
Pier Paolo Bortolotti del Consorzio Fitosanitario provinciale di Modena ha riferito sul monitoraggio e controllo della cimice asiatica nella provincia di Modena.

La sala dell'incontro.
"Il controllo sulla cimice asiatica – spiega Bortolotti – si sta effettuando attraverso il monitoraggio del territorio, la sperimentazione su molecole insetticide (piretroidi, neonicotinoidi, fosforoganici, prodotti biologici, ecc.), le strategie di difesa e le indagini su metodi alternativi (trappole, barriere fisiche, impiego di potenziali antagonisti). Dal monitoraggio è emerso che questa cimice si trova ovunque, senza esclusione di colpi!"

Pier Paolo Bortolotti
"E' stata infatti ritrovata su pero, melo, albicocco, pesco, susino, ciliegio, fragola, kaki, kiwi, olivo, vite, mais, sorgo, girasole, soia, medica, pomodoro da industria. Dal monitoraggio è emerso che è una specie molto invasiva, altamente polifaga, con elevata capacità riproduttiva, generazioni (adulti e stadi giovanili) che si sovrappongono e dannose in ogni stadio, è specialmente attratta dai frutti, è molto mobile con una marcata vitalità. Nel 2015, si sono registrati danni ingenti su pero dal 30 al 50% alla raccolta su Santa Maria, Carmen, Moretti, William, Conference, Decana e Kaiser, mentre su Abate si è rilevato il danno minore intorno al 10-15%; danni dal 2 al 30% in post-raccolta.

Danni da cimice asiatica su pero.
Parallelamente all'intervento di Bortolotti, Graziano Vittone (Manta, CN) ha riferito sul monitoraggio e controllo della cimice asiatica in Piemonte, regione nella quale, oltre ai danni su pesco nel 2015, è stata ritrovata anche su nocciolo e ortive.

Graziano Vittone
"Sul territorio piemontese sono in corso tre azioni – spiega Vittone – 1) individuazione del momento di fuoriuscita da ricoveri artificiali appositamente allestiti nell'anno 2015; 2) individuazione dell'epoca di migrazione degli adulti verso le colture frutticole più appetibili mediante frappage e lettura delle trappole; 3) monitoraggio delle ovature per rilevare numero e andamento delle generazioni".

Ovature
"Nessun principio attivo attualmente riporta in etichetta, per le colture frutticole, attività contro la cimice asiatica, a parte l'acetamiprid su pomacee. Fra i prodotti attualemente autorizzati e consentiti nei disciplinari di lotta integrata, solo alcuni (Clorpirifos, Actara, Trebon, Karate) hanno dimostrato una discreta efficacia contro le forme mobili dell'insetto. Tuttavia – continua Vittone – altri potrebbero manifestare un analogo effetto, ma devono essere ancora saggiati sui diversi stadi dell'insetto e sulle diverse generazioni: infatti il medesimo prodotto ha fornito risultati meno interessanti sulle generazioni estive rispetto alla svernante".
"Nell'utilizzo di questi prodotti si dovrà tenere conto 1) delle limitazioni di etichetta e dei disciplinari di produzione, 2) della necessità di preservare l'artropodofauna utile (fitoseidi, antocoridi, ecc.), quindi impiegare prodotti selettivi e non abbandonare la confusione, 3) di posizionare i trattamenti tempestivamente tenendo conto della durata d'azione relativamente breve dei prodotti sulla cimice e dell'estrema mobilità dell'insetto; 4) della diversa sensibilità ai trattamenti da parte delle generazioni dell'insetto".
Alessandro Capella di Sipcam Italia ha illustrato possibili strategie per il controllo della cimice asiatica. In particolare, Capella ha presentato Runner Lo, prodotto in corso di registrazione e a breve in commercio. Runner Lo è la nuova e innovativa formulazione di clorpirifos metile, studiato in modo specifico per la riduzione dell'odore e della deriva.

Alessandro Capella
Capella sottolinea l'importanza dell'approccio integrato nella difesa: "Halyomorpha halys è una nuova specie potenzialmente invasiva dei nostri fruttiferi, pertanto è fondamentale la conoscenza dell'etologia di questo fitomizo ed è determinante il monitoraggio visivo e con trappole. Prioritario è controllare l'insetto fin dalle prime fasi (adulti svernanti e neanidi di 1° generazione) per evitare danni precoci e una successiva crescita incontrollabile della popolazione. Onde evitare di aumentare il numero complessivo dei trattamenti come negli USA è necessario intervenire con prodotti efficaci e selettivi, inserendoli in strategie per il controllo di altri fitofagi chiave nelle diverse colture."

L'incontro si è chiuso con i saluti di Domenico Sacchetto (foto qui sopra), presidente di Asprofrut Piemonte.