"In un'annata di scarsa produzione agrumicola, con pochissimi volumi destinati all'industria e prezzi della materia prima paragonabili a quelli del prodotto per il consumo fresco, abbiamo rafforzato i controlli sulla merce in arrivo per frenare qualche produttore che azzarda troppo quando intende commercializzare merce che non risponde minimamente ai parametri di sicurezza alimentare".
In foto Salvatore Imbesi.
"Faccio un appello a tutti i conferitori - precisa Imbesi - Per favore, la qualità degli agrumi da trasformare viene prima di tutto! E' necessario un cambio di passo, altrimenti si rischia di danneggiare pesantemente la filiera dei derivati e la qualità nutrizionale dei suoi prodotti. Perché, in estrema sintesi, il concetto di qualità degli alimenti e di sicurezza alimentare coincidono! Abbiamo l'obbligo morale di trasferire nella filiera dei derivati agrumari la stessa genuinità del frutto fresco. Una sensibilità, questa, che negli anni si è mostrata in linea con lo sviluppo delle più moderne tendenze alimentari, che richiedono prodotti in grado di conciliare gusto a sano benessere".
Così dichiara a FreshPlaza Salvatore Imbesi, consulente della Ortogel, azienda storica e importante player internazionale del settore agrumicolo.
Nella sua evoluzione, Ortogel ha saputo valorizzare la propria produzione, arrivando sino al cliente finale con referenze di alta qualità. I suoi impianti tecnologici e gli investimenti in ricerca e sviluppo consentono all'azienda di raggiungere mercati italiani ed esteri. Prodotto di punta dell'azienda siciliana è il succo di arancia rossa, ma la gamma include diverse tipologie di succhi concentrati e naturali di agrumi, tra arance a polpa bionda, pompelmo, limoni e mandarini.
In un settore dove la chiave del successo è la programmazione e la visione nel lungo periodo, Ortogel non ha mai fatto mancare il suo sostegno alle aziende che continuano a credere e prendere impegni per costruire una filiera sicura, solida e tracciabile. Ad oggi, le imprese che hanno sottoscritto impegni e aderito al progetto di filiera dispongono e coltivano circa 15.000 ettari di agrumeti.
Relativamente all'emergenza sanitaria in atto in Italia, la Ortogel ha messo in atto procedure aziendali in ottemperanza alle norme nazionali di profilassi per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica. "Stiamo lavorando in totale sicurezza - dice Imbesi - come da protocollo, al fine di garantire le forniture. Non si rilevano disservizi relativamente alla logistica, grazie alla responsabilità degli operatori del settore".
"Ora, a fine campagna, è tempo di bilanci: bisogna riflettere su come arginare le criticità che l'hanno caratterizzata. E sebbene parliamo di agricoltura e agrumi in particolare, anche qui tutto si riconduce a una precisa responsabilità morale - da sempre avvertita in azienda - di voler seguire un percorso di filiera responsabile. E' l'unico modo per avere margini di negoziazione con i nostri clienti e per rimanere sul mercato".
Problemi specifici della campagna commerciale agrumaria 2020
Si è rilevata una scarsa produzione degli agrumi in generale e, in particolare, di arance pigmentate. Le avverse condizioni climatiche, con scarse precipitazioni di aprile e maggio, insieme alla siccità prolungata e alle temperature elevate di luglio e agosto, hanno dato vita a un'abbondante fioritura, con una buona allegagione; segnali che avevano fatto sperare in una buona stagione. Tuttavia, la consistente cascola che si è manifestata successivamente ha determinato una riduzione dei volumi disponibili stimabile intorno al 50%. A peggiorare la situazione, centinaia di ettari di agrumeti recentemente reimpiantati non sono ancora entrati in produzione. La carenza di frutta ha determinato l'impennata dei prezzi del fresco e la conseguente carenza di prodotto destinato all'industria.
Ortogel, in questa stagione, alle proprie quotazioni si è sentita rispondere: "il prezzo non è competitivo" e, a malincuore, ha visto i contratti di vendita passare ad altri competitor.
"Non ci siamo scomposti per questo - precisa Imbesi - anche perché, oggi, buona parte di questi clienti sono ritornati a chiedere prodotto alla Ortogel, proprio per la mancanza di materia prima. Ciò ha aperto il problema dell'affidabilità nel garantire le forniture con i nostri clienti perché, senza la stipula dei contratti alla base, salta la credibilità del settore dei derivati di agrumi" (vedi articolo correlato).
"Tutte le aziende saranno costrette a sostituire il succo di arancia rossa con altri succhi e questo comporterà problematiche per tutto il comparto. Già a partire dal mese di giugno, infatti, sarà difficile trovare a scaffale succo di arancia rossa, e il consumatore suo malgrado dovrà accontentarsi di miscele di succhi di vario genere. Nella migliore delle ipotesi, mix con qualche goccia di mirtillo o di limone per sostenere quanto basta una comunicazione a sostegno della salute… ma questa è un'altra storia".
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