Le proprieta' e i benefici dei semi di pompelmo
Il suo nome botanico è Citrus paradisi e con esso si indica sia il frutto che l'albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Rutacee da cui proviene e che nel peridio della fioritura regala meravigliose e profumatissime infiorescenze bianche.
Un curioso aneddoto narra che nel 1972 l'immunologo americano Jacob Harich specializzato in fitoterapia e rimedi naturali, notò che i semi di pompelmo si conservavano per molto tempo senza decomporsi o degradarsi, e dallo studio effettuato sul fenomeno scoprì che tali semi erano ricchi di sostanze benefiche e principi attivi dalle spiccate proprietà antibiotiche, antimicotiche e antivirali.
Studi più recenti hanno confermato le proprietà e benefici dei semi di pompelmo, rivelando che sono ricchi di un fitocomplesso di flavonoidi che costituiscono la caratteristica più significativa di questi semi, facendone un potente antidoto contro le infezioni da batteri e virus.
I semi di pompelmo sono un concentrato naturale di vitamina A, C, E, sali minerali, selenio, zinco, antiossidanti e bioflavonoidi in grado di stimolare il sistema immunitario e prevenire l'invecchiamento cellulare provocato dai radicali liberi. Le sue spiccate proprietà antibatteriche ne fanno un valido coadiuvante nella cura delle infezioni microbiche cutanee, faringee, intestinali e auricolari, efficace su un'ampia gamma di microrganismi nocivi come batteri, funghi, lieviti, muffe, parassiti e protozoi.
L'azione antibatterica e antivirale dell'estratto di semi di pompelmo pare essere efficace anche nel contrastare il temuto Helycobacter pilori, l'Herpes simplex, la Candida albicans, e nella cura di molte infezioni a carico dell'apparato gastro-intestinale.
L'ampio spettro di azione i benefici dei semi di pompelmo li rendono ideali per una vasta gamma di preparazioni officinali sia per uso interno che esterno. Localmente è utile per combattere gengiviti, afte, alitosi, ma anche acne, tosse, mal di gola, otiti, diarrea, colite. Viste le sue spiccate virtù antibatteriche, può essere addizionato sia ai detergenti per la cura della persona (shampoo, balsamo, sapone, bagnoschiuma, ecc) che al collutorio e al dentifricio per la cura dell'igiene orale. A questo portentoso estratto vengono associate addirittura proprietà anticancro (riferite soprattutto alla prevenzione del cancro al colon).
I semi di pompelmo si trovano sotto forma di estratto e sono reperibili facilmente in farmacia e in erboristeria come capsule, integratori alimentari o gocce sia per uso alimentare che esterno. Il suo utilizzo, tuttavia, deve essere guidato dal medico curante o dall'erborista di fiducia e deve tener conto delle numerose interazioni con altre terapie farmacologiche.
A partire dal 1989, infatti, si è scoperto che l'assunzione dell'estratto di semi di pompelmo (ma anche del frutto fresco o del succo) può interagire negativamente con l'assunzione di alcuni farmaci, provocandone una sostanziale alterazione. Le classi di farmaci che subiscono l'influenza delle sostanze contenute nel pompelmo sono numerose: antidepressivi, ansiolitici, antiaritmici, antistaminici, antibiotici, chemioterapici, immunodepressivi e molti altri. Se si sta seguendo una terapia farmacologica è quindi consigliabile chiedere il parere del proprio medico curante per esser certi poter consumarlo anche solo come alimento fresco.
Uno studio recente pubblicato sulla rivista Canadian Medical Association Journal dal titolo "Grapefruit-medication interactions: forbidden fruit or avoidable consequences?" ha accesso i fari proprio sui rischi legati all'assunzione regolare di pompelmo (o del suo estratto) specialmente nella dieta di persone con età superiore ai 45 anni che utilizzano alcuni farmaci.
Sembra, infatti, che una delle sostanze contenute nel pompelmo che ha già evidenziato delle interazioni gravi sia la naringina, una flavonoide che inibisce l'azione dei cosidetti enzimi CYP3A presenti nel fegato. Questi enzimi sono responsabili della sintesi metabolica di molti farmaci di uso comune, tra cui i calcio-antagonisti (usati da chi soffre di pressione alta), le statine (colesterolo) e il domperidone, un regolatore della motilità gastrointerica.
In totale i farmaci incompatibili con le sostanze contenute nel pompelmo sarebbero 43. L'effetto derivato dall'assunzione simultanea di queste sostanze e dei farmaci descritti comporterebbe un pericoloso accumulo nell'organismo di tali farmaci con conseguenze che vanno dalla crisi respiratoria, all'insufficienza renale acuta, fino ad arrivare a gravi episodi di emorragia gastrica ed eventi addirittura mortali.
Nel caso in cui si sia già sottoposti ad una di queste terapie farmacologiche, è opportuno adottare tutte le precauzioni del caso e affidarsi al parere di un esperto, lasciando perdere le cure fai-da-te che potrebbero risultare inutili e pericolose.
In tutti gli altri casi, integrare con una certa regolarità il pompelmo (o i suoi estratti) nella propria dieta può rappresentare il modo più naturale ed efficace per prevenire diverse patologie e garantire all'organismo il giusto apporto vitamine, fibre e sali minerali indispensabili per il nostro benessere quotidiano.