Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Guarda il video girato a Eima!

Pirodiserbo, la soluzione contro la destrutturazione del terreno

Contro le infestanti, il pirodiserbo pare essere la soluzione più gettonata. Alla recente fiera Eima, le Officine Mingozzi di Ferrara hanno esposto un paio di macchine di cui una è una novità.

Guarda il video con Marco Mingozzi

 
"Il concetto - spiega il titolare Marco Mingozzi – sta nel fatto che il controllo delle malerbe nelle coltivazioni di quarta gamma dà sempre più grattacapi. Le lavorazioni frequenti destrutturano il terreno. Vi si ovviava con l'uso di sostanza organica sotto forma di letame il quale, oltre ad arricchire di principi chimici, conferisce struttura al suolo. Tuttavia il letame può essere portatore di Escherichia coli e le catene della Gdo pretendono che non venga utilizzato. A questo punto, il pirodiserbo rimane l'unica alternativa valida contro la destrutturazione del suolo".



Le macchine sono dotate di bruciatori alimentati da gpl e, in abbinamento, vi sono organi per una leggera e superficiale lavorazione. "La nostra PTRCK – continua Mingozzi – è una novità che abbiamo appena presentato. E' più corta, ha come organo lavorante un interra-sassi che opera a soli 10 centimetri di profondità. Davanti vi è un carter regolabile che si adatta alle diverse condizioni. E' indicato nei terreni argillosi o con presenza di sassi".



La macchina opera con una temperatura di fiamma pari a 1700°C, mentre al terreno è pari a 650°C. E' stata messa a punto in collaborazione con il CREA di Monterotondo (Roma). L'attrezzatura del pirodiserbo viene utilizzata secondo due modalità operative. La prima è per la distruzione dei residui con un intervento dopo la raccolta del prodotto; ciò consente di ridurre notevolmente la fonte di inoculo delle malattie fungine e riduce la presenza degli insetti.

 

La seconda operazione è quella di sterilizzazione. In questo caso il pirodiserbo è associato a una attrezzatura per la lavorazione del terreno (erpice rotante o interra-sassi) da impiegare prima della fase di semina. In genere non servono trattrici di grande potenza. Per le macchine più piccole bastano 30-50 cavalli.

"Il pirodiserbo – conclude Mingozzi – è un metodo ecologico per disinfestare e disinfettare. Abbiamo tante aziende, specie di quarta gamma che, una volta provato, non sono più volute tornare indietro".

Per informazioni:

Officine Mingozzi
Via Val d'Albero 25/B
Ferrara
Email: info@pirodiserbo.it
Web: www.pirodiserbo.it
Data di pubblicazione: