"La filiera agrumicola siciliana è da sempre un pilastro della nostra agricoltura e proprio per questo ritengo indispensabile che tutti gli operatori adottino comportamenti trasparenti e buone pratiche di produzione, anche alla luce delle recenti evidenze scientifiche che sollevano dubbi sulle varietà di agrumi utilizzate per le produzioni di succo di arancia rossa". Così riferisce Ketty Messina, responsabile controllo qualità della siciliana Ortogel.
"A supporto di ciò e in tale direzione, un recente studio condotto dall'Università di Catania, dal titolo "High Resolution Melting DNA analysis for the traceability of plants and juices of blond and pigmented sweet orange", ha dimostrato come le moderne tecniche di analisi genetica consentano di identificare con estrema precisione le varietà agrumicole presenti nei succhi".
© Ortogel SpA
I risultati del lavoro sopramezionato hanno evidenziato che una parte dei succhi commercializzati con la denominazione "arancia rossa" risulta - sulla base delle analisi effettuate su campioni dei derivati - non conforme, in quanto ottenuta da miscelazioni varietali non dichiarate o non coerenti con le indicazioni in etichetta. Una pratica che compromette la correttezza commerciale e mina non solo la fiducia del consumatore, ma anche specifiche produzioni identitarie dell'agrumicoltura siciliana.
"Le evidenze scientifiche - spiega Salvatore Imbesi, manager della Ortogel - hanno inevitabilmente attirato l'attenzione degli Organi di Vigilanza, che hanno avviato attività di controllo e segnalato le irregolarità all'autorità giudiziaria. L'obiettivo è contrastare il fenomeno della contraffazione alimentare e tutelare il consumatore finale. È bene ricordare che tali comportamenti, oltre a configurare ipotesi di frode alimentare, arrecano un danno grave all'immagine dell'intero comparto agrumario siciliano, penalizzando soprattutto le aziende che operano nel rispetto delle regole e della qualità".
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"Pertanto ribadiamo il nostro impegno a tutela della filiera e dell'identità delle produzioni siciliane, rafforzando ulteriormente i controlli sui fornitori di materia prima e promuovendo il rispetto dei principi di trasparenza e corretta gestione lungo tutta la catena di approvvigionamento con una campagna informativa mirata, unita a visite presso i nostri fornitori".
In questo contesto, Ortogel ha già richiamato con fermezza tutti gli operatori della filiera al rigoroso rispetto di alcune regole fondamentali, indispensabili per garantire la conformità delle produzioni e la tutela del mercato.
Nello specifico:
- conferire gli agrumi rigorosamente separati per varietà, specie e tipologia;
- evitare qualsiasi forma di miscelazione non dichiarata, sia in fase di raccolta sia in fase di conferimento;
- garantire la piena e puntuale corrispondenza tra il prodotto conferito e la documentazione di accompagnamento (DDT).
"Il mancato rispetto di tali prescrizioni - conclude Salvatore Imbesi - espone l'intera filiera a rilevanti rischi di natura normativa, sanzionatoria e reputazionale, oltre a possibili interventi diretti da parte delle Autorità competenti. La tutela dell'agrumicoltura siciliana passa oggi più che mai dal senso di responsabilità e dall'impegno collettivo. Solo attraverso comportamenti corretti e verificabili sarà possibile preservare il valore di un comparto che deve continuare a essere sinonimo di qualità, autenticità e legalità. La filiera è dunque chiamata a fare squadra, per difendere un patrimonio che appartiene non solo agli operatori del settore, ma all'intero territorio siciliano".
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