Ortofrutta, la stazione logistica del Salento si amplia
Refrigerazione, maturazione e commercializzazione di banane, angurie, ananas, mele e pere, commercializzazione di prodotti ortofrutticoli italiani ed esteri, torrefazione frutta fresca (arachidi, mandorle, noci, fave, fichi mandorlati e tostati), addolcimento e confezionamento lupini, confezionamento e commercializzazione legumi secchi.
Sfruttando la concessione regionale (Programma operativo Fesr 2007-2013), Inter Frutta ha presentato un progetto industriale che prevede il completamento e l’adeguamento di un capannone (da 2.400 mq), già esistente all'interno di un suolo di 6.300 mq e che sarà dotato di cinque aree destinate all’erogazione dei servizi logistici per altre aziende di settore. L’obiettivo è fatturare, nel 2014, 26 milioni di euro.
Il progetto ha ottenuto il parere favorevole di sostenibilità ambientale. Prima della messa in esercizio dell’unità produttiva, Inter Frutta – ha prescritto l’Autorità Ambientale – dovrà, però, acquisire l’autorizzazione provinciale per lo smaltimento delle acque meteoriche e di lavaggio delle aree esterne. Riguardo la sostenibilità ambientale delle strutture, l’Autorità ritiene indispensabile la realizzazione di un impianto fotovoltaico in copertura, la previsione di massima riduzione di imballaggi, nonché l’utilizzo di tecnologie migliorative della sostenibilità dell’intero ciclo di vita del prodotto.
L'ultimazione del programma d’investimento è il 30 novembre 2013, il 2014 l'anno di entrata a regime. Le leve che il progetto attiva sono tutt’altro che marginali, se si considera la forte connotazione territoriale dell’iniziativa proposta e finanziata che basa le sue fondamenta sulla commercializzazione di un prodotto proprio del Salento, come lo è appunto la frutta.
In questo modo, parallelamente all'abbattimento dei costi cui ambisce Inter Frutta, anche le aziende di settore, sfiancate da politiche ritenute a tratti ostruzionistiche e schiacciate dalle distorsioni che l’intera filiera genera nel passaggio del prodotto dal campo al banco, dovrebbero poter beneficiare di un'offerta economicamente più sostenibile in termini di logistica e distribuzione.