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Potrebbe verificarsi una carenza di carciofi dalla prossima settimana

Secondo i dati Ismea, nelle ultime settimane si è registrato un continuo andamento in flessione del prezzo medio all'origine dei carciofi. In tutte le piazze di riferimento i listini risulterebbero in calo. Rispetto a quanto rilevato nell'analogo periodo della scorsa campagna di commercializzazione, il prezzo medio risulta in calo del 49%.

In Spagna, si osserva una tendenza al declino nella richiesta di carciofi freschi sul mercato locale, dove i prezzi dell'industria tengono in piedi il settore (cfr. FreshPlaza del 04/03/2014).

"In Italia, per quanto riguarda il Violetto di Sicilia, si registra un grande interesse d'acquisto da parte dell'industria del trasformato: anzi, in un'annata un po' particolare come questa (sfalsata da un'iniziale atrofia dei capolini e da uno strano andamento di mercato), è necessario fare una campagna mirata per il carciofino da industria, in quanto molti produttori non sono ancora rientrati con i costi/le spese sostenuti e sperano di rifarsi un po' - dichiara Giuseppe Cupane, presidente della Cooperativa Violetto Ramacchese e amministratore della O.P. Rossa di Sicilia - L'inizio della campagna è sempre difficile, in quanto non si sa mai quale sia il prezzo giusto di partenza. Noi speriamo in 0,08-0,10 euro a capolino. Un prezzo medio equo dovrebbe però almeno essere di 0,07 euro a capolino, considerando che si tratta di un capolino da fresco destinato all'industria".

"Contiamo di fare un'eccellente campagna con il carciofino da industria - continua Cupane - che dovrebbe durare un mesetto circa (dal 15 marzo al 15 aprile) con una successiva coda atta a recuperare il rimanente prodotto fino alla fine di aprile".



Non subendo una concorrenza specifica, il problema attuale del settore carciofo è determinato da un calo dei consumi che genera una flessione negli ordinativi di prodotto fresco. "Si registra inoltre un calo di produzione, in quanto la campagna del carciofo Romanesco volge al termine. Per quanto riguarda il Violetto (al secondo ciclo, quello che anticipa il carciofino da industria) si potrebbero invece vedere dei margini, ma ci troviamo di fronte un mercato disinteressato, che non ordina più il prodotto".

E' opinione di Cupane che, rispetto allo scorso anno, il prezzo sia precipitato. "Mentre lo scorso anno le quotazioni si sono ridotte gradualmente, io temo che proprio in questa settimana ci sarà il crollo vero e proprio del prezzo e che, nella prossima settimana, mancherà prodotto di qualità, nonostante la stagione del carciofo non sia terminata".

Attualmente all'industria del trasformato viene destinata una percentuale inferiore al 5%, formata da ripuliture di fine ciclo. "Dalla prossima settimana/nei prossimi 10 giorni - aggiunge Cupane - i volumi potrebbero aumentare vertiginosamente, dando inizio alla campagna da industria".

Per concludere, Cupane lamenta la fragilità nel settore. "Vedo che gli agricoltori hanno interesse a staccare il prodotto il prima possibile, non attendendo ad esempio una pezzatura più adeguata, perché temono che il prezzo precipiti. Seguono il detto meglio un uovo oggi, che una gallina domani in pratica. Ragionamento sbagliato, a mio parere, perché si rischia di chiudere le forniture in anticipo".

Da canto suo, Rocco Blanco, responsabile Ufficio commerciale della Ferrera Srl di Niscemi (CL), conferma la flessione dei prezzi all'origine del carciofo. "In termini di quotazioni, il livello si è mantenuto soddisfacente a inizio campagna (dicembre-gennaio); ora mostra un deciso calo, considerando anche una contrazione dei consumi sul mercato interno. Al contempo, si registra un anticipo della richiesta da parte dell'industria del trasformato".

"C'è bisogno di promuovere il prodotto e la ricerca di nuovi mercati diventa quindi fondamentale: noi ci stiamo orientando verso paesi dell'Est Europa e verso la Germania, che sembrano apprezzare il nostro prodotto".

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