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Gli obiettivi della ricerca varietale su lattuga e pomodoro presentati ieri a Cesena

Com'era stato poche settimane fa per il fagiolino da mercato fresco e per le patate (cfr. FreshPlaza del 01/02/2016) ieri, al mercato ortofrutticolo di Cesena (FC), si è svolto un nuovo incontro per presentare alcuni dei risultati in fatto di prove varietali condotte dal Crpv – Centro Ricerche Produzioni Vegetali e da Astra – Innovazione e Sviluppo.

Protagonisti di questo nuovo appuntamento sono stati la lattuga (per il ciclo estivo) e il pomodoro; in entrambi i casi, si tratta di colture sempre più importanti nella zona cesenate: l'anno scorso la commercializzazione di lattuga e pomodoro al mercato all'ingrosso di Cesena ha infatti registrato rispettivamente un +30 e un +50%.

Da notare che, com'era stato anche per le prove su fagiolino e patate, anche per queste due coltivazioni l'attività di ricerca condotta l'anno scorso si è svolta senza il benché minimo contributo pubblico.

La lattuga da ciclo estivo
Per parlare delle prove varietali sulla lattuga serve una premessa. I test sono stati condotti per tre anni (2013, 2014 e 2015) in un'azienda a San Mauro Pascoli (FC), in un terreno che si sapeva essere affetto da Fusarium. "Perché in un terreno infetto? - chiede Silvia Paolini, di Astra Innovazione, che ha condotto le ricerche varietali – Perché la fusariosi può andare a compromettere molto la produzione estiva: oggi è un agente limitante", così oltre a studiare le caratteristiche del prodotto finale, la ricerca varietale aveva lo scopo di testare anche la tolleranza delle varietà proposte visto e considerato che allo stato attuale non esiste una difesa chimica efficace contro la fusariosi.

Nei test è stata valutata la tolleranza tra il trapianto e la raccolta (numero di piante sane, con sintomi, morte) e del cespo raccolto, andando a individuare quelli commercializzabili, che non presentavano cioè nessun sintomo di fusariosi, nemmeno sul colletto (perché esternamente alcune varietà sembravano tolleranti, ma mostravano danni appunto sul colletto), rispetto a quelli con sintomi o morti. Con una produzione di cespi 'sani' di almeno 80%, la varietà poteva essere considerata fusariosi-tollerante.


Prove in campo, a San Mauro Pascoli, di varietà di lattuga. (Foto d'archivio)

Nei tre anni di test, sono state analizzate circa 30 cultivar differenti (alcune varietà sono state riproposte negli anni), di tutte le tipologie commerciali di lattughe: Batavia, che erano la maggior parte delle varietà, Cappuccio, Romana, Iceberg e Foglia di Quercia, verde e rossa.

Diversi i risultati ottenuti nei tre anni di test, complice un diverso impatto della malattia. Nel 2013, infatti, il Fusarium ha avuto uno sviluppo medio-forte e, in quel caso, le nuove varietà di Foglia di Quercia hanno dimostrato qualche criticità: nessuna delle quattro nuove varietà in prova ha raggiunto l'80% di cespi commercializzabili. Il 2014 invece è stato un anno caratterizzato da piogge frequenti tra il trapianto e la raccolta e questo ha portato a un forte sviluppo della malattia. Il risultato è stato che le varietà sono state messe maggiormente sotto stress e così, se per le Foglie di Quercia si è confermata la sensibilità verso la malattia, anche le nuove varietà di Cappuccia sono andate in crisi. Caso a parte quello del 2015, con un impatto della fitopatia lieve e, di conseguenza, con quasi tutte le varietà in prova a ottenere almeno l'80% di produzione commercializzabile.

In definitiva, nei tre anni, si sono dimostrati tolleranti alla fusariosi (al netto poi delle valutazioni produttive e di qualità dei cespi finali, fattori altrettanto importanti per determinare la bontà di una varietà), tra le Cappuccie la SV1178LB, la SV001L e 43-105R; tra le Batavia ben 13 delle 16 varietà testate: SV8189LA, Fuzila, SV1065LA, Lambole, Gloriole, Kiari, Bataille, Model, LE15001, 81-03RZ, Larabel e Joliac; tutte le Romane testate: Osiride, Gradara, Leggenda, Profeta, ZS417 e LR801; 3 delle 4 Iceberg: As 22-083, Elsol e Classic; nessuna Foglia di Quercia rossa e solo una varietà di Foglia di Quercia verde (Pleasance).

In definitiva, si notano non pochi passi in avanti nella ricerca di varietà fusariosi-resistenti (l'input di testare le varietà in un campo infetto è arrivato anche dalle stesse aziende sementiere) specie per le Batavia e la Romana. Restano tuttavia diverse criticità nel trovare varietà resistenti tra le Cappuccie e le Foglie di Quercia.

Il pomodoro da mensa
Minori le novità testate, nel corso del 2015, nel segmento dei pomodori da mensa, sia che si trattasse di ibridi da raccolta a bacche rosse sia di ibridi a raccolta a frutto invaiato. Da notare che, nelle varietà, è stata studiata anche la resistenza o meno ai nematodi perché, come spiega Paolo Pasotti, di Astra, che ha seguito i test, "ormai tutte le varietà di pomodoro hanno un'ampia gamma di resistenze, ma in alcune aree vocate, specie a Rimini, il tema dei nematodi sta diventando un agente limitante". Trovare varietà resistenti può essere una soluzione.

Oltre a varietà in prova già negli anni passati, tra i pomodori a grappolo l'anno scorso è stato studiato in particolare Syrine; Sarita tra gli oblunghi/ovali/San Marzano, mentre tra i ciliegini e i datterini sono stati studiati Bingo (ex Sat 1319), Top Titano, Prezioso, Collina (un datterino mini plum) e Jazz (un plum).

"Negli ultimi anni – continua Pasotti – le varietà cherry e datterino si erano molto diffuse, per poi fermarsi; ora stanno tornando in auge. Al contrario di altre tipologie di pomodori, risultano infatti più sapide e saporite (come testimonia un grado maggiore di Brix, ndr) che rende queste specialità mangiabili direttamente come snack, senza grosse preparazioni o condimenti"; queste tipologie sono infatti spesso usate per prodotti ready-to-eat.

Tra i pomodori per la raccolta a frutto invaiato (leggasi insalatari) sono stati studiati Ruano, Top Sirente, B 38 e TL 14085: "Negli ultimi anni – conclude Pasotti – il segmento Cuore di Bue (pomodoro che ricade appunto tra gli insalatari, ndr) vede sempre più ibridi in prova".

Per maggiori informazioni:
CRPV - Centro Ricerche Produzioni Vegetali
Via dell'Arrigoni, 120
47522 Cesena (FC) - Italia
Tel.: (+39) 0547 313 571
Fax: (+39) 0547 317 246
Email: ortofrutticola@crpv.it
Web: www.crpv.it

Astra – Innovazione e Sviluppo
Via Tebano, 45
48018 Faenza (RA) – Italia
Tel.: (+39) 0546 47169
Fax: (+39) 0546 47030
Email: info@astrainnovazione.it
Web: www.astrainnovazione.it