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Renzo Piraccini (Apofruit): 70 milioni di euro nel 2015, questo l'obiettivo della politica di marca

"Tempo di bilancio" per Apofruit Italia: dal 4 all'8 giugno si sono svolte le assemblee di area dei soci per l'approvazione del bilancio 2012 e la presentazione del listino di liquidazione dei prodotti invernali.

Il conferimento 2012, che rappresenta il 93% dei volumi trattati dalla cooperativa, è stato pari a 198.482 tonnellate di prodotti ortofrutticoli, in diminuzione del 9% rispetto al 2011, conferiti dai 3.400 soci produttori sparsi in diverse regioni italiane. Il totale dei ricavi è arrivato a 204,9 milioni di euro, con un incremento del 10,6% sul 2011, e la gestione evidenzia un utile netto di 450.000 euro (erano 180.000 nel 2011).

A livello consolidato – la cooperativa controlla la Mediterraneo Group Spa consortile, Canova srl e Vivitoscano srl – il valore della produzione ha raggiunto i 245,7 milioni di euro (contro i 223,7 del 2011) con un utile netto di 511.000 euro. Il patrimonio netto (P.N.) del gruppo ha raggiunto i 103,9 milioni di euro a riconferma di una grande solidità patrimoniale (vedi tabella sottostante).



Per quanto riguarda la liquidazione della frutta invernale, dopo un 2011 decisamente negativo i risultati per i produttori appaiono buoni. Il conferimento dei prodotti è sceso dalle 87.534 tonnellate del 2011 alle 71.541 del 2012 (-18% ) ma l'importo liquidato ai produttori è salito da 22,7 a 31,3 milioni di euro (+38%) a dimostrazione di un andamento positivo che ha interessato quasi tutte le specie invernali. Tra tutte, spiccano i kiwi (la liquidazione media della prima categoria oscilla tra i 60 e 62 centesimi a seconda delle aree produttive), le pere Abate Fetel (media della prima categoria 83 centesimi) e le mele Pink Lady (media della prima categoria 76 centesimi). Positivo anche l’andamento di patate e cipolle.


Renzo Piraccini, a sinistra, e Mirco Zanotti.

"Pur rimanendo attuale la gran parte dei problemi del settore, resi ancor più accentuati dalla prolungata fase di recessione economica – evidenzia il presidente di Apofruit Mirco Zanotti – il fatto di poter liquidare a prezzi soddisfacenti la frutta invernale dei nostri soci ci porta a considerazioni incoraggianti. Ciò è dovuto ad un andamento di mercato più favorevole, alle quantità di frutta invernale più scarse, ma anche a una buona gestione della cooperativa."

"Le basi della nostra strategia di questi anni – gli fa eco Renzo Piraccini, direttore generale del Gruppo - sono state innovazione, efficienza gestionale e solidità patrimoniale. Vogliamo continuare su questa strada incrementando ulteriormente la politica di marca (Almaverde Bio e Solarelli sono i due brand su cui s’incentrano le iniziative più note, ma il gruppo è impegnato anche su Selenella, Pink Lady, Modì e Made in Blu) e l’export, che dovrebbe arrivare in pochi anni dall'attuale 31% dei nostri ricavi al 40%. In particolare, puntiamo sull'oltremare soprattutto con kiwi e mele, che insieme a susine e uva senza semi saranno alla base della nostra strategia di sviluppo su questi mercati."

Riguardo la politica di marca, Renzo Piraccini dichiara a FreshPlaza: "L'obiettivo strategico è di passare dai 50 milioni di euro di prodotto a marchio del 2011 ai 70 milioni del 2015, puntando principalmente su Almaverde Bio e Solarelli."

Un altro aspetto sottolineato da Piraccini è quello della solidità patrimoniale di Apofruit: "L'elevato rating creditizio di Apofruit - spiega Piraccini - è frutto di tre elementi: un patrimonio netto rilevante, un indebitamento spostato nel medio-lungo termine e una situazione finanziaria in equilibrio. Questi elementi hanno permesso alla cooperativa di avere nel 2012 un costo del denaro del 2,3%."