Claire Voogt e Taylor Farr condivideranno una borsa di studio conla loro ricerca sulla capacità delle alghe marine di mitigare gli effetti del batterio Pseudomonas syringae pv. actinidiae (Psa), che causa la batteriosi del kiwi.
I due studenti dell'Università neozelandese di Waikato sono convinti che le alghe marine potrebbero essere la chiave per controllare la batteriosi virulenta del kiwi, che ha devastato il settore neozelandese.
Stanno frequentando un master in scienze e stanno studiando come i metaboliti delle alghe possano essere utilizzati per trattare batteri patogeni, in particolare Psa che, da quando fu scoperto nel 2010 su una pianta, è costato al settore del kiwi circa 1 miliardo di dollari.
I due si sono aggiudicati la borsa di studio post-laurea "Sir Don Llewellyn Fieldays" per il 2019, e condivideranno il premio di 22.500 dollari.
Voogt ha dichiarato che la natura competitiva degli ecosistemi costieri è risultata in composti di alghe che si sono evoluti come difese chimiche e, al contrario dei prodotti naturali da fonti su terra, gli organismi terrestri non sono mai venuti a contatto con le difese chimiche marine e perciò è meno probabile che sopravvivano a tale esposizione.
"Ogni organismo possiede diverse caratteristiche e risponde a diverse condizioni o ambienti, quindi è possibile che queste alghe marine possano essere sfruttate per massimizzare la produzione dei composti desiderati e che vengano utilizzate in applicazioni commerciali".
I due studenti impiegheranno dei campioni raccolti in vari luoghi dai sommozzatori dell'Università di Waikato, con sede a Tauranga, ne prepareranno degli estratti di cui determineranno i profili chimici e poi testeranno i loro effetti sui batteri.
Gli studenti divideranno i tempi di laboratorio tra l'università e il centro di ricerca vegetale e alimentare per il contenimento di Psa. Il loro piano fa parte di un progetto più grande che coinvolge scienziati dell'università e del centro Plant and Food Research.
Il focus principale di Voogt sarà una specie di alga in particolare, mentre il progetto di Farr studierà diverse specie per individuare quelle con applicazioni potenzialmente utili soprattutto in orticoltura.
Farr ha dichiarato: "Gli organismi marini sono una ricca fonte di prodotti naturali utili e variegati e hanno proprietà prevalentemente diverse a quelli terrestri. Ciò li rende interessanti per diverse applicazioni su terra".
"Ciò a cui sono particolarmente interessato è individuare i prodotti bioattivi naturali che possono essere usati nel settore orticolo per contrastare patogeni come il batterio Psa. E' importante sviluppare metodi di controllo alternativi. Significa che, a tempo debito, potrebbe esserci del potenziale nella coltivazione di diverse alghe per uso commerciale su tutta una serie di patogeni".
Fonte: ww.stuff.co.nz