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A cura di Rossella Gigli

I media denunciano: Rosarno e' solo la punta dell'iceberg

Il quotidiano La Stampa ha tracciato un impietoso ritratto delle pratiche illecite che per anni hanno caratterizzato la gestione del comparto agrumicolo a Rosarno, in Calabria. Dalle fatturazioni gonfiate, alle frodi ai danni dei fondi comunitari e previdenziali, per finire allo sfruttamento della manodopera in nero, a testimonianza di come quest'ultimo sia solo uno degli aspetti di una annosa deriva criminale nel comparto agricolo. Clicca qui per leggere l'articolo apparso su "la Stampa".

Anche la trasmissione televisiva Matrix ha acceso, nella puntata di ieri, i riflettori sui recenti episodi di Rosarno. Dalla trasmissione è emerso come lo sfruttamento del lavoro nei campi, con manodopera (sotto)pagata in nero e costretta a vivere in condizioni spaventose (vere e proprie scene da terzo mondo!), interessi, secondo una stima provvisoria, ben 20.000 lavoratori immigrati, in diverse regioni italiane.



Rosarno è dunque solo la punta dell'iceberg di un fenomeno molto più vasto, che non può e non deve più avere cittadinanza nel nostro Paese: ribadiamo l'esigenza, come già sottolineato nel nostro editoriale di lunedi (vedi articolo) di un'assunzione di responsabilità da parte di tutta la filiera, perché alzi un muro contro qualunque pratica illegale.

Se per anni, come denunciato dai media, tutti sapevano e hanno sottaciuto, oggi è il momento di fare i conti con il danno non solo d'immagine, ma anche economico che ne è derivato, ne deriva e ne deriverà ancora alla nostra agricoltura e al nostro Paese: ce lo possiamo permettere?
Data di pubblicazione:

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