. Non si tratta di calmierare i prezzi: è una questione di malfunzionamento dell'intero sistema. Non smetterò di produrre i miei agrumi, perché questo significherebbe sradicare piante sane, e poi perché è un lavoro che mi piace. In ogni caso, sto cercando delle alternative che abbiano un diverso sbocco commerciale e che siano più redditizie".

Riguardo all'accordo del Gruppo Orsero con alcuni importanti produttori agrumicoli della Piana di Sibari, Lanzillotto dichiara: "E' senz'altro una buona intuizione da parte del Gruppo Orsero, avendo alcune delle più grandi piattaforme di vendita in Italia, Francia e Spagna. A mio avviso, sarà l'inizio di una crescita per la nostra Regione. Ben vengano quindi tutte le strategie di vendita e di mercato da parte di marchi così illustri, affinché - guardando al futuro - si dia uno spazio commerciale ai prodotti agricoli calabresi. Da produttore di clementine, anche se non della zona di Corigliano, sono lieto di questo accordo: è una strategia che oggi appare vincente!".