L'export di cipolle, al momento, è un po' più tranquillo. "Dai coltivatori è partito un aumento di prezzo. Una cosa del genere è sempre pericolosa, se i mercati non sono pronti ad accoglierla. Ecco perché ora sembra esserci un punto di svolta. Ritengo che il prezzo per balla del prodotto sia aumentato troppo e ora ne stiamo raccogliendo i frutti in negativo". A sostenerlo è William Nannes, della ditta olandese J.P. Beemsterboer Food Traders.
"Attualmente, l'India ha ripreso le esportazioni e ciò genera un impatto sulle nostre esportazioni in Estremo Oriente. Ora la situazione resterà tranquilla per un po' anche per i trasformatori, ma avranno il problema delle scorte acquistate a caro prezzo. Il prezzo a balla per il calibro 45/65 era di 0,19 euro e per il calibro 40/60 0,18 euro, ma ora c'è un po' di pressione. Per il calibro 60/80 il prezzo resta a 0,21 euro, e i calibri extra hanno un prezzo di 0,23 euro".
Nel frattempo, il clima umido ha rallentato la piantagione. I lotti più precoci sono stati piantati, ma il clima è molto umido e quindi la nuova stagione non comincerà in anticipo. Ciò sta causando una certa tensione. E poi si consideri l'impatto del Coronavirus, che rende ancora più difficile agire sotto il punto di vista logistico. La cosa positiva per le cipolle è che, quando nei Paesi Bassi le persone cominciano a fare scorte, le cipolle e l'aglio sono spesso nella lista per via dei loro effetti benefici".
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J.P. Beemsterboer Food Traders
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