Se, riguardo la politica di marca, il direttore generale Renzo Piraccini si è espresso in modo molto chiaro - fissando l'obiettivo strategico di 70 milioni di euro per il 2015, puntando principalmente su Almaverde Bio e Solarelli - il direttore commerciale Ilenio Bastoni (vedi notizia su FreshPlaza del 12/06/2013) è stato altrettanto diretto ribadendo l'intenzione del Gruppo cesenate di investire nella ricerca di nuovi soci per sviluppare la produzione e orientare la politica commerciale ulteriormente in direzione oltremare.
A completamento del quadro, FreshPlaza ha intervistato Ernesto Fornari (nella foto) direttore di Canova, la società specializzata nel biologico del Gruppo Apofruit e licenziataria del marchio Almaverde Bio per il comparto frutta e verdura fresca, pronta al consumo, zuppe e minestroni freschi e frullati di frutta."La buona liquidazione dei prodotti invernali - ha esordito Fornari - si riflette anche sulle produzioni biologiche, che hanno spuntato dei prezzi alti malgrado la grave crisi che ha caratterizzato il 2012."
"Per quanto riguarda Canova, tre sono gli aspetti salienti da evidenziare. Innanzitutto, a fronte di un calo nella Gd (Grande distribuzione, quella proprietaria dei propri punti vendita), registriamo un incremento a vantaggio della Do (Distribuzione organizzata, che associa gestori proprietari dei punti vendita), dove siamo presenti con Almaverde Bio. La marca, dunque, dimostra di ripagare gli sforzi, soprattutto perché il consumatore la identifica con aspetti cui attribuisce molta importanza, quali sicurezza, valori, tranquillità" ha continuato il direttore.
"Un altro fattore che si sta rivelando determinante e che ci contraddistingue riguarda le spedizioni dirette. Nel 2012, le nostre piattaforme ci hanno infatti permesso di essere competitivi anche sui mercati esteri con volumi rilevanti. Inoltre, abbiamo potuto garantire prezzi competitivi anche ai nostri clienti, mantenendo alta la qualità e la sicurezza della nostra offerta. Da non sottovalutare la possibilità per il cliente di scegliere tra un listino consegna per minimi d'ordine a bancale AxB oppure AxA con il prezzo fatto a servizio dalla piattaforma di Longiano. Un esperimento interessante e molto apprezzato anche dai buyer."
Il terzo elemento sottolineato da Fornari, è quello del forte sviluppo dell'export: "Registriamo un +35%, rinsaldando la presenza nella vecchia Europa ma con un deciso impulso nei Paesi dell'est, come Romania, Bulgaria, Polonia. Un dato decisamente in controtendenza o, comunque, difficilmente prevedibile."
"La piattaforma di Cavaillon, in Francia, si è dimostrata strategicamente vincente, un polo logistico importantissimo, in cui arriva un mix di produzioni italiane, francesi e di import, lavorate o già confezionate, che da qui ripartono indirizzate alla Gdo, all'ingrosso, al canale Horeca e anche ai negozi specializzati. La gamma è più vasta e più importante, la piattaforma mostra una grande flessibilità anche nel servizio e controlla le spedizioni dei nostri partner come fossero dei nostri stabilimenti."
Canova non si ferma qui, ha iniziato ad inviare container misti, di biologico e convenzionale, anche a grandi distanze, per testare il mercato asiatico e oltremare.
"Siamo la produzione - ha precisato Ernesto Fornari - non siamo aggregazione e nemmeno trade, questo ci rende più interessanti rispetto ad altri. Le spedizioni dirette, come ho detto, ci rendono più flessibili e in grado di garantire la freschezza dei prodotti. L'inizio del 2013 ci trova pertanto impegnati in questo senso, sulle spedizioni dirette, una presenza massiccia in tutti i paesi esteri e la continuità dell'offerta Almaverde Bio sul mercato interno."
In conclusione, Fornari vede così il futuro della società: "Canova punta a crescere grazie a una grande apertura verso nuovi partner e collaborazioni a tutto tondo, anche con altri operatori italiani o esteri, e diventare il primo operatore europeo nel settore biologico."
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