Roma: Confeuro fa il punto sui conti in rosso in agricoltura
Questi "preoccupanti indicatori - dichiara in una nota il Presidente Nazionale Confeuro, Rocco Tiso - sono le dirette conseguenze della mancanza di una politica agricola nazionale e dell'incapacità dell'esecutivo di ascoltare le richieste provenienti dal settore".
Critica anche la posizione di Confeuro nei confronti dell'appena approvato Decreto Milleproroghe: "Si è dimostrata la natura puramente propagandistica degli interventi più volte annunciati dal Governo in materia agricola e poi invece mai realizzati - osserva Tiso - Il decreto milleproroghe si concentra quasi esclusivamente sul ripristino dei finanziamenti del 5 x 1000 e non tiene, invece, conto di un settore, come quello agricolo, che ha visto chiudere migliaia di aziende e perdere in pochi anni più di 120.000 posti di lavoro. La scarsità di mezzi messi a disposizione dell'indotto e la poca fiducia che la politica ha nei confronti delle potenzialità del comparto, prospettano tempi ancora più difficili per gli agricoltori".
"E' necessaria - conclude Tiso - un'immediata inversione di marcia rappresentata sia dalla consapevolezza del mondo agricolo di doversi compattare nella difesa del settore, sia dall'abbandono dei toni propagandistici da parte dell'Esecutivo a favore di quelle riforme oggi fondamentali per rilanciare l'agricoltura".
Per analizzare nel dettaglio la difficile situazione odierna e individuare le misure più idonee a favorire la ripresa è convocata per oggi, venerdì 24 dicembre alle ore 10 a Roma, nella sede della direzione generale Confeuro (Via Nomentana 133), una riunione della confederazione e di tutte le organizzazioni a questa aderenti, tra le quali: l'associazione Eurocoltivatori, Civiltà 2000 e Over 50, il Patronato Labor, il Centro Studi Heliose e il Caf Labor.
"E' necessario - continua Tiso - che si mettano in campo tutte le misure necessarie per il rilancio del comparto agroalimentare italiano, elemento essenziale della ricchezza economica e culturale del Paese. La difficile fase recessiva si sta aggravando giorno dopo giorno e non è più possibile - conclude Tiso - tergiversare con manovre tampone che a nulla portano se non a rallentare il corso del fallimento dell'intero settore".
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