Anche il mese di marzo è stato in chiaroscuro per il comparto kiwi. Lo conferma Maurizio Filippi, referente Fruitimprese kiwi nell'Organismo interprofessionale. "Ci aspettavamo una ripresa, invece il mercato è rimasto attendista. Lo definirei come un 'andamento lento', per parafrasare il titolo di una canzone. Tutti offrono kiwi e si va a caccia del cliente".
In genere, in marzo i prezzi si alzano, ma così non è stato negli ultimi 30 giorni. Ora ci si aspetta una ripresa in aprile. "A metà del mese scorso - aggiunge Filippi - avevamo in stoccaggio l'11% in più dei kiwi rispetto all'anno precedente, a fronte di un incremento di produzione stimato dell'1%. Quindi vi è stato un calo delle vendite del 10%. L'auspicio è che aprile ci riservi un rilancio".
Un rilancio tra l'altro possibile, dato che la qualità del prodotto è buona e la conservabilità ottimale. "Abbiamo notato un'ottima tenuta da parte dei frutti provenienti da Latina e dalla Calabria. Ad ogni modo, dipende sempre dal singolo produttore. Suggeriamo di non spingere troppo con la concimazione, in modo che i frutti non abbiamo troppa acqua al loro interno. Occorre un giusto equilibrio con la sostanza secca".
Circa i rapporti con la Gdo, Filippi afferma che "da qualche tempo, i supermercati chiedono frutti più prossimi al consumo, con una durezza compresa fra 1 e 2,5 kg/cmq. Anni fa si immettevano sul mercato frutti ben più duri e questo ha causato una disaffezione da parte di molti consumatori. Oggi i frutti sono quasi pronti per il consumo e, dopo 4 o 5 mesi di cella frigorifera, la fibrosità della columella è quasi azzerata".