Filippine: coltivatori di cocco in ginocchio
Le Autorità filippine hanno stimato le perdite in circa 396 milioni di dollari. "I produttori di cocco hanno già iniziato a reimpiantare gli alberi, ma ciò che rende la situazione così terribile è che questi necessitano di almeno 6-8 anni per raggiungere la maturità e tornare alla piena produzione. E' necessario sviluppare fonti alternative di reddito per questi piccoli agricoltori finché i loro alberi di cocco non diventeranno nuovamente produttivi", ha affermato Rajendra Aryal, rappresentante della FAO nelle Filippine. Peraltro le noci di cocco sono una delle colture più importanti del paese.
Il paese è il secondo produttore di cocco al mondo, con una quota del 26,6% sulla produzione mondiale. La devastazione ha creato un effetto a catena che ha colpito sia le persone che erano impegnate direttamente nella produzione, sia coloro che erano coinvolti indirettamente (proprietari di aziende agricole, lavoratori e commercianti per gli operatori del trasporto e della logistica).
La FAO sta lavorando alacremente con le Autorità locali per sviluppare un piano di recupero volto ad aiutare la popolazione filippina. "La priorità per noi è quella di sostenere gli agricoltori di cocco che non hanno accesso al reddito", ha detto Dante Delima, Sottosegretario per le operazioni presso il Dipartimento dell'Agricoltura nelle Filippine.
La FAO ha chiesto 38 milioni di dollari per sostenere più di 128.000 famiglie gravemente colpite, ma finora ha ricevuto solamente 12 milioni di dollari. L'Organizzazione ha fornito a circa 44 000 delle famiglie più colpite sementi di riso e fertilizzanti per piantare in tempo per la stagione della semina (dicembre-gennaio). "Dobbiamo costruire su questi risultati facendo in modo che il buon lavoro svolto sin qui, non vada perso. Per far ciò è necessario il supporto costante e generoso da parte della comunità dei donatori che permetterà di assicurare che gli agricoltori e pescatori colpiti possano riprendere la loro vita", ha poi aggiunto Aryal.
Da evidenziare inoltre che il lavoro della FAO nelle Filippine è stato reso possibile grazie al sostegno dei governi dell'Italia, Belgio, Svizzera, Irlanda, Norvegia, Dipartimento del Regno Unito per lo Sviluppo Internazionale (DFID), Central Emergency Response Fund delle Nazioni Unitè (CERF) e il pubblico, nonché con la mobilitazione dei meccanismi di finanziamento d'emergenza della FAO. Il tifone Haiyan ha colpito le Filippine Centrale l'8 novembre 2013, uccidendo più di 6.000 persone, ed ha colpito (con danni diretti ed indiretti) ulteriori 14 milioni di persone, causando danni a circa 600.000 ettari di terreno agricolo.