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Sicurezza alimentare e salute: in fase di acquisto e' quello che conta per i consumatori italiani

Nel fare scelte d'acquisto alimentari, i consumatori italiani vogliono saperne di più sulla sicurezza alimentare e sugli aspetti direttamente legati alla salute. Ma anche sulle questioni ambientali e gli aspetti sociali legati alla produzione. E' quanto emerge da una ricerca condotta dall'ente di certificazione internazionale DNV GL sulle abitudini di acquisto di 4.500 consumatori di 15 Paesi in Europa (Italia compresa), Nord America, Sud America e Asia.


Fonte: report Viewpoint di DNV GL

Ciò a cui tengono maggiormente i consumatori italiani riguarda le informazioni sull'origine degli ingredienti e dei prodotti, con un 31,5% (+7,1% rispetto alla media internazionale). Similmente, è altrettanto importante sapere di preciso quali ingredienti siano presenti nel prodotto (23,6%) e quali pratiche igieniche siano state adottate per prevenire contaminazioni (24,3%). Tra gli aspetti su cui i consumatori vorrebbero maggior trasparenza, in cima alla lista c'è anche la sostenibilità del packaging (24,9%).

Fonte: report Viewpoint di DNV GL 

Cina e Italia: fiducia elevata nella sicurezza dei prodotti di marca, più bassa nell'insieme
La fiducia dei consumatori nella capacità delle marche di fornire prodotti sicuri è molto elevata (95,2% rispetto all'85% di media), ma i rispondenti cinesi danno punteggi molto più bassi ai prodotti food non confezionati e non di marca. Solo il 68,4% (rispetto all'80,3% in media) si fida dei prodotti non confezionati e la fiducia nei prodotti non di marca si ferma al 44,1% (rispetto a una media del 68,6%). Nel complesso, i rispondenti europei tendono a fidarsi della sicurezza dei prodotti che acquistano. I consumatori italiani, però, condividono con quelli cinesi una minore fiducia nei prodotti confezionati non di marca (60,8%) mentre mostrano una fiducia molto elevata nei prodotti di marca (92,4%).Fonte: report Viewpoint di DNV GL - Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine

Il prodotto deve parlare
Il passaggio da scaffale a carrello non è per niente automatico. Più di un italiano su due (56,8%) si aspetta di trovare le specifiche che cerca direttamente sul prodotto. Meglio se verificate. L'83%, infatti, si dice disposto a pagare di più per un prodotto alimentare se le informazioni relative agli aspetti qualitativi sono certificate da una terza parte. Un atteggiamento diffuso anche a livello internazionale (69%) e particolarmente marcato per il target dei Millennials (79,3%).

Fonte: report Viewpoint di DNV GL - Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine

Considerando l'intero campione dell'indagine, tra i Millennial l'interesse per la sicurezza alimentare e la salute è in linea con la media. Tanto la Generazione Z (18-24 anni) quanto la Generazione Y (25-39 anni), invece, apprezzerebbero una maggiore trasparenza sui temi ambientali, con il 43% e 42,8% rispettivamente (la media è il 38,4%). I Boomer (over 55) sembrano focalizzarsi di più su aspetti con un impatto più personale, mostrando meno interesse per le tematiche ambientali (31,1%) e sociali (26,6% rispetto alla media).

Il futuro della sicurezza alimentare: quale il prossimo passo?
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre 200 malattie si diffondono attraverso il cibo e una persona su 10 si ammala ogni anno mangiando cibo contaminato. Una sana gestione della sicurezza alimentare può aiutare a prevenire gran parte del fardello che accompagna il cibo non sicuro.

I players dell'industria food&beverage sono ben consapevoli dell'importanza globale della sicurezza alimentare. Proteggere i consumatori è il driver più importante, seguito dal rispetto delle leggi e dei regolamenti, e dalle richieste dei clienti. I rischi operativi sono di gran lunga considerati la principale minaccia relativa alla sicurezza alimentare mentre la mancanza di cultura della sicurezza alimentare è il numero due nella lista. Seguono compliance e vulnerabilità rispetto alle frodi alimentari.

Per maggiori informazioni: www.dnvgl.it