Istat: ultime statistiche sulla spesa alimentare degli italiani
Dobbiamo in primo luogo sottolineare che, mentre al Nord si è verificata una contrazione anche nominale nei consumi alimentari (non solo i consumi alimentari sono diminuiti, è diminuita anche la quota di spesa a essi dedicata), al Cento e al Sud la spesa per i beni alimentari è aumentata. Se infatti al Nord la spesa media per famiglia relativa a cibi e bevande è passata da 454 euro nel 2004 a 449 euro nel 2007, al Centro è passata da 467 euro (2004) a 485 euro (2007) e al Sud è passata da 452 euro a 480 euro.
All’interno delle spese alimentari, la voce più onerosa è quella che riguarda l’acquisto di carne, spesa che copre dal 3,6% (al Nord) al 5,5% (al Sud) della spesa mensile, con un esborso mensile medio pari a circa 105 euro per famiglia. Al secondo posto si collocano patate, frutta e ortaggi e pane e cereali, con una spesa media mensile di 84 euro per frutta e verdura e di 79 euro per pane e cereali.
Questa costante diminuzione si spiega, oltre che con una contrazione reale dei consumi, anche con le mutate abitudini di consumo delle famiglie italiane. La pubblicità influisce di meno sulle scelte di spesa e i prodotti di marca sembrano avere perso molto del loro appeal. Sempre più spesso gli italiani scelgono da soli cosa mettere nel carrello, sono diventati molto più attenti nel confrontare i prezzi e scelgono quei prodotti che paiono coniugare meglio il rapporto qualità/prezzo.
Aumenta inoltre la percentuale di famiglie che fanno la spesa all’hard discount (in Italia si tocca quasi quota 10%, con un aumento di un punto percentuale in un anno, dall’8,6% del 2006 al 9,7% del 2007). Al Nord soprattutto rimane largamente maggioritaria la percentuale di famiglie che fanno la spesa al supermercato (73%), mentre una percentuale sempre più ampia va a fare la spesa al mercato, il 25% circa (al Sud il 31%), dove è possibile risparmiare su frutta e verdura.
Per quanto riguarda i dati relativi al primo semestre 2008, si nota che la spesa nei discount, negli ipermercati e soprattutto nei negozi al dettaglio è diminuita ulteriormente, mentre è leggermente aumentata quella al supermercato.