
Il progetto per il PSR 2014-2020 prevede, infatti, un investimento pari a 650 ettari di kiwi nei prossimi sei-sette anni, per una spesa complessiva di oltre 31 milioni di euro.
"Un po' tutta la nostra produzione è coordinata dalla commercializzazione di Alegra, pur mantenendo molti dei nostri clienti storici, una fetta di mercato che non abbiamo perso, ma che seguiamo come prima. Come Osas-Campoverde non abbiamo mai avuto problemi di posizionamento del prodotto; il vero punto cruciale è quello di soddisfare i nostri soci, dopo due annate non proprio rosee. In generale, i risultati del rapporto con Agrintesa-Alegra sono più che soddisfacenti, con riscontri positivi".
"Con Alegra stiamo cercando di mettere in risalto la provenienza dal Sud Italia, un aspetto cui teniamo molto, poiché pesche e nettarine del Meridione - concedetecelo! - hanno un plus in più. Le produzioni vengono commercializzate sia a marchio Alegra sia Osas-Campoverde, a seconda delle destinazioni".

La Germania è sicuramente il cavallo di battaglia nell'ambito dei mercati di esportazione; molto buoni e in crescita i rapporti con la Grande distribuzione italiana. "In ogni caso, siamo presenti anche nei Paesi dell'Est, un po' meno in Francia. Il prodotto viene lavorato nei nostri stabilimenti; selezionato con la massima attenzione e confezionato nelle svariate tipologie di confezioni richieste dall'ampia clientela servita. Talvolta, tenendo conto della distanza, è necessario organizzare la logistica attraverso qualche trasbordo che avviene nelle sedi operative di Agrintesa garantendo rispetto dei tempi di consegna e ottimizzazione dei carichi".
Nella scorsa annata, i prezzi di liquidazione ottenuti nell'ambito dell'accordo strategico tra le due realtà, sembrano essere risultati più interessanti che non se avessimo operato in maniera individuale. Ma Nola spiega: "Non sono quotazioni soddisfacenti in ogni caso, in quanto la commercializzazione non è stata esaltante. Gli Spagnoli, ad esempio, hanno impiantato drupacee a vista d'occhio inflazionando il mercato. A livello europeo andavano fatte delle programmazioni per evitare situazioni disastrose; ma andavano fatte 10 anni fa, non ora".

"Per la prossima campagna drupacee - continua Nola - speriamo che non ci siano accavallamenti di produzione e che si registri uno scambio commerciale nella norma. Inoltre, confidiamo nel caldo e in un aumento dei consumi. Una nota dolente sono infatti questi ultimi: nei due anni di crisi abbiamo registrato un netto calo".
Per quanto riguarda l'attuale stato fenologico delle drupacee, FreshPlaza ha interpellato anche il tecnico del Gruppo, Francesco Guarino, che parla di una prolungata fioritura, mai registrata prima, sia per i pescheti sia per gli albicoccheti della Piana di Sibari. "Il tutto è legato ai cambiamenti climatici: il freddo invernale è stato quasi inesistente e in primavera è piovuto molto, cosa che si traduce in una cattiva impollinazione e probabile cattiva qualità dei frutti, successivamente. Ci sono cultivar di albicocche che hanno cominciato la fioritura a inizio marzo e che ancora sono in fiore. In generale siamo a fine fioritura per alcune varietà e in scamiciatura per le più precoci. Si prevede una forte variabilità nei frutti, con un probabile anticipo di circa 10 giorni. Tutto da confermare. L'unica cosa che sembra certa è che dal 10-15 maggio si partirà con la raccolta dell'albicocca Mogador e dal 20 maggio con la stagione della pesca Sagittaria".
La Osas-Campoverde conta 1.300 ettari destinati a drupacee: 40% investiti a pesche, 55% a nettarine e la restante percentuale coltivata ad albicocche.
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