Il ruolo delle serre nutraceutiche nel cibo come cura
Dall'Università di Firenze, il progetto Egocreanet punta proprio sulle serre nutraceutiche per azzerare i fattori di rischio (chimici, biologici e ambientali) che ostacolano la produzione di alimenti terapeutici.
Paolo Manzelli (in foto qui sopra), professore ordinario di Chimica Fisica presso l'Ateneo fiorentino, è fra i promotori del progetto. "Nelle serre nutraceutiche - potendo controllare temperatura, terreno, aria - rispettiamo la pianta e ne miglioriamo le qualità terapeutiche in relazione all'ambiente. In Italia, tuttavia, tali installazioni sono ancora poche per avere un qualche impatto produttivo".
Altre differenze con le serre tradizionali? "Sono protette e altamente ingegnerizzate, con biosensori che forniscono risposte alle operazioni di monitoraggio: quanta acqua serve? Quanto azoto? E il fosforo? Tutti parametri che permettono di migliorare i polifenoli e il contenuto vitaminico. Si tratta di strutture che hanno costi elevati, ma facilmente ammortizzabili, e darebbero lavoro a ingegneri, agricoltori e a tutta la filiera".
Cibo come cura e prevenzione, dunque. "E' un concetto forse ancora troppo lontano dalle logiche commerciali - riprende Manzelli - dove ciò che conta è vendere: vince il prezzo basso dell'alimento scarso, prodotto in velocità e in massa, ma con una qualità che a volte lascia a desiderare. In futuro non ci sarà più il welfare che conosciamo oggi e le cure saranno appannaggio del business farmaceutico; oltre a costituire un onere sempre più asfissiante per l'economia statale".
In entrambi i casi, è il cittadino a rimetterci. "Comprare Vitamina C in farmacia è da stupidi; molto meglio sarebbe mangiare agrumi! - esclama lo scienziato - Questa logica farmaceutica va distrutta. Non si sfruttano tuttavia le nuove tecnologie, perché esistono delle resistenze diffuse. Si tratta, per ora, di creare un mercato per ospedali, scuole, terme, dove il concetto di cibo sano non dovrebbe mai mancare".
Il contadino di oggi deve diventare 2.0: per fronteggiare la crisi, anche queste serre potrebbero aiutarlo... e non solo. "Possibile - si chiede Manzelli - che nessuno in Italia sperimenti la geotermia? Se ne parlava a EXPO, ma poi non se n'è fatto nulla! Grazie a quell'energia, nelle serre nutraceutiche si avrebbero microalghe che si nutrono di metalli pesanti, da cui ricavare compostaggio, prodotti farmaceutici e biofertilizzanti. Noi ci stiamo provando, portando avanti progetti come gli AGRI-PEI regionali in Toscana, per ottenere finanziamenti europei e visibilità presso i privati".
Le serre nutraceutiche, in definitiva, consentirebbero la produzione di prodotti sani entro sistemi protetti, con il completo riciclo di nutrienti, acqua e rifiuti, garantendo circolarità delle risorse naturali e salute per l'uomo.
Per maggiori info:
Prof. Paolo Manzelli
Università di Firenze - Dipartimento di Chimica
Via Della Lastruccia 3 - Stanza 334
50019 -SESTO F.no - Firenze
Tel.: +39 055 4573135
Fax: +39 055 4573077
Email: pmanzelli@gmail.com
Autore: G.C. per FreshPlaza