Quali sono le sfide per combattere la fame in Africa?
Anche se da un punto di vista globale, nel continente africano si è registrata una diminuzione della fame, in base ad una recente ricerca dell'Institute of Food Policy Research risulta che l'Africa sub-sahariana si classifica come una regione con enormi problemi su questo fronte.
In base al rapporto, il Burundi conta circa il 60% di persone denutrite. Angola, Ciad e Sierra Leone registrano poi il più alto tasso di mortalità sotto i 5 anni, raggiungendo il 18%.
Nel 2012, l'Africa sub-sahariana ha speso 40 miliardi di dollari per le importazioni di prodotti alimentari. In base alle previsioni, entro il 2050, il Continente riuscirà a produrre soltanto il 13% del suo fabbisogno alimentare. Una cosa davvero strana per un Continente che detiene quasi la metà delle terre coltivabili del mondo, molte delle quali risultano incolte! La chiave per raggiungere l'autosufficienza alimentare africana sta proprio nei circa 10 milioni di giovani africani che ogni anno provano ad entrare nel mercato del lavoro.
Al fine di superare questo paradosso, il Farming First e il Fondo internazionale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Agricolo hanno stabilito una serie di sfide necessarie per risollevare il paese africano dalla piaga della fame.
In primo luogo è necessario perfezionare l'apporto idrico alle colture. Si stima, infatti, che mettendo in atto adeguati sistemi di irrigazione la produzione agricola potrebbe aumentare fino al 50%. Riuscire a far ciò è l'ambizione del Malawi, che può contare su tre laghi e 13 fiumi. Per riuscirci sono però necessari investimenti che non tutti possono permettersi. I risultati, però, ci sarebbero di sicuro. La riforma agraria in Malawi, ad esempio, sembra sia riuscita a risollevare i redditi agricoli del 40% ogni anno.
Gli agricoltori africani hanno poi bisogno di accedere a sementi migliori, in grado di resistere al cambiamento climatico. E' inoltre necessaria una sempre maggiore formazione. Questo tipo di investimento può portare a dei ritorni fino all'80%.
E' infine necessario fornire agli agricoltori africani l'accesso alla tecnologia agricola. Attualmente solo il 3-6% della spesa pubblica globale sulla ricerca agricola e lo sviluppo proviene dall'Africa sub-sahariana. Tutto questo in una regione che rappresenta il 10% della popolazione mondiale. Nel Ghana, ad esempio, gli investimenti in agricoltura hanno ridotto la fame di tre quarti (dal 1990 al 2004 si è passati da un tasso del 34% al 9%).
Rielaborazione FreshPlaza su fonte: www.theguardian.com