Il biologico continua a rafforzare il proprio ruolo nel sistema agroalimentare italiano e nel 2024 raggiunge nuovi traguardi, confermando una traiettoria di crescita strutturale. A fotografare l'evoluzione del settore biologico nel 2024, confermandone la centralità nell'agroalimentare italiano e il consolidamento della leadership a livello europeo, è Ismea nel Rapporto "Bio in Cifre 2025".
Ortofrutta biologica: flessione annuale, crescita strutturale
La superficie agricola utilizzata (SAU) coltivata con metodo biologico ha superato i 2,5 milioni di ettari, con un incremento annuo del 2,4%, pari a circa 60 mila ettari in più rispetto al 2023. Un risultato che porta il biologico a rappresentare il 20,2% della SAU nazionale, avvicinando ulteriormente l'obiettivo del 25% fissato dall'Unione europea per il 2030 dalle strategie Farm to Fork e Biodiversità. Negli ultimi dieci anni l'espansione è stata ancora più marcata: le superfici bio sono aumentate del 68%, con oltre 1 milione di ettari aggiuntivi e un tasso medio di crescita annua del 6%. Un dato che colloca l'Italia ai vertici europei, ben al di sopra delle altre grandi economie agricole continentali come Spagna, Germania e Francia.
© ISMEA - Rapporto "Bio in Cifre 2025"
Guardando alla composizione delle superfici biologiche, il 40% è occupato da seminativi, il 31% da prati e pascoli e il 22,7% da colture permanenti, categoria che comprende anche gran parte delle produzioni frutticole. Gli ortaggi rappresentano il 2,3% della SAU bio nazionale.
Nel 2024, tuttavia, proprio le superfici ortive biologiche hanno registrato una contrazione del 5,1% rispetto all'anno precedente, mentre le colture permanenti mostrano una crescita più contenuta (+1,9%). Una dinamica che va letta nel contesto di un decennio fortemente espansivo: rispetto al 2014, infatti, la SAU biologica destinata agli ortaggi è aumentata del 93,5%, mentre quella delle colture permanenti segna un +72%. Numeri che confermano come l'ortofrutta bio resti una componente strutturale e strategica del comparto, nonostante le oscillazioni congiunturali.
Dove cresce il biologico: il peso del Mezzogiorno
Dal punto di vista territoriale, il 58% della SAU biologica si concentra nel Mezzogiorno, seguito dal Centro (23%) e dal Nord (19%). Sicilia, Puglia e Toscana da sole rappresentano oltre il 38% della superficie bio nazionale, mentre le prime dieci regioni arrivano a superare l'83%.
Nel 2024 il Nord registra la crescita percentuale più elevata (+8,4%), ma è il Sud a segnare l'incremento più consistente in termini assoluti, con 50 mila ettari in più. Tra le regioni più dinamiche spiccano Valle d'Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Campania e Liguria.
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Operatori bio in aumento: più integrazione lungo la filiera
A crescere non sono solo le superfici. Nel 2024 gli operatori biologici aumentano del 2,9%, raggiungendo quota 97.160 unità. La crescita riguarda soprattutto le aziende agricole, che rappresentano quasi il 90% del totale. I produttori esclusivi restano la categoria più numerosa (74,4%), ma negli ultimi dieci anni è aumentato il peso dei produttori che affiancano alla coltivazione anche attività di preparazione, segno di una maggiore integrazione di filiera e di una ricerca di valore aggiunto.
Consumi: l'ortofrutta traina il fresco bio
Sul fronte della domanda, il 2024 segna un nuovo massimo storico per i consumi domestici di prodotti biologici. La spesa complessiva raggiunge 3,96 miliardi di euro, con una crescita del 2,9% su base annua. L'incidenza del biologico sulla spesa agroalimentare totale torna a salire al 3,6%, dopo due anni di flessione.
© ISMEA - Rapporto "Bio in Cifre 2025"
Particolarmente significativo il contributo del fresco, dove l'ortofrutta biologica si conferma tra i principali motori di crescita. Nei supermercati - primo canale di acquisto bio con quasi 1,5 miliardi di euro di fatturato - l'ortofrutta registra un incremento di 22,3 milioni di euro rispetto al 2023. Anche ipermercati e discount mostrano segnali positivi, con questi ultimi che accelerano più di tutti (+10,2%).
Dal punto di vista dei prezzi, nel 2024 il differenziale tra prodotti biologici e convenzionali rimane generalmente stabile, ma aumenta proprio nell'ortofrutta, con esempi evidenti come limoni e patate. Una dinamica che riflette le tensioni sui costi produttivi e le difficoltà climatiche che continuano a interessare il comparto.
© ISMEA - Rapporto "Bio in Cifre 2025"
Importazioni: cresce il peso della frutta bio estera
Infine, aumenta il ricorso alle importazioni di prodotti biologici da Paesi terzi. Nel 2024 i volumi crescono di circa il 7%, trainati soprattutto dalla frutta (+20%) e dai prodotti trasformati (+38%). La Turchia si conferma primo fornitore, seguita da Pakistan ed Ecuador, quest'ultimo particolarmente rilevante per le banane biologiche, insieme al Perù.
Nel complesso, il quadro restituisce l'immagine di un biologico italiano solido e in espansione, in cui l'ortofrutta - tra produzione nazionale, consumi e importazioni - continua a giocare un ruolo centrale, strategico e sempre più integrato nelle dinamiche di mercato.
© ISMEA - Rapporto "Bio in Cifre 2025"
Per maggiori informazioni:
www.ismeamercati.it