
La vendita di frutta fresca in Germania dal 2010 al 2015. Dati in migliaia di ton. Clicca qui per consultare il grafico a dimensioni maggiori. (Grafico elaborazione Ufficio Studi e Ricerche Fondosviluppo per Confcooperative su dati Euromonitor)
A sostenere questo andamento positivo è stato soprattutto l'aumento dei consumi di uva da tavola e kiwi in primo luogo e, a seguire, delle banane, mentre pure mirtilli e ciliegie sono cresciuti parecchio, pur partendo da volumi considerevolmente più bassi. Da notare che in Germania, a differenza dell'Italia, praticamente tutte le categorie di frutta fresca sono aumentate nei consumi, ad eccezione soltanto di pompelmi e pomelli, degli agrumi (limoni e lime esclusi) e di ananas e prugne.

Variazione percentuale di vendita della frutta fresca in Germania, dal 2010 al 2015. Clicca qui per consultare il grafico a dimensioni maggiori. (Grafico elaborazione Ufficio Studi e Ricerche Fondosviluppo per Confcooperative su dati Euromonitor)
In questo quadro, nel periodo 2010-2015, in Germania il frutto più consumato risultano essere le mele con un 25,9%, seguite delle banane con un 20,3%; poi molto a distanza seguono il comparto di arance, clementine e mandarini, l'uva da tavola e le pesche, che insieme coprono circa il 20% dei consumi di frutta fresca.

Previsioni sulle vendite di frutta fresca in Germania dal 2015 al 2020. Dati in migliaia di ton. Clicca qui per consultare il grafico a dimensioni maggiori. (Grafico elaborazione Ufficio Studi e Ricerche Fondosviluppo per Confcooperative su dati Euromonitor)
Anche per il futuro il consumo di frutta fresca in Germania è dato in aumento, e si stima che dal 2015 al 2020 passerà dagli attuali 4,2 milioni di tonnellate ai futuri 4,4 milioni, merito soprattutto dell'aumento dei consumi di mirtilli, kiwi e frutta esotica.

Variazione percentuale stimata nella vendita della frutta fresca in Germania, dal 2015 al 2020. Clicca qui per consultare il grafico a dimensioni maggiori. (Grafico elaborazione Ufficio Studi e Ricerche Fondosviluppo per Confcooperative su dati Euromonitor).
Infine tra il mercato italiano e quello tedesco possiamo trovare un'altra grossa differenza. Se infatti nel primo l'incidenza delle vendite di prodotti di frutta fresca confezionata è relativamente basso un rapporto di 1 a 5 circa a favore dello sfuso (cfr. FreshPlaza del 05/09/2016), in Germania siamo praticamente al fifty-fifty, con il confezionato che addirittura supera lo sfuso. In Germania, infatti, il 57% della frutta fresca viene commercializzata confezionata mentre solo il restante 43% è sfuso.