
I patogeni fungini delle drupacee
Il marciume bruno, causato da diversi funghi del genere Monilinia, quali M. fructicola, M. laxa, M. fructigena, è la più grave malattia post-raccolta che colpisce i frutti con nocciolo. A seconda delle condizioni climatiche e della gestione post-raccolta, ci sono anche altre malattie, che si manifestano durante il post-raccolta attraverso la formazione di muffe e marciumi, i cui agenti sono Botrytis cinerea, Geotrichum candidum, Rhizopus stolonifer, Mucor piriformis, Alternaria alternata e Penicillium expansum.
![]() 1. Botrytis cinerea | ![]() 2. Geotrichum candidum |
![]() 3. Rhizopus stolonifer | ![]() 4. Mucor piriformis |
![]() 5. Alternaria alternata | ![]() 6. Penicillium expansum |
L’efficace controllo del decadimento post-raccolta dipende da una gestione integrata basata sull’impiego di adeguati trattamenti fungicidi pre-raccolta, su un efficace sistema di sanitizzazione della frutta, sull’utilizzo di attrezzature di controllo dello stabilimento di confezionamento, sull’impiego di adeguati trattamenti fungicidi post-raccolta, sul mantenimento di adeguate condizioni di temperatura ed umidità sia durante la conservazione sia durante il trasporto.
La ricerca di alternative ai fungicidi
I trattamenti fungicidi sono necessari per un efficace controllo del decadimento post-raccolta quando i frutti con nocciolo sono conservati per lunghi periodi prima della commercializzazione. Tuttavia, i rischi legati alla salute umana ed i problemi ambientali dovuti ai residui dei fungicidi impiegati hanno evidenziato la necessità di trovare e sviluppare soluzioni alternative all’impiego dei fungicidi di sintesi. Necessità ulteriormente rafforzata dal fatto che l’impiego di questi prodotti durante la fase post-raccolta è proibito in molti Paesi, tra i quali quelli delle Comunità Europea.

Lo studio condotto da Palou et al.
A tale proposito, Palou et al. (2009) hanno valutato l’efficacia sia di un’ampia gamma di prodotti chimici a bassa tossicità sia dei più comuni additivi alimentari contro i principali patogeni post-raccolta di pesche, nettarine e susine. La ricerca è stata svolta su 5 cultivar di pesche (Flavorcrest, O’Henry, Rich Lady, Ryan Sun, Last Chance), 2 cultivar di nettarine (Summer Fire, Spring Bright) e 2 cultivar di susine (Fortune, Royal Diamond). Gli esperimenti sono stati condotti per tre stagioni consecutive.

Pesche Flavorcrest.
I frutti sono stati conservati ad 1°C per 3 giorni prima dell’uso. I frutti sono stati disinfettati in superficie, lavati e lasciati asciugare a temperatura ambiente prima di essere inoculati con i funghi patogeni. Per l’inoculo sono stati isolati M. fructicola, B. cinerea, G. candidum, A. alternata, P. expansum, M. piriformis e R. stolonifer. Dopo l’inoculo, i frutti inoculati sono stati conservati da 18 a 24 ore a temperatura ambiente prima di eseguire il trattamento fungicida, in modo tale da favorire la germinazione delle spore lungo le ferite provocate con l’inoculo e quindi simulare le infezioni che avvengono durante la raccolta.
Per la sperimentazione sono stati saggiati 24 composti chimici, principalmente sali minerali ed acidi organici, classificati come additivi alimentari o come sostanze GRAS secondo la legge statunitense ed i regolamenti UE.
La ricerca è stata suddivisa in tre fasi. La prima fase prevedeva una valutazione preliminare in vivo di questi composti saggiandone tre diverse concentrazioni. Tutti i composti sono stati acquistati dalla Sigma-Aldrich Chemical Co. (St. Louis, MO). L’efficacia del composto è stata valutata con una scala di 4 punti, in cui;
- il valore 0 indicava che il composto non ha avuto effetto,
- + indicava che il composto ha avuto un leggero controllo (<50%),
- ++ indicava che il composto ha avuto un moderato controllo (da 50 all’80%),
- +++ indicava che il composto ha avuto un buon controllo (>80%) sul patogeno.

Nettarine Summer Fire.
Dopo il trattamento, i frutti sono stati disposti in contenitori e conservati a 20±1°C con il 90%±5% UR (umidità relativa); dopo 3 e 7 giorni di incubazione si sono valutati l’incidenza e l’entità dell’infezione e la fitotossicità del composto. Sulla base dei risultati ottenuti dalle prime due fasi della ricerca, i ricercatori hanno effettuato ulteriori approfondimenti, saggiando trattamenti integrati combinando gli additivi alimentari con il miglior effetto fungicida con un fungicida convenzionale, il fludioxonil, per valutare la possibilità di utilizzare miscele anticrittogamiche impiegando una dose minima di fungicidi chimici.
Dalla valutazione in vivo dei composti saggiati è emerso che 2-diossi-D-glucosio alla concentrazione di 100 mM, carbonato di potassio alla concentrazione di 250 mM, carbonato di sodio, sorbato di sodio, sorbato di potassio e benzoato di sodio alla concentrazione di 200 mM sono risultati da molto a moderatamente efficaci nel controllare i patogeni inoculati. Mentre il molibdato di sodio ed il molibdato di ammonio alla concentrazione di 100 mM, acido lattico e perossido di idrogeno, pur essendo efficaci contro i patogeni, sono risultati fitotossici per i frutti.

L’efficacia dei composti saggiati in soluzione acquosa riscaldata non è risultata superiore a quella dei trattamenti in soluzione acquosa senza additivo. Infatti, gli autori hanno ipotizzato che il solo riscaldamento della soluzione acquosa sia più efficace degli additivi a bassa tossicità nel controllare il decadimento qualitativo post-raccolta. L’impiego di soluzioni acquose riscaldate sui frutti con nocciolo è ancora molto limitato, essendo elevato il rischio di danneggiare il frutto.
L’efficacia dei composti saggiati è risultata significativamente diversa a seconda del patogeno, della specie frutticola, della cultivar e delle condizioni estrinseche e fisiologiche del frutto. Il sorbato di potassio ed il benzoato di sodio sono risultati gli additivi più efficaci nel controllare il marciume bruno sulle nettarine ‘Spring Bright’ immerse per 60 secondi in soluzione acquosa a temperatura ambiente, mentre nessuno dei composti saggiati ha ridotto questa infezione sulle pesche ‘Flavorcrest’.
Tutti i composti saggiati hanno controllato con simile efficacia il marciume acido (causato da G. candidum) sulle nettarine ‘Spring Bright’; anche se il sorbato di sodio ed il sorbato di potassio sono risultati i più efficaci riducendo l’incidenza dell’infezione dall’85% sui frutti non trattati (=controllo) al 6% e 13% sui frutti rispettivamente trattati. Le miscele di sorbato di potassio e benzoato di sodio combinati con fludioxonil non hanno avuto alcun effetto nel controllare il marciume bruno, la muffa grigia ed il marciume acido.
Conclusioni
Dalla ricerca è dunque emerso che il potenziale impiego di composti a bassa tossicità per controllare le più gravi infezioni post-raccolta che colpiscono i frutti con nocciolo è attualmente molto limitato. Gli autori comunicano infatti che la ricerca sta proseguendo valutando l’efficacia di immergere i frutti con nocciolo in soluzioni riscaldate, la cui temperatura dipende dalla specie, dalla cultivar e dal patogeno.
L’impiego di soluzioni acquose riscaldate come trattamento post-raccolta potrebbe essere una valida alternativa che favorirebbe sia la produzione biologica di frutti sia l’esportazione delle produzioni californiane verso i Paesi in cui l’impiego di fungicidi post-raccolta è proibito.
Studio originale: Palou L., Smilanick J.L., Crisosto C.H., "Evaluation of food additives as alternative or complementary chemicals to conventional fungicides for the control of major postharvest diseases of stone fruit", 2009, Journal of Food Protection, Issue No. 72(5), pagg. 1037-1046. Per maggiori dettagli: ucce.ucdavis.edu/files/datastore/234-1293.pdf