Il comparto frutticolo piemontese ha attraversato negli ultimi cinquant'anni una profonda trasformazione strutturale, passando da una frammentazione produttiva a modelli di aggregazione avanzati e orientati all'innovazione. Questo percorso è stato caratterizzato dalla necessità di rispondere ai cambiamenti normativi comunitari e di incrementare la competitività sui mercati internazionali attraverso investimenti tecnologici e la valorizzazione delle produzioni d'eccellenza del territorio.
La storia di Asprofrut inizia ufficialmente l'8 dicembre 1970 a Cuneo, quando 95 frutticoltori fondarono l'associazione in gemellaggio con il Consorzio di Difesa delle Coltivazioni Intensive della provincia. Durante i primi vent'anni, l'attività si è concentrata sull'organizzazione dei servizi di vendita, inclusi i servizi di distilleria e gli interventi AIMA (Azienda di Stato per gli interventi sul mercato agricolo). Con l'avvento degli anni '90, l'organizzazione ha dovuto adeguarsi alle nuove regole imposte dall'Europa, implementando servizi di lotta guidata, ricerca ed esportazione, e favorendo l'ingresso dei soci nell'industria di trasformazione. In questo periodo, l'ente è arrivato a rappresentare oltre 6400 produttori, introducendo il marchio "ombrello azzurro" per garantire sicurezza e tracciabilità ai consumatori.
Il 1996 ha segnato un momento di svolta fondamentale con la riforma OCM, a seguito della quale Asprofrut è diventata ufficialmente un'Organizzazione di Produttori (OP), trasferendo la propria sede operativa a Lagnasco. Gli anni 2000 hanno visto un ulteriore consolidamento, attraverso la nascita del gruppo Lagnasco, focalizzato sulla ricerca e l'assistenza tecnica, e la successiva creazione di Assortofrutta nel 2005 per il potenziamento della promozione internazionale. Tra il 2006 e il 2010, il settore ha registrato traguardi significativi come la costituzione della prima AOP Piemonte, il raggiungimento di fatturati record e l'ottenimento di riconoscimenti IGP per la Mela Rossa Cuneo e la Castagna Cuneo.
L'evoluzione tecnologica è proseguita nel 2020, con l'introduzione di nuovi impianti più efficienti, come la linea lava bins, per rispondere alle richieste di un mercato sempre più attento alla sostenibilità e ai metodi di coltivazione biologica e biodinamica. Recentemente, nel 2023, la centralità del territorio cuneese è stata ulteriormente sancita dalla nascita del distretto del cibo della frutta e dall'avvio del progetto sulle percoche programmate, sviluppato in collaborazione con Conserve Italia. A oggi, la struttura rappresenta il risultato di un lungo percorso di riorganizzazione che ha visto il coinvolgimento costante di soci, amministratori e dipendenti nel mantenimento della competitività della frutticoltura regionale.
Per comprendere questa evoluzione, si può pensare a un antico frutteto che, pur mantenendo le sue radici profonde nel terreno, viene costantemente innestato con nuove varietà e curato con tecniche moderne per continuare a produrre frutti adatti ai gusti di un mercato che cambia.