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Inchiesta a livello europeo sui residui di fitofarmaci nell'uva da tavola

Organismi non governativi hanno condotto un'indagine internazionale su 124 campioni di uva da tavola prelevati da varie catene di supermercati in 5 paesi europei, come da tabella sotto riportata:

Paese
Catena/mercato
Num. campioni
Peso %
Germania
Aldi (Nord)
3
2.4%

Aldi (Sud)
2
1.6%

Edeka
5
4.0%

Mercato all'ingrosso di Amburgo
5
4.0%

Lidl
5
4.0%

Metro (Kaufhof)
3
2.4%

Metro (Real)
2
1.6%

REWE (Penny)
5
4.0%

Tangelmann/Kaiser's
5
4.0%
Totale campioni
Germania

35
28.2%
Francia
Aldi
5
4.0%

Auchan
5
4.0%

Carrefour
5
4.0%

Intermarché
5
4.0%

Lidl
5
4.0%
Totale campioni
Francia

25
20.2%
Italia
Carrefour
5
4.0%

Coop
5
4.0%

Esselunga
6
4.8%

Lidl
5
4.0%

Metro
3
2.4%
Totale campioni
Italia

24
19.3%
Paesi Bassi
C1000
5
4.0%

Coop
5
4.0%

Lidl
5
4.0%

Super de Boer
5
4.0%

Albert Heijn
5
4.0%

Plus
5
4.0%

Spar
5
4.0%
Totale campioni
Paesi Bassi

35
28.2%
Ungheria
Lidl
5
4.0%
Totale campioni
Ungheria

5
4.0%
Totale generale
campioni

124
100%

La provenienza geografica dei campioni, tutti coltivati secondo le tecniche dell'agricoltura moderna convenzionale, è varia, con prevalenza di campioni italiani (62) e greci (34). Nove campioni esaminati erano di origine turca, nove francesi, sei spagnoli e due brasiliani. Uno proveniva dal Sudafrica e uno era di origine sconosciuta. Gli esami sui residui di pesticidi sono stati effettuati ad ottobre 2008 presso un laboratorio tedesco.

Risultati generali
Il 99,2% dei campioni esaminati ha mostrato la presenza di residui chimici. L'unico campione senza residui è stato individuato in un'uva di provenienza spagnola, venduta presso la catena Lidl in Germania.

In media, ciascun campione ha presentato un residuo pari a 0,65 milligrammi/kg di pesticidi, con un picco di 4,3 mg/kg riscontrato su un campione di uva acquistata presso un punto vendita Metro in Germania e un altro picco di 3,8 mg/kg su un campione proveniente da un negozio Aldi, sempre in Germania.

Sempre in media, ogni campione esaminato ha mostrato la presenza contemporanea di tracce chimiche riferibili a 6,5 diverse sostanze. Solo due campioni - uno proveniente dal supermercato Coop in Italia, l'altro acquistato presso il negozio Lidl nei Paesi Bassi - hanno presentato tracce di una sola sostanza chimica. In cima alla classifica si è collocato un campione d'uva - prelevato presso il punto vendita Intermarché in Francia - che presentava tracce di 16 diverse sostanze.

In media, i campioni provenienti dai negozi Auchan e Intermarché (Francia) hanno presentato tracce relative a 9 diverse sostanze, mentre tale media si riduce a 3,8 per i campioni prelevati presso i magazzini Rewe in Germania. Per quanto riguarda invece la provenienza geografica dei campioni, le uve turche hanno mostrato una media di 8,1 diverse sostanze chimiche per campione esaminato, quelle italiane 7,2 e quelle francesi 6,3. I campioni di uva greca hanno mostrato tracce relative in media a 5,2 sostanze chimiche, mentre per quelli spagnoli la media riscontrata è stata pari a 4,8 sostanze.

In ogni caso, le medie qui presentate sono scarsamente rappresentative a livello generale, in considerazione dell'esiguo numero di campioni esaminati.

Superamento dei livelli massimi ammessi
Per quanto riguarda il superamento dei limiti di residui chimici ammessi per legge (MRL o RMA), soltanto una percentuale del 4,8% sui 124 campioni esaminati è risultata "fuorilegge".

Si tratta in totale di 6 campioni, 4 dei quali di provenienza italiana, uno turco e uno francese: il calcolo del superamento è stato fatto applicando i nuovi limiti derivanti dall'armonizzazione sui residui chimici in vigore dal primo settembre 2008 per tutti i Paesi aderenti all'UE.

I campioni irregolari sono stati acquistati in Francia (4 campioni in totale): 2 presso Aldi, uno presso Auchan e uno da Carrefour. Gli altri due campioni provengono uno dal mercato all'ingrosso di Amburgo e l'altro dal punto vendita Esselunga in Italia.

Tracce di sostanze chimiche illegali
L'indagine ha riscontrato la presenza - fortunatamente minoritaria - di campioni di uva con tracce di sostanze chimiche il cui uso è ormai proibito nell'Unione Europea. Si tratta di due campioni di uva da tavola di produzione italiana che hanno mostrato tracce del pesticida Endosulfan, il cui impiego è illegale, stante i danni a lungo termine sull'ecosistema che l'Endosulfan (come il vecchio DDT) produce.

Inoltre, un campione di uva italiana ha presentato anche tracce dell'insetticida Bromopropylate, il cui utilizzo non è più consentito in Italia fin dal 2007.

Conclusioni
Le indagini condotte dagli Organismi non governativi sugli aspetti riguardanti la sicurezza alimentare dei prodotti ortofrutticoli vanno salutate positivamente, in quanto ulteriori forme di controllo "incrociato", in aggiunta alle istituzioni preposte, sulla salubrità di quanto giunge sulle tavole dei consumatori europei.

Esse, benché statisticamente poco rilevanti data l'esiguità dei campioni analizzati, confermano l'attenzione da parte della filiera al rispetto delle normative vigenti. D'altro canto, isolati casi di reale sconfinamento sul terreno di pratiche illegali vanno duramente sanzionati e rapidamente corretti, a beneficio della credibilità generale del settore.

Clicca qui per scaricare la relazione completa dell'indagine (in lingua francese e formato .pdf)