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E' iniziata la campagna di raccolta della pesca tardiva di Leonforte IGP

Il Consorzio di Tutela della Pesca di Leonforte IGP informa che la campagna di raccolta delle pesche è iniziata.

Questo prodotto differisce dalla concorrenza sia per il periodo di maturazione sia per via di una lavorazione particolare che permette di non trattare il frutto con sostanze chimiche. La raccolta viene effettuata a partire dalla prima decade di settembre fino alla prima decade di novembre.

A partire da questa campagna di commercializzazione, la pesca di Leonforte è un prodotto a marchio IGP (Indicazione geografica protetta).

Definito prodotto di nicchia, ha una disponibilità difficilmente quantificabile anche se l’esperienza può indicare una produzione intorno a 600.000 kg. Si presenta di forma sferica con un diametro superiore ai 7-8 cm. Ha un colore giallo verdastro con sfumature e/o striature verdastre. Il suo profumo è intenso, la polpa è gialla o bianca. Si tratta di una pesca tardiva, con maturazione a fine settembre-ottobre.






La particolarità che contraddistingue la produzione della pesca di Leonforte rispetto alla tradizionale peschicoltura attuata in molte regioni italiane sta nella tecnica di
insacchettamento del frutto, che ha come unico obiettivo quello di offrire al mercato una pesca pulita e con spiccate caratteristiche di genuinità e salubrità. Tale pratica consiste nell’utilizzo di un sacchetto di carta pergamenata che si applica a ciascun frutto circa 120-150 giorni prima della maturazione (nel mese di giugno-luglio, quando il frutto ha le dimensioni di una noce).

Il ricorso a tale tecnica colturale, unica nel suo genere, giustifica pienamente l’assenza dei trattamenti chimici e scongiura l’eventuale presenza di residui tossici nei frutti, con l’indubbio vantaggio di produrre una pesca di ottime caratteristiche organolettiche, apprezzabile per il profumo, il gusto e la consistenza della polpa.



Ritenuta originaria delle zone di Shan-si e Mongolia (Cina settentrionale), si pensa sia stata introdotta in Sicilia dagli arabi. Secoli di coltivazione nel comprensorio del
comune di Leonforte e incroci naturali tra antiche cultivar locali, hanno dato origine alle attuali varietà, molto apprezzate per le loro particolari caratteristiche organolettiche.

Indicata come "la pesca nel sacchetto" per la sua particolare tecnica di produzione, sta completando l’iter per l’ottenimento il marchio IGP e rientra tra i presidi di Slow Food.

Il profumo, i colori e il sapore di questo frutto sono le caratteristiche che rendono inimitabile il prodotto. Il perfetto equilibrio delle componenti nutritive fanno di questo prodotto vellutato un ottimo integratore in qualsiasi dieta alimentare.

Valori nutrizionali medi per 100 g di parte edibile
Prodotto fresco: parte edibile 91%, proteine 0,9 g, glucidi 6,8 g, lipidi 0,1 g, fibra
2,4 g, acqua 89,6 g, Kcal 28, vitamina C 5 mg, sodio 3 mg, potassio 260 mg, ferro
0,4 mg, calcio 4 mg, fosforo 20 mg, niacina 0,5 mg.

Confezionamento
Le pesche vengono confezionate in cassetta di cartone o in confezioni di cartoncino da 2 o 4 pezzi (prodotto fresco). In barattolo da 400 g quando vengono trasformate in confettura (ingredienti: 80% polpa di pesca, 20% zucchero di canna e succo di limone, nessuna aggiunta di antiossidanti e conservanti). Ottima in abbinamento
con formaggi.



Le pesche vengono selezionate e poste in box che indicano l’autenticità del prodotto. Il box misura 500x300x90, è di colore verde e presenta il logo del consorzio di tutela. Le pesche vengono selezionati in base al calibro (AAAA, AAA, AA, A e B). Vengono sistemate nella confezione sopra descritta, impilate su euro pallet; ogni bancale contiene da 120 a 132 confezioni. Un bancale da 120 confezioni pesa circa 550 kg, uno da 132 circa 600 kg.

Oltre il prodotto fresco
Da qualche anno il Consorzio di tutela si preoccupa anche del prodotto trasformato, così la pesca di Leonforte diventa confettura, un prodotto eccellente ottenuto con un procedimento di cottura a bassa temperatura che permette di lasciare inalterate le qualità organolettiche della frutta. Un vasetto di confettura contiene più del 70% di frutta, e soprattutto non contiene conservanti artificiali.

Leonforte
Leonforte è un paese situato al centro del sistema montuoso degli Erei e si estende lungo il pendio di una collina. Ha un’altezza che va dai a 600 metri s.l.m. della zona storica ai 700 metri s.l.m. dei quartieri di più recente costruzione e dista solo 22 km dal capoluogo di provincia, Enna. L’economia è basata per lo più sull’agricoltura e sul terziario. Pochissime le industrie, concentrate nella vicina zona industriale della Val Dittaino. Dal 2011 a Leonforte sono tornate le coltivazioni di riso arborio, uniche in Sicilia, dopo quasi 150 anni. Tre le produzioni agricole di eccellenza: la fava larga, la pesca settembrina e la Lenticchia Nera. Di notevole qualità anche le produzioni olearie.



Contatti:
Dott. Domenico Di Stefano - Responsabile commerciale
Tel.: (+39) 3333551770
Email: domdisnic@yahoo.it
Consorzio di Tutela della Pesca di Leonforte
Presidente: Dott. Carmelo Salamone
p.zza Branciforti 2
94013 Leonforte Enna
Tel./Fax: (+39) 0935 904515
Cell: (+39) 3204936508
Email: conspescadileonforte@tiscali.it


Il Consorzio è stato costituito nel 1996 su iniziativa del Dr. Pippo Trovati, che forte della sua esperienza nel campo ortofrutticolo e conoscendo bene le particolari caratteristiche della pesca settembrina di Leonforte pensò che il decollo definitivo della stessa potesse realizzarsi con il riconoscimento di un marchio di qualità e in questo fu attivamente collaborato dai produttori che facevano capo alle cooperative esistenti a Leonforte "La Settembrina" e la "Biofrutta". Venuto a mancare purtroppo il suo ideatore il Consorzio ha subìto una battuta d’arresto che ha ritardato il raggiungimento di uno degli obiettivi prefissati, cioè l’ottenimento del marchio
IGP che avrebbe determinato la definitiva affermazione del prodotto nei mercati nazionali ed esteri. Una volta ottenuto finalmente il riconoscimento dell’IGP, la pesca di Leonforte potrà avere, in un momento difficile per l’economia e per l’agricoltura in particolare, quel qualcosa in più che può determinare un giusto riconoscimento al lavoro quotidiano dei produttori.