Si è svolto ieri, 23 febbraio 2016, a Roma, un Forum organizzato dal gruppo professionale The European House-Ambrosetti e dall'Associazione italiana delle Agenzie per il Lavoro-ASSOSOMM. Il titolo dell'incontro: "Attiviamo il lavoro - Le potenzialità del lavoro in somministrazione nel settore dell'agricoltura".
(Fonte: Twitter Assosomm)
Le cronache recenti hanno visto l'agricoltura italiana bersagliata da numerosi scandali e accuse: dalla Terra dei Fuochi, al caporalato, alle morti bianche. Solo il fenomeno del caporalato, secondo i dati dei sindacati, interessa almeno 80 distretti agricoli e coinvolge 400mila lavoratori (di cui l'80% straniero), per un mancato gettito per lo Stato valutato in circa 600 milioni di euro. Il settore agricolo, inoltre, è quello che manifesta la maggiore incidenza di fenomeni di sommerso occupazionale, con un tasso di irregolarità passato dal 18,5% del 2000 al 22,3% del 2013.
I lavori hanno visto la partecipazione, tra gli altri, del Ministro Maurizio Martina e di Susanna Camusso.
D'altra parte, non si può dimenticare che l'agroindustria dà lavoro a oltre un milione di persone. Nel suo intervento, Ezio Veggia, vicepresidente nazionale di Confagricoltura, pur riconoscendo l'esistenza di problemi e storture nel settore agricolo circa l'utilizzo della manodopera, ne conferma i numeri di tutto rilievo per il mondo del lavoro: sul milione di impiegati già ricordato, solo 117mila sono indeterminati; le imprese che assumono sono oltre 200mila e ben mille concentrano un terzo del totale.
Considerando poi il ruolo non solo sociale, ma anche ambientale dell'agricoltura, assume importanza centrale la semplificazione, per favorire le aziende a intraprendere rapporti di assunzione del personale in piena regolarità e legalità.
Stefano Mantegazza, segretario generale del sindacato UILA, ha sottolineato come i dati relativi al tasso di irregolarità in agricoltura stiano a testimoniare che esiste comunque un 80% di imprese che risultano regolari e virtuose. L'importante è non avvilirle con ulteriori sovrastrutture e fornire loro mezzi adeguati.
La sala dei lavori (Fonte: Twitter Assosomm)
Il lavoro in somministrazione
L'istituto della somministrazione costituisce una tipologia di contratto perfettamente lecito tra un'agenzia per il lavoro e un'impresa, con cui la prima si impegna a fornire lavoratori alla seconda. Di norma, il somministratore retribuisce egli stesso la manodopera. Ciò che viene punito - penalmente - è la somministrazione abusiva o irregolare, in cui cioè il somministratore sottopaghi i lavoratori o eserciti forme di ricatto nei loro confronti.
Quando invece svolto nella piena legalità, il lavoro in somministrazione può aiutare l'agricoltura, secondo Assosomm, in quanto concilia flessibilità delle aziende e dei lavoratori, e sicurezza contributiva.
Mentre è in continuo aumento nell'industria (36%), e rappresenta una componente significativa nel commercio (16%) e nell'ICT (18%), la quota di lavoratori in somministrazione in agricoltura è appena dello 0,21%.
Altri strumenti per l'impresa che assume
Uno strumento "semplificato" come quello dei voucher, secondo il presidente della Commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato, Maurizio Sacconi, ha avuto un notevole successo in agricoltura, confermando la propensione alla regolarità da parte delle aziende. Ma non mancano le criticità. Il voucher infatti è nato per regolarizzare il lavoro accessorio (piccole manutenzioni, ecc), non per mettere in regola lavoratori scavalcando le modalità dei contratti già esistenti; in alcuni casi, pertanto, il voucher non aiuta l'emersione del lavoro nero, bensì favorisce forme "distorte" di lavoro.
L'istituzione della "Rete del lavoro agricolo di qualità" (cfr. FreshPlaza del 24/08/2015), d'altro canto, trova i suoi limiti nei requisiti troppo stringenti che impone alle imprese che vorrebbero aderirvi. Servirebbero anche:
- Premi per chi assume attraverso la rete agricola di qualità
- Un marchio etico
- Utilizzare le strutture delle INPS per svolgere le funzioni previste dalla rete agricola di qualità
I numero sul bollino etico dimostrano le difficoltà dell'organismo "Rete del lavoro agricolo di qualità" (clicca qui per un ingrandimento)
Maggiori garanzie, in tal senso potrebbero dare buone collaborazioni tra le rappresentanze sindacali e le imprese. Le agenzie di somministrazione, da parte loro, forniscono uno strumento efficace per collegare i lavoratori al mercato. Il tema di oggi, infatti, è quello di allargare il campo della regolarità a tutto il mercato del lavoro.
Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, ha sottolineato l'importanza di effettuare riforme radicali, soprattutto per contrastare un fenomeno, come quello del caporalato, che rischia di oscurare l'intero sistema agricolo, soprattutto all'estero. "Rispettare la legge dovrebbe essere la normalità. La premialità non deve essere mirata a chi rispetta le leggi, ma a chi propone iniziative virtuose", ha sottolineato Camusso.
Un momento dell'intervento di Susanna Camusso (Fonte: Twitter Assosomm)
Il trasporto dei lavoratori nei campi, per esempio, potrebbe essere regolamentato con un preciso iter di autorizzazione. Inoltre, un sistema civile dovrebbe tenere conto della necessità di soluzioni ricettive in quelle zone dove è necessaria una raccolta intensiva dei prodotti.
Le conclusioni del Ministro Martina
A chiusura dei lavori del Forum, il Ministro alle Politiche Agricole, Maurizio Martina, ha ribadito la volontà del governo a varare misure che portino un salto di qualità nel settore agricolo per quanto riguarda la gestione del lavoro: "La gestione dei trasporti dei lavoratori nei campi rappresenta sicuramente una falla nella quale spesso si insediano forme di irregolarità - ha dichiarato - Servirà una riflessione anche sul sistema dei voucher in agricoltura, che andrà forse riparametrato. La Rete del lavoro agricolo di qualità rappresenta una sperimentazione su cui sicuramente si dovrà fare di più. In ogni caso, c'è bisogno di individuare altri strumenti per accompagnare le imprese agricole verso la regolarità nelle assunzioni. Intendiamo lavorare sulla certificazione etica del lavoro, coinvolgendo anche i rappresentanti della Gdo. Un salto di qualità lo si può fare pure con l'aiuto delle agenzie di somministrazione, rafforzando alcune ipotesi di lavoro con esse, per evitare che anche loro vengano utilizzate per raggiri o pratiche illegali. Il disegno di legge che parte oggi al Senato dovrà fornire gli strumenti per risolvere il problema del caporalato mediante politiche attive e proattive, oltre che con misure penali".
Maurizio Martina e Rosario Rasizza (Fonte: Twitter Assosomm)
Rosario Rasizza, presidente Assosomm ha suggerito al Ministro Martina di istituire un tavolo tecnico per la creazione di soluzioni per le buone prassi nel mercato del lavoro, con pratiche concrete che possano poi essere sperimentate e monitorate sul territorio, ai fini di una maggiore legalità.