Lo scorso 10 marzo 2020 è venuto a mancare il dottor Giorgio Grassi, sperimentatore dell'ex Istituto Sperimentale per la Frutticoltura del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste. Era nato a Piacenza nel 1941 dove si era laureato in agraria presso l'Università Cattolica. Nel 1969 iniziò a lavorare all'Istituto come precario e nel 1972 divenne sperimentatore di ruolo, entrando a far parte di una squadra di giovani sulla quale il prof. Filippo Lalatta ha avviato la rifondazione dell'Istituto di Roma.
Nel 1987 vinse il concorso come direttore della Sezione di Caserta dove è rimasto fino al pensionamento nel 2003. Il suo primo incarico importante fu, nel 1970, la collaborazione con il dr. Monastra per la gestione dell'importante "Programma coordinato agricolo-industriale nel Mezzogiorno d'Italia, settore frutticolo" finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno, che gli permise di farsi le ossa come ricercatore "di campo" e di conoscere a fondo la realtà e le potenzialità frutticole delle regioni meridionali.
La frequentazione dell'Italia del Sud lo portò a interessarsi, come ricercatore, di due colture allora marginali tra quelle frutticole come il fico e il castagno, divenendo un punto di riferimento nazionale, importante e riconosciuto a livello europeo. Come direttore di Caserta, con intelligenza e tenacia, ha saputo creare rapporti molto positivi con le Università, i Centri del CNR e le amministrazioni delle Regioni meridionali, facendo della Sezione un centro molto attivo e dinamico di incontri scientifici e di incontri tecnici, con ricadute positive sulla frutticoltura meridionale.
La castanicoltura è stata una delle specializzazioni del dott. Grassi.
Succedere nella direzione della Sezione a un ricercatore vulcanico come Francesco Monstra senza farlo rimpiangere non era facile, ma Giorgio Grassi, con il suo stile del tutto opposto ci è riuscito con la sua serietà e il suo impegno sul lavoro. Oltre che un bravo ricercatore, era un instancabile divulgatore e, per anni, è stato chiamato da molte Regioni centro-meridionali per svolgere corsi di aggiornamento sulla castanicoltura da frutto sia con lezioni in aula che con sessioni in campo. Anche il rilancio della coltura del fico in Cilento e in Calabria credo che debba molto agli studi di Giorgio Grassi.
Anche dopo il pensionamento non ha mai abbandonato l'attività di studioso del castagno, mantenendo con i colleghi universitari, con le amministrazioni regionali e con il Ministero uno stretto continuo contatto e rapporti di collaborazione. Sempre da "pensionato", uno dei suoi ultimi importanti contributi lo ha dato collaborando attivamente alla stesura dell'"Atlante dei Fruttiferi autoctoni italiani", coordinando i capitoli "Fico" e "Castagno".