Il Gruppo torinese T18 a Fruit Logistica 2015
Edoardo Ramondo
Gli obiettivi di T18 a Fruit Logistica 2015, dove sono presenti più di 2.600 aziende provenienti da 84 Paesi nel mondo, dai grandi attori globali ai fornitori di piccole e medie realtà, delineano la strategia annuale del Gruppo: "La strategia presente e futura di T18 – spiega Edoardo Ramondo, AD del Gruppo – si basa sulla quotidiana osservazione di ciò che accade non solo nel comparto ortofrutta, ma nell'intero comparto alimentare in Italia e in Europa e sapersi adattare in fretta ad un mondo che cambia: avendo meno potere d'acquisto, tutti i nuclei familiari cercano di evitare gli sprechi.
Avere meno sprechi significa infatti 'sfruttare' maggiormente la materia prima e ciò tradotto per noi significa aumentare l'efficacia e l'efficienza aziendale. Il nostro obiettivo è quindi puntare sempre di più sul miglioramento varietale, sulla logistica e sui servizi, in modo da offrire un prodotto sempre più fresco e saporito, al fine di ridurre la deperibilità (dando con la maggior freschezza più giorni di tempo per il consumo a casa) e di aumentare la propensione a ricomprare il prodotto (ponendo attenzione sulle caratteristiche gustative dei prodotti stessi). Tutto ciò si ottiene migliorando e accrescendo il rapporto di collaborazione tra noi di T18, produttori e fornitori, e il cliente/consumatore".
Aggiunge Massimo Longo (nella foto a destra), AD Agro T18 e Direttore Commerciale T18: "Senz'altro il progetto che ci ha visto e ci vedrà più impegnati è Crop Circles, in collaborazione con Syngenta e Idromeccanica Lucchini. Un progetto in cui applichiamo metodologie moderne per la produzione di antiche varietà di ortofrutta, un'iniziativa che traccia un 'nuovo corso' nella produzione di ortofrutta: in che modo? Semplice, sfruttando l'energia degli impianti biogas per riscaldare le serre, anziché continuare ad utilizzare i tradizionali sistemi di riscaldamento con costi veramente troppi elevati e pratiche inquinanti".
"Gli impianti di biogas costruiti in Piemonte – continua - funzionano quasi tutte con scarti dei cereali (mais in particolare). Vi sono molte aziende agricole nella nostra regione che dispongono di impianti in grado di fornire, oltre all'energia elettrica, anche notevoli quantità di acqua calda che spesso non viene utilizzata, o soltanto in minima parte: di solita dopo l'uso quasi tutta l'acqua viene infatti raffreddata e rimessa in natura con ulteriore dispendio di lavoro e costi".
"A fine 2015 – conclude Longo – contiamo di avere 30.000 metri di serre in più aziende del territorio, dove verranno coltivati prodotti autoctoni (per esempio, il peperone quadrato. Tre i vantaggi: ottimizzare i prodotti delle aziende agricole, zero impatto ambientale, creazione di nuovi posti di lavoro".
Accanto alla parte commerciale curata da T18, all'interno del progetto, che ha all'attivo già da un anno un impianto pilota presso l'Azienda Agricola Franchina di Carmagnola, seguito dal titolare stesso dell'azienda Roberto Sona, è importantissima la partnership di Idromeccanica Lucchini per la costruzione delle serre, e di Syngenta per la selezione di semi, la ricerca varietale, consulenza e assistenza tecnica delle produzioni in corso.
Gruppo T18 sarà presente in Hall 2.2, stand A-02.
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