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Nuova Zelanda: in sperimentazione Yeti, un trattamento italiano contro la batteriosi del kiwi

La Redazione di FreshPlaza precisa quanto segue: la notizia qui riportata è tratta da fonte neozelandese ed è stata da noi integrata con materiale fotografico e informazioni sul prodotto fornite dalla Summerfruit, a puri fini di documentazione e illustrazione della notizia stessa. Le sperimentazioni sono ancora in atto e dunque non esistono dimostrazioni definitive circa l'efficacia del prodotto qui illustrato. I pareri sullo stesso non riflettono alcuna opinione/valutazione della Redazione di FreshPlaza, ma rappresentano solo il pensiero di coloro che li hanno espressi nel testo.

I coltivatori di kiwi di Te Puke, in Nuova Zelanda. si stanno preparando ad utilizzare un nuovo fertilizzante di produzione italiana con la speranza di contrastare la fitopatia della batteriosi virulenta del kiwi (Psa-V).

Il prodotto, denominato Yeti F, è stato testato durante gli ultimi due mesi su 25 ettari di frutteti che presentavano pesanti danni dovuti alla fitopatia.

Il fertilizzante è miscelato con composti d'argento e piccole quantità di rame e ferro che migliorano la salute della pianta e ne favoriscono la fotosintesi.

Il metodo è stato testato in Italia negli ultimi nove mesi, permettendo di riscontrare risultati positivi.


Foto scattata in Piemonte (Italia) il 31 maggio 2012. Impianto di actinidia prima del trattamento. (Foto fornita da: Giampaolo Dal Pane)

E' dal 1992 - anno in cui è stata riscontrata per la prima volta la fitopatia in Italia - che gli scienziati stanno lavorando per combattere la Psa-V.


Foto scattata in Piemonte il 31 maggio 2012. Pianta di actinidia prima del trattamento. Il troncone non aveva ancora emesso foglie, a due mesi dall'inizio del periodo vegetativo. (Foto fornita da: Giampaolo Dal Pane)

Il prodotto è importato dalla Perazim Technology. Il suo direttore, Chris Dunn, ha riferito che quando le piante più colpite dalla fitopatia vengono tagliate al troncone e iniettate con lo Yeti F alla base, più del 90% degli innesti riesce a ricrescere.



Foto scattata in Piemonte il 22 giugno 2012. La stessa pianta campione di actinidia, 22 giorni dopo il trattamento. (Foto fornita da: Giampaolo Dal Pane)

Dunn ha riferito che le piante hanno mostrato una crescita corretta con una manifestazione minima di macchie sulle foglie e nessun processo di avvizzimento: tuttavia è ancora troppo presto per poter dire con certezza se le piante presentino ancora la fitopatia o meno.


Foto scattata in Piemonte il 3 luglio 2012. La stessa pianta campione di actinidia dopo 32 giorni dal trattamento. (Foto fornita da: Giampaolo Dal Pane)

Il Kiwifruit Vine Health, l'ente responsabile per l'individuazione di una soluzione alla fitopatia, ha testato in maniera indipendente 300 prodotti da quando, due anni fa, la fitopatia è stata riscontrata per la prima volta in Nuova Zelanda.


Foto scattata in Piemonte il 19 luglio 2012. Lo stesso impianto di actinidia, a distanza di 50 giorni dal trattamento. (Foto fornita da: Giampaolo Dal Pane)

Peter Ombler, il direttore del Kiwifruit Vine Health ha sottolineato l'importanza di utilizzare qualunque informazione utile proveniente anche da altre nazioni. (Fonte: radionz.co.nz)

Il progetto Yeti
YETI è il nome di un progetto avviato per iniziativa dell'azienda italiana Summerfruit nel 2011, avente lo scopo di trovare un prodotto che potesse aiutare la pianta di actinidia a difendersi da diversi fattori negativi che la danneggiano, tra i quali la famosa batteriosi PSA, ma non solo.


Foto scattata in Piemonte il 19 luglio 2012. La stessa pianta campione di actinidia, a distanza di 50 giorni dal trattamento. (Foto fornita da: Giampaolo Dal Pane)

Raggiunto da FreshPlaza, il titolare di Summerfruit, Giampaolo Dal Pane, spiega: "La linea comprende una serie di prodotti fertilizzanti microstrutturati ad azione sinergica, nel senso che l'insieme degli elementi fa sì che ogni singolo elemento esprima il massimo potenziale e fornisca alla pianta la forza di resistere ai diversi elementi negativi che possono attaccarla, sino essi funghi e batteri oppure eventi atmosferici."


Foto scattata in Piemonte il 2 agosto 2012. La stessa pianta campione di actinidia, a distanza di 62 giorni dal trattamento. (Foto fornita da: Giampaolo Dal Pane)

"La pianta infatti, aiutata con Yeti aumenta la capacità fotosintetica e di conseguenza resiste molto meglio sia ai vari patogeni che al caldo estremo, al vento, agli eccessi in genere - prosegue Giampaolo - Fertilizzare infatti con la linea Yeti significa anche aumentare la materia secca, gli zuccheri e la consistenza dei frutti ed aiutare la pianta in modo naturale."


Foto scattata in Piemonte il 2 agosto 2012. La stessa pianta campione di actinidia, a distanza di 62 giorni dal trattamento. (Foto fornita da: Giampaolo Dal Pane)

Dal 2013 la commercializzazione avverrà anche con il nome di BIOYETHI in quanto il prodotto è consentito in agricoltura biologica.


Foto scattata in Nuova Zelanda il 12 dicembre 2012. Pianta campione di actinidia, a distanza di 62 giorni dal trattamento effettuato il 10 ottobre 2012. (Foto fornita da: Giampaolo Dal Pane)

Il prodotto - secondo quanto riferito dalla Summerfruit - è già stato utilizzato con successo in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Cile e Nuova Zelanda sia su actinidia che su alcune altre specie quali ciliegio, albicocco, vite, insalata, pomodoro, mirtillo.



Foto scattate in Nuova Zelanda il 12 dicembre 2012. Pianta campione di actinidia, a distanza di 62 giorni dal trattamento effettuato il 10 ottobre 2012.
(Foto fornita da: Giampaolo Dal Pane)

Giampaolo conclude: "E' importante sottolineare che i trattamenti sono stati effettuati in Italia e in Nuova Zelanda in impianti di kiwi che NON AVEVANO emesso le foglie dopo due mesi dall'inizio della vegetazione!"

Contatti:

Giampaolo Dal Pane
Summerkiwi
Via Farosi 225
48014 Castel Bolognese
Italy
Tel.: +39 335 326995 / +39 348 2688447
Email: giampaolo@summerkiwi.com
Web: www.summerkiwi.com / www.dalpanevivai.com

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