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Coldiretti: vogliamo una mappa dettagliata dei siti inquinati

Campania, assessore Nugnes: al via i controlli sulle produzioni agricole

La Regione Campania eseguirà i controlli su frutta, verdura e tutti gli alimenti prodotti a Caivano e Casal di Principe. Lo ha annunciato lo scorso 8 ottobre 2013 l'assessore regionale all'Agricoltura Daniela Nugnes (nella foto), intervenendo al convegno organizzato dalla Camera di Commercio sulla sicurezza alimentare.

Il protocollo d'intesa - che sarà presentato nel corso della prossima riunione di giunta - una volta reso operativo potrebbe dunque mettere fine all'impressionante carenza di controlli su ciò che mangiamo, un'assenza totale di dati emersa anche nel corso dell'inchiesta in cinque puntate che la settimana scorsa il Corriere del Mezzogiorno ha dedicato a ciò che giunge sulla nostra tavola.

Capirlo, allo stato, è impossibile. Non si sa da dove arriva la frutta, visto che nei mercati un banco su due non indica l'origine dei prodotti. Non si sa cosa contiene la verdura, anche perché la Regione Campania è stata l'unica in Italia a non aver mai inviato al ministero della Salute le analisi richieste. E forse sarà anche per questo che — come ha detto ieri mattina il presidente della Camera di Commercio Maurizio Maddaloni — "i buyer scandinavi chiedono prodotti che non provengano da quell'area".

Per questi motivi la Regione Campania — spiega l'assessore Nugnes — "chiederà il risarcimento dei danni provocato alle imprese agricole e al sistema economico. Non è possibile criminalizzare un intero comparto per ferite circoscritte ad un'area della nostra regione. Il fenomeno dei roghi e dello smaltimento dei rifiuti tossici è tristemente noto, ma non per questo possiamo consentire che la grande distribuzione boicotti i prodotti campani che, alla stregua di tutti quelli commercializzati, vengono sottoposti a numerosi e rigorosi controlli analitici prima di arrivare sui banchi dei supermercati. Sembrano scelte dettate da motivi commerciali, mi auguro non siano motivate da mera speculazione".

Coldiretti Campania: vogliamo una mappa dettagliata dei siti inquinati
"Dobbiamo conoscere con precisione quali sono i siti inquinati, è un diritto di noi tutti campani. Vogliamo una mappa precisa e dettagliata di questi luoghi. E vogliamo anche sapere cosa si intende fare, quando si comincerà ad affrontare questa immane tragedia e con quali risorse lo si intende fare. L'incertezza alimenta solo il partito degli speculatori e uccide l'immagine e l'economia della nostra regione che è già così tremendamente martoriata". Il presidente e il direttore di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo, tornano sulla questione legata alle terre inquinate da sversamenti di rifiuti tossici.

"Il presidente della Regione, Stefano Caldoro - dicono i vertici di Coldiretti - ha diffuso dei dati agghiaccianti. Ha parlato di 80 anni per bonificare solo i territori dell'area Nord di Napoli riferendosi a una relazione della Procura della Repubblica. Ma quali sono questi territori? - dicono Masiello e Sorbo - Cosa diciamo ai figli di quelle terre? Diciamo loro di scappare, di abbandonare per sempre questi territori per andare altrove? Il compito delle istituzioni, a qualsiasi livello, è quello di dare delle risposte. Non è più possibile allontanare il problema, lo si deve affrontare con decisione. Ed è per questo che ribadiamo - dicono i vertici di Coldiretti - la necessità immediata di conoscere con precisione quali sono questi territori inquinati".

Masiello e Sorbo sottolineano che in Campania sono 500.000 gli ettari di terreni coltivati. "Quanta parte di questo sconfinato territorio è realmente avvelenata? - domandano - Vogliamo conoscere con precisione quali sono le aree e i campi, ettaro dopo ettaro. Quando ci verrà spiegato saremo in prima linea per dare il nostro contributo, per far rinascere questi territori con un nuovo modello di sviluppo. E avremo anche il coraggio, se sarà necessario, di isolare queste zone, di trovare soluzioni alternative all'agricoltura. Per anni - proseguono Masiello e Sorbo - ci hanno costretti a rinunciare ai nostri terreni in favore dell'edilizia o dell'industrializzazione, di certo non ci spaventerà farlo ancora se qualcuno ci dimostra che è in ballo la salute dei cittadini. Prima però pretendiamo di uscire dall'incertezza, in questo modo si continua solo a fare il gioco di chi approfitta di questa immane tragedia e specula sulla pelle di imprese e consumatori".

Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it / www.coldiretti.it
Data di pubblicazione: