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Export spagnolo di frutta e verdura fortemente colpito dal blocco a La Junquera

Dopo aver annunciato la fine delle mobilitazioni attivate attraverso la Tsunami Democràtic, una piattaforma digitale che raccoglie la protesta del separatismo catalano, la polizia spagnola sha dovuto faticare per riaprire il valico di frontiera a La Junquera,. Le esportazioni di alimenti agricoli, in particolare frutta e verdura, sono state tra le attività più colpite dal blocco messo in atto dal gruppo.

La piattaforma indipendentista Tsunami Democràtic aveva posto fine alla mobilitazione sulle strade catalane, che aveva bloccato l'autostrada AP-7 in diversi punti a Girona, descrivendo l'azione di 3 giorni come un successo assoluto.

Poco dopo le 8:00 del giorno di sospensione della mobilitazione, il movimento Tsunami Democràtic ha scritto sul suo account Twitter: "Abbiamo raggiunto l'obiettivo sull'AP-7 e quindi posto fine a questa mobilitazione di 3 giorni". Alle 10:00, il servizio catalano sul traffico continuava a riferire sul suo sito Web che l'AP-7 era ancora bloccata al valico di frontiera di La Junquera (Girona).

Fepex, la principale organizzazione del settore ortofrutticolo spagnolo, ha chiesto al governo di adottare delle misure per garantire il traffico stradale a La Junquera, poiché ogni settimana 11.000 delle loro spedizioni verso l'Europa attraversano questo confine. In effetti, il 95% delle spedizioni di frutta e verdura spagnole verso i Paesi europei viene spedito su gomma, principalmente dalla regione di Murcia e dalla provincia di Almeria.

Il direttore della Fepex, Jose Maria Pozancos, ha dichiarato: “Un gran numero di camion con frutta e verdura altamente deperibili sono stati paralizzati sull'AP-7, a La Junquera, la principale frontiera, per questo settore, per accedere ai mercati del centro e del nord Europa".

Pozancos ha anche affermato che il governo dovrebbe considerare che il prolungarsi o il ripetersi di questa situazione potrebbe generare gravi problemi nelle aree di produzione di questi prodotti, poiché dipendono fortemente dalle vendite ai mercati esteri.

Perdite per cento milioni di euro
L'International Road Transport Association (Astic) ha stimato che i blocchi ai valichi di frontiera di La Junquera e Le Perthus hanno causato perdite per oltre 100 milioni di euro, fra fatturazione e carico, percorsi logistici e danni commerciali ai clienti.

Il direttore generale di Astic, Ramon Valdivia, ha sottolineato che "il danno alle compagnie di trasporto ha un effetto moltiplicatore sul resto dei settori produttivi che ne rimangono colpiti, con una stima di oltre 500 milioni di euro di perdite totali".

L'associazione ha criticato "la mancanza di misure di prevenzione e la mancata reazione tempestiva da parte delle autorità spagnole".

"Sembra che i manifestanti abbiano più consapevolezza dell'importanza strategica del trasporto su strada dei nostri leader politici", ha aggiunto Valdivia.

Secondo i dati dell'associazione, oltre il 70% delle esportazioni spagnole verso il resto dell'Europa, viene effettuato attraverso gli unici due valichi di frontiera, situati a Girona e Guipuzcoa, che a loro avviso sono insufficienti, e persino inaffidabili.

Danni alla Catalogna e alla Spagna
Il CEOE ha inoltre richiesto un atto esecutivo, in coordinamento con la Francia, per risolvere la situazione e garantire la libera circolazione di merci e persone.

Secondo i loro calcoli, il danno potrebbe ammontare a quasi 25 milioni di euro all'anno. Hanno anche affermato che 10.000 veicoli pesanti attraversano quel confine e che i governi spagnolo e francese avrebbero dovuto prevenire e sbloccare i valichi.

Il CEOE ha avvertito che questa situazione danneggerà l’economia della Catalogna e del resto della Spagna, con perdite dirette per le compagnie di trasporto, a causa della parte deperibile del carico, dei cambiamenti nei flussi logistici e delle conseguenze sulla produzione e distribuzione.

Nell'ambito della CEOE, i rappresentanti del settore hanno dichiarato che gli uomini d'affari e gli autisti professionisti sono stanchi di questo tipo di blocchi e di problemi, già subiti di recente in occasione delle elezioni, e da gruppi come i Comitati di Difesa della Repubblica (CDR), che hanno protestato contro la sentenza della Corte suprema contro i leader indipendentisti.

Fonte: efeagro.com  

Data di pubblicazione: