
Secondo i dati elaborati da CONAD, nonostante i volumi di ortofrutta venduta siano rimasti sostanzialmente in linea rispetto allo stesso periodo del 2011, si è registrata una deflazione dei prezzi intorno al 5%, con conseguenti minori introiti in termini di fatturato.
Tra i prodotti più penalizzati, date anche le vicissitudini di gennaio e febbraio (sciopero dei trasporti e avversità climatiche), gli agrumi siciliani. Brillanti invece sono risultate, durante il mese di marzo, le vendite di fragole, i cui consumi sono stati favoriti dal clima caldo e dalla buona qualità del prodotto.
Registrati anche maggiori volumi di vendita per le patate, ma con prezzi in calo rispetto al 2011. Flettono invece di un 3-4% i quantitativi venduti di prodotti freschi di IV gamma (pronti all'uso) nel primo trimestre del 2012, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
La performance del comparto ortofrutta durante il periodo pasquale è risultata simile a quella degli anni passati, ma con molti più prodotti offerti in promozione.
"Se la nostra catena è forse andata meglio di altre - commenta Gamberini - non possiamo però dire di essere andati bene. Non stiamo crescendo quanto vorremmo; la crisi dei consumi è purtroppo un elemento tangibile. Notiamo che le famiglie tendono ad eliminare certe tipologie di spesa e temiamo che una fascia di consumatori in difficoltà possa rinunciare proprio all'acquisto di frutta e verdura".
"Per rimanere competitivi - osserva Gamberini - continueremo a puntare sulla qualità, scegliendo prodotti non soltanto salubri e certificati, ma anche buoni da mangiare. Comprendiamo che una parte della clientela possa non farcela, economicamente, a mantenere gli acquisti allo stesso livello degli anni passati, ma non per questo rinunceremo a proporre prodotti freschi di qualità sui nostri scaffali".