Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Verdura e frutta in testa al boom delle esportazioni scozzesi

I dati di settore confermano che il solo fatto di avere la parola "Scozia" scritta sul lato della confezione dei loro prodotti rappresenta uno strumento di marketing impareggiabile. E ora questa reputazione ha permesso un boom delle esportazioni alimentari, con quelle degli ortofrutticoli in testa. Un totale di circa 74,417 milioni di euro di ortofrutticoli hanno lasciato il paese lo scorso anno. Questo valore rappresenta un salto di quasi due terzi rispetto ai dati del 2010, e un aumento sbalorditivo del 161% rispetto al 2007! Patate e piccoli frutti, in particolare, hanno contribuito all’aumento del totale delle esportazioni alimentari della Scozia del 9% anno-su-anno, arrivando alla cifra record di 1,392 miliardi di euro.



Mentre pesce e frutti di mare continuano a registrare il valore più elevato di esportazione con il 56% (in aumento del 4%, per un totale di 778,08 milioni di euro), le performance senza precedenti degli ortofrutticoli rappresentano la voce sorprendente nei nuovi dati relativi sulle esportazioni pubblicati da HM Revenue and Customs.

L'anno scorso, i cinque mercati principali di esportazione di ortofrutticoli scozzesi sono stati: Spagna (che con un aumento del 62,9% ha raggiunto il valore di 12,6 milioni di euro); Paesi Bassi (con un aumento del 111,3% per un valore di 10,560 milioni di euro); Germania (con un aumento del 101,5%, per un valore di 8,640 milioni di euro); Italia (con una diminuzione del 19,1%, ma con un valore di 6,720 milioni di euro) ed Egitto (con un aumento dell’83% e un valore di 5,640 milioni di euro).

Anche Francia, Irlanda, Stati Uniti, Belgio e Polonia hanno importato quantità maggiori di ortofrutticoli scozzesi, contribuendo a portare le esportazioni di alimenti e bevande dalla Scozia alla cifra senza precedenti di 6,480 miliardi di euro nel 2011, che include anche l'eccellente andamento dell'industria del whisky.

Le cifre di esportazione hanno superato ogni aspettativa, precedendo di sei anni l’obiettivo iniziale del governo scozzese di far aumentare le esportazioni fino ai 6,120 miliardi di euro entro il 2017.

Stewart Miller della società TIO Organics con sede a Forres, nell’unità amministrativa di Moray in Scozia, ha dichiarato: "L’immagine internazionale della Scozia è quella di paesaggi meravigliosi, acque pure e clima mite, e ogni consumatore di qualsiasi nazione europea sa che un prodotto proveniente dalla Scozia è un prodotto di valore".

Gillian Kynoch, business development manager della società Albert Barlett potatoes con sede a Airdrie, che produce il noto marchio Rooster, ha riferito: "Abbiamo fatto il nostro ingresso nel mercato olandese l’anno scorso con la vendita del prodotto Rooster nella catena di supermercati Albert Heijn e inoltre stiamo procedendo alla vendita anche nella catena di supermercati Auchan nel nord della Francia".

"La prossima settimana inaugureremo un nuovo ufficio a Denver, Colorado, per cercare di sviluppare il mercato statunitense dove le patate fresche sono relativamente poco utilizzate. Senza dubbio c’è una certa affinità con i prodotti scozzesi all’estero".

Maureen Brogan, che con suo marito vende ortofrutticoli al mercato all’ingrosso di Blochairn a Glasgow dal 1952, ha detto: "Persino la presenza della parola 'Scozia' su un sacco di patate o di carote o su un cartone di porri o sull’etichetta delle rape risulta uno strumento di promozione. Il clima scozzese e la qualità dei nostri terreni sono rinomati per essere eccellenti per la coltivazione ed è ovvio che la voce si stia diffondendo".

Richard Lochhead, segretario per gli affari rurali ha riferito: "Gli alimenti e le bevande costituiscono una fonte di successo per la Scozia in un periodo in cui gli altri settori stanno lottando e le condizioni economiche sono difficili. Il cielo è l’unico limite per gli alimenti e le bevande scozzesi, sono sicuro che continueremo a far sì che questo successo continui".

James Withers, direttore esecutivo della Scotland Food and Drink, ha riferito: "Queste cifre sono delle mosche bianche di questi tempi, a causa della difficile situazione economica, tuttavia il nostro settore di esportazione deve fare ancora molta strada".

"Dal mese prossimo, la Scottish Development International e la Scotland Food and Drink che lavorano con il settore, avranno a disposizione una struttura dedicata comune in Cina per cercare di ampliare le opportunità in questo grande paese. Lo stesso modello verrà presentato anche in altri mercati chiave, per assicurarci di mantenere vivo questo notevole slancio".