Nel mese di settembre 2019, si stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,6% su base mensile e un aumento dello 0,3% su base annua (in lieve rallentamento da +0,4% di agosto).
La lieve decelerazione dell'inflazione è dovuta principalmente all'ampliarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -1,0% a -2,6%) e al rallentamento della crescita di quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +1,7% a +0,4%) e in misura minore dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +1,5% a +1,1%); accelerano, invece, i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,0% a +1,4%) e registrano un calo meno marcato quelli dei beni durevoli (da -1,2% a -0,8%).
L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera lievemente da +0,5% a +0,6%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +0,6%.
L'inflazione acquisita per il 2019 è +0,6% sia per l'indice generale che per la componente di fondo.
Sia i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto registrano una crescita dello 0,4% (da +0,7% del mese precedente), prossima, in entrambi i casi, a quella riferita all'intero paniere.
L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dell'1,4% su base mensile, a causa della fine dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e dello 0,2% su base annua (da +0,5% del mese precedente).
L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,7% su base mensile e un aumento dello 0,1% rispetto a settembre 2018.
Fonte: istat.it