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Maurizio Filippi invoca un ruolo piu' attivo da parte dell'Organizzazione interprofessionale

Liquidazione kiwi: cosi' non va

In questi giorni le strutture stanno pubblicando, o hanno già pubblicato, i listini delle liquidazione dei kiwi verde. E, come previsto (cfr. FreshPlaza del 2/04/2019), le cose non sono andate molto bene. "I prezzi si sono mantenuti bassi per tutta la stagione - afferma Maurizio Filippi della Commercio Frutta - nonostante un leggero rialzo verso la fine che, però, non è servito a capovolgere le sorti dell'annata. Le liquidazioni non sono soddisfacenti, coprono i costi di produzione o poco più".

Maurizio Filippi

Filippi lancia la proposta di una organizzazione che raggruppi le principali aziende italiane del comparto in modo da aggregare più del 50% della produzione. "Prima di tutto, dovremmo far funzionare l'Organizzazione Interprofessionale (OI). Esiste, ma non ci troviamo mai. Credo invece che dalla OI dovrebbero scaturire scelte condivise per non rimanere schiacciati fra Nuova Zelanda e Grecia".

La campagna 2018/19 ha messo in luce, una volta per tutti, il nuovo trend mondiale del kiwi: da un lato Zespri con la sua alta qualità che occupa gli spazi delle linee Premium. Dall'altro la Grecia con i suoi bassi prezzi che occupa il segmento economico. "E, nel mezzo, vi siamo noi, l'Italia, né carne né pesce. La nostra finestra di commercializzazione si restringe sempre di più e noi rimaniamo inermi, in silenzio, senza fare nulla... Invece occorre reagire, riunirsi, lanciare idee e passare all'azione. Altrimenti anche questa filiera rischierà di diventare perdente, così come abbiamo perso la sfida su altre referenze".

Ma cosa si potrebbe fare? Filippi dice che, ad esempio, si dovrebbero proporre strategie di programmazione insieme a Zespri per valutare i periodi di vendita. Il celebre brand mondiale già collabora parecchio con le aziende italiane per ottenere un prodotto di alta qualità. 

"Sarebbero utili più aggregazione e strategie insieme ai colleghi delle principali regioni italiane che sono Piemonte, Emilia Romagna e Lazio. Il kiwi è un articolo di livello mondiale, che si commercializza ovunque. E' inutile portare qualche pedana di kiwi in Asia: occorre avere una forza commerciale con un brand "Italia". All'estero non sanno cosa farsene dei nostri tanti piccoli marchi. Si devono raggiungere masse critiche elevate e noi possiamo farlo solo organizzando la filiera a livello nazionale. Altrimenti rischiamo di rimanere schiacciati".

Contatti:
Maurizio Filippi
Email: info@commerciofrutta.com