
Giacomo Ballari, presidente Agrion, ha aperto il convegno sottolineando l'importanza della corretta scelta varietale e del portinnesto al fine di far convergere la "sostenibilità ambientale" con la "sostenibilità economica" , proprio partendo dalla valutazione di varietà che siano competitive in termini di resistenze/tolleranze ai patogeni chiave del melo e del pero, performance produttive e standard qualitativi elevati.
Giacomo Ballari.
L'incontro è stato coordinato dai tecnici Lorenzo Berra e Davide Nari di Agrion, che hanno fatto il punto sull'innovazione varietale di melo e pero e i portinnesti consigliati.
"Con il pesco che soffre della nota crisi di mercato e l'actinidia ancora ostaggio della batteriosi, i frutticoltori piemontesi guardano al melo e, con rinnovato interesse, anche al pero, con giustificata attenzione. Dalla sperimentazione di campo sono risultate numerose le varietà e le selezioni avanzate di mele e pere che hanno superato la griglia di selezione focalizzata sull'elevata qualità dei frutti e sulla facile governabilità della pianta. Le positive conferme dal pieno campo vanno ad arricchire e aggiornare le liste delle varietà consigliate. Dai risultati sono infatti emerse alcune cultivar di mele interessanti perché uniscono resistenza a ticchiolatura ad alto livello qualitativo dei frutti e recenti varietà di pere "tolleranti" al colpo di fuoco batterico, grave patologia arrivata recentemente in Piemonte, che può rappresentare un serio ostacolo alla diffusione di questa specie".
Melo
La superficie piemontese investita a melo nel 2015 è stata di 5.500 ettari, con una produzione di 200mila tonnellate, di cui le mele del Gruppo Gala rappresentano il 37% e Red Delicious il 32%, seguite da Golden con il 15% e poi a pari merito da Fuji (6%) e Ambrosia con il 6%.
Anche quest'anno, le mele del gruppo Gala hanno raggiunto uno standard estetico elevato, tuttavia rispetto al 2014 la colorazione pur soddisfacente è risultata inferiore al 2014, anche la durezza è risultata inferiore di 1 kg/cm2, mentre il R.S.R. è risultato 1,5-2° Brix superiore. "Attenzione alla corretta epoca di raccolta nei cloni molto colorati – dice Berra- il colore si deve valutare al momento dello stacco e non prima".

Anche le mele del gruppo Red Delicious hanno raggiunto uno standard estetico elevato, con un sovraccolore totale, resta tuttavia la criticità del portainnesto. Il Gruppo Fuji ha confermato l'alternanza di produzione.
Fra le varietà resistenti a ticchiolatura, interessanti sono risultate: 'Coop 39 Crimson Crisp®' che matura 5 giorni prima di Golden Delicious, ha un sovraccolore rosso brillante, polpa soda, croccante e succosa, un sapore buono, equilibrato ed aromatico e ha un'ottima attitudine al post-raccolta. Inoltre, la pianta è di facile governabilità, poiché ha un contenuto fabbisogno in diradamento, è però segnalata una sensibilità ad oidio.
'Dalinette*' matura con Fuji, la mela ha una polpa molto soda, croccante succosa , il sapore molto buono, acidulo ed aromatico e ottima conservabilità. La pianta ha una produttività elevata e costante con una precoce messa a frutto, fruttificazione ben distribuita, albero di vigore contenuto, portamento aperto.
'Fujion*' matura in epoca Fuji, la mela ha sovraccolore rosso intenso striato e polpa soda e croccante, mediamente succosa, un sapore molto buono, dolce e buona serbevolezza. L'alternanza non sembra un problema, tuttavia l'albero è vigoroso e sul frutto vi è la presenza di cercine peduncolare, che è comunque meno presente nelle piante più vecchie.
Fra le varietà in osservazione, interessante è Rockit® Prem96*, le mele dette 'da tubo' poiché essendo di piccola pezzatura sono ottime da snack, hanno un aspetto molto attraente, la polpa soda e croccante e sapore molto buono e dolce (cfr. anche FreshPlaza dell'11/12/2015).
Fra i prototipi per il futuro sono stati ricordati:
M3343: resistente a ticchiolatura, matura in epoca Gala, mela di grossa pezzatura, aspetto molto attraente con sovraccolore rosso intenso molto esteso, sapore buono, equilibrato, aromatico con polpa croccante, soda e succosa , occorre però verificare sensibilità a vitrescenza.
M3342: resistente a ticchiolatura, matura 10 giorni dopo Gala, mela di pezzatura medio-piccola con aspetto attraente, sovraccolore rosso intenso e polpa croccante e succosa, sapore buono, equilibrato ed elevata tenuta in pianta.
M3593: matura 20 giorni dopo Golden, mela di grossa pezzatura, aspetto molto attraente con sovraccolore rosso vinoso brillante su oltre il 90% della buccia, la polpa soda, croccante e succosa e il sapore molto buono dolce.
M3295: matura 35 giorni dopo Golden, mela di pezzatura grossa con forma allungata, eterogenea con punte calicine evidenti . Ha un spetto attraente, Pink Lady simile, la polpa soda poco succosa e sapore eccellente, equilibrato e aromatico.
Per quanto riguarda la scelta del portainnesto, Nari dice: "Dipende dal gruppo varietale, dalla fertilità e caratteristiche del terreno, dalle condizioni idriche e dall'eventuale reimpianto. In questo momento diversi cloni di M9 sono utilizzati come portainnesto del gruppo Gala, Red Delicious, Fuji, Braeburn, Golden".

"Su terreni vergini o dopo kiwi, si utilizzano il portainnesto M9 T337 per il gruppo Gala e Pajam® 1 per Fuji – continua Davide Nari – mentre in caso di reimpianto si utilizzano M9 Emla per Gala e Pajam® 2 per Fuji. Fra i portinnesti in sperimentazione estesa interessanti sono CG11, CG41, CG202 e CG935, tutti presentano scarsa presenza di sferoblasti e sfogliature, buon rinnovo vegetativo e sono resistenti a marciumi radicali e al colpo di fuoco batterico, eccetto il CG11 che è tollerante".
Pero
La superficie piemontese coltivata a pero è di 1.286 ettari, pari al 3,7% della superficie nazionale (34.241 ha), con una produzione di 36mila tonnellate pari al 4,8% della produzione nazionale (752.891 tonnellate), di cui il 90% è rappresentato da Abate (40%), William (40%) e Conference (10%).
Berra spiega: "Il panorama varietale del pero è molto statico, se si pensa che le principali varietà oggi ancora coltivate risalgono alla seconda metà del 1800. Le criticità per la coltivazione del pero, in questo momento, sono legate all'adattabilità pedo-climatica, la scelta del portainnesto, la lenta entrata in produzione, la costanza produttiva e il colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora)."
Per quanto riguarda i portinnesti, nel pero si utilizzano i franchi di pero e il cotogno; Nari spiega: "In Piemonte i franchi di pero consigliati sono Farold®69 Daynir e Farold®40 Daygon, mentre i portinnesti di cotogno consigliati sono Sydo, Ema e BA 29".
Farold® 40 Daygon* e Farold® 69 Daynir* hanno un vigore medio-elevato, di poco superiore al BA 29 nel primo e intermedio tra BA 29 e Farold® 40 nel secondo, vengono utilizzati in alternativa al Cotogno per la tolleranza ad Erwinia amylovora e a "pear decline" (deperimento del pero), hanno buone performance produttive ma non sono adatti a terreni pesanti e asfittici.
"Tutto il gruppo dei Cotogni – continua Nari - non sopporta elevati tenori di calcare attivo, ma il loro limite maggiore è la disaffinità nei confronti di alcune cultivar. Maggiore è la disaffinità tanto più elevata la predisposizione al deperimento (Pear decline). Decana, Passa Crassana, Madernassa sono le cultivar più affini, Abate Fétel, Conference, Carmen hanno una mediocre affinità; mentre William, William rosse, Kaiser, Martin Sec sono disaffini. Infine, il portainnesto BA 29 è il più diffuso in Piemonte, tollera terreni più difficili con presenza di calcare attivo (6-7%) ed è una delle selezioni di cotogno più vigorosa.
Le presentazioni del convegno saranno a breve disponibili su www.agrion.it.
Contatti:
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