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La selezione varietale puo' contribuire a un'agricoltura piu' sostenibile

Secondo uno studio francese pubblicato nel 2016, il 79% dei nostri cugini d'oltralpe crede che il cibo possa nuocere alla salute e il 93% ritiene che la presenza di agrofarmaci negli alimenti abbia un impatto sulla salute. Questo ci dice che le persone sono consapevoli del fatto che dovrebbero mangiare un cibo più sano.

"Attualmente, nei supermercati francesi, i prodotti agricoli biologici rappresentano solo il 5% e lo sviluppo di questo settore è in gran parte limitato dai prezzi alti. In questo contesto, un'organizzazione di produttori francesi ha creato il Residue 0, ovvero un marchio di produzione a zero residui, lanciato nell'aprile 2017, e presentato ufficialmente il 7 febbraio a Fruit Logistica". A dichiararlo è Thomas Chevaillier, direttore tecnico-commerciale della PSB Vegetable Production.

Secondo Thomas, le catene di supermercati considerano questi requisiti complementari all'offerta biologica, poiché consentono di aumentare il numero di prodotti salutari, a un prezzo più accessibile. "Consente a noi agricoltori di apportare un valore aggiunto ai nostri frutti, in un modo più accessibile, mentre convertiamo alcuni dei nostri lotti in produzioni biologiche".

L'idea è, quindi, di favorire metodi alternativi e l'ottimizzazione tecnica che limita l'uso di prodotti chimici, ad esempio:
- utilizzando metodi alternativi, come la creazione di sistemi di trappole e confusione sessuale, per limitare la pressione di alcuni insetti, così da poter ridurre l'uso di insetticidi;
- favorendo il lavoro meccanico dei terreni per limitare l'uso di erbicidi;
- favorendo l'uso di fertilizzanti biologici per fertilizzare i campi.

"Tuttavia, dopo molti anni di frutticoltura, ci siamo resi conto che la scelta della varietà è essenziale in questo tipo di progetto - ha dichiarato Chevaillier - Infatti, alcune varietà hanno una tolleranza genetica (diretta o indiretta) agli agenti patogeni ed è per questo che abbiamo deciso, negli ultimi anni, di concentrare il nostro lavoro su questa problematica. Questo è forse l'argomento più importante che affrontiamo nel nostro programma di miglioramento".

Tolleranza al virus della Sharka (virus Plum Pox - PPV) nelle albicocche
"Conosciamo tutti gli effetti di questo virus. I sintomi compaiono pochi giorni prima della raccolta (rigonfiamenti e deformazioni), rendendo le albicocche non più idonee all'esportazione e causando enormi perdite al produttore".

"Gli afidi sono vettori del virus che causa la Sharka, quindi controllarne gli spostamenti può limitare la proliferazione del virus. Quindi, se avessimo una varietà tollerante non dovremmo eseguire trattamenti chimici - ha affermato l'esperto - La nuova gamma di albicocche tolleranti al PPV, come Nestor, Domino, Flopria, Bolero e Agostino, consente di limitare le applicazioni di insetticidi in aree altamente contaminate".

"Oggigiorno - ha spiegato Chevaillier - grazie ai marcatori molecolari, possiamo determinare se una varietà abbia una tolleranza alta o bassa al virus".

Tolleranza al fungo Monilinia fructicola
Monilinia fructicola è un fungo molto aggressivo che si sviluppa nei frutti dolci, specialmente nelle nettarine. I principali fattori per lo sviluppo di questo patogeno sono gli zuccheri, l'alta umidità e le elevate temperature.

Durante il mese di agosto, le temperature rimangono alte e ci sono buone probabilità che avvengano piogge improvvise e copiose. Le varietà che vengono raccolte in questo periodo tendono ad avere alti livelli Brix, quindi le condizioni sono perfette per lo sviluppo del fungo. Di conseguenza, i produttori utilizzano spesso fungicidi, per prevenire o curare la fitopatia.

Varietà Kinolea, foto scattata l'8 agosto a Nîmes (Francia). Secondo taglio dopo 3 giorni di pioggia (50 mm).

"Osservando le nostre varietà in condizioni meteorologiche estreme, abbiamo notato che alcune di queste, come la Tifany (inizio agosto) e la Kinolea (metà agosto), sono tolleranti allo sviluppo del fungo Monilinia fruticola. Queste cultivar ci permettono di ridurre significativamente l'uso di prodotti chimici", ha dichiarato Chevaillier.

"In questo caso, non abbiamo ancora identificato i marcatori molecolari che ci permettono di sapere se le varietà abbiano una tolleranza genetica. Ci basiamo però sull'incredibile lavoro svolto dai nostri collaboratori in Spagna (Viva e Viladegut) e dalle stazioni sperimentali francesi (CTIFL)", ha aggiunto l'esperto. Nella gamma Paraguayo (pesche piatte, NdR), è essenziale scegliere delle varietà a chiusura perfetta, come Samantha, Contessa e Filoe, che limitano la proliferazione dello stesso patogeno".

La varietà Filoe, all'inizio di agosto, a Nîmes (Francia) dopo una tempesta.

Tolleranza al batterio Xanthomonas Arboricola pv. Pruni (XAP)
Questo batterio è presente nelle drupacee, in particolare nelle colture di albicocche, nettarine e pesche, ed è una vera fonte di preoccupazione per i produttori. Lo riconoscono dai sintomi, come le macchie sulle foglie. La defogliazione continua fino alla morte dell’albero. I frutti colpiti non risultano commercializzabili. Il batterio XAP si sviluppa principalmente nelle zone soggette a fenomeni piovosi, si diffonde con il vento e con tutti i tipi di contatto. E' incontrollabile, ci sono diverse misure profilattiche per limitarne la diffusione, ma nessun trattamento è autorizzato.

"In realtà, tutti i battericidi sono proibiti perché lasciano troppi residui e inoltre tutti i trattamenti utilizzati finora non hanno funzionato: solo le applicazioni di rame, in autunno e in inverno inoltrato, hanno ottenuto un risultato parzialmente efficace. Il rame è autorizzato nella coltivazione biologica, ma rimane nel terreno e porta a una diminuzione delle popolazioni batteriche sane. Come coltivatori, ci siamo concentrati su questo problema, studiando ogni anno le nostre varietà nelle aree più sotto pressione per via del batterio XAP, per determinare quali siano meno sensibili".

Un'organizzazione di produttori francesi ha avviato (a novembre 2017) un'attività finalizzata a determinare un elenco di varietà che non sono molto sensibili al batterio. "I primi risultati sono molto positivi: le nostre varietà Pamela, Filoe, Samantha e Mombassa hanno mostrato tolleranza. L'abbiamo osservato sia sul campo che a livello genetico".

"I marcatori molecolari che consentono di identificare le varietà geneticamente tolleranti sono in fase di conferma. Stiamo attualmente testando questi marcatori con la nostra gamma completa di drupacee, al fine di migliorare la nostra valutazione varietale".

"L'innovazione varietale è uno strumento essenziale nel momento in cui si sviluppa un progetto agricolo. Ci aiuta ad affrontare le sfide del futuro: produrre più prodotti, più salutari, nel rispetto dell'ambiente e dei consumatori - ha concluso Chevaillier - Siamo orgogliosi di essere stati dalla parte dei produttori per più di 20 anni, sostenendoli e condividendo le nostre esperienze".

Per maggiori informazioni:
Thomas Chevaillier - technical/commercial director
Email: thomas@psbproduccionvegetal.com
Web: www.psbproduccionvegetal.com

Vincenzo Cerbone (contatto per l'Italia): 
Tel.: +34 646 47 97 23
Email: vincenzo@psbproduccionvegetal.com 
Data di pubblicazione: