Maculatura, psilla e cimice sono le principali avversità contro cui sta combattendo il comparto italiano della pericoltura e per le quali si cercano nuovi modelli di difesa fitosanitaria. Su queste tematiche si è sviluppato il convegno "Ricerca e Sviluppo di nuove tecniche di gestione, difesa e post raccolta del Pero" tenutosi lo scorso 27 novembre presso la sede della Fondazione per l'Agricoltura F.lli Navarra di Ferrara.
© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it
Durante l'appuntamento, ampiamente partecipato da tecnici del settore, sono state presentate le attività e i risultati conseguiti sulle prove sperimentali inerenti la tematica della difesa fitosanitaria.
Matteo Landi di Astra Innovazione e Sviluppo ha approfondito le "Linea di Difesa del Pero e Prova Scenario 2030", facendo il punto della situazione sugli aspetti sperimentali, i risultati oggi trasferibili alla pratica di campo, e gli sviluppi futuri di questo specifico comparto.
Rispetto alle criticità, è stata evidenziata una pressione crescente di Psilla del pero, oltre alla ben conosciuta Maculatura bruna. Problematiche ancor più accentuate da una situazione legislativa fatta di continue revoche di fungicidi ma soprattutto insetticidi, che rende necessario l'obiettivo di costruire strategie sostenibili e futuribili, che nascano dal comparto tecnico e siano compatibili con i futuri scenari prefigurati in ambito comunitario.
Le attività svolte all'interno del progetto "Ricerca e sviluppo di nuove tecniche di gestione colturale, difesa fitosanitaria, e gestione post raccolta del pero, al fine di adattare la filiera ai mutati cambiamenti climatici, per produzioni resilienti, ecosostenibili, e di alta qualità percepita rispetto al mercato di destinazione", e nello specifico nell'attività 1 "Nuovi modelli di difesa fitosanitaria", hanno riguardato le strategie di controllo rispetto alla maculatura bruna, con prove sia di difesa alla chioma sia di gestione del cotico erboso. Il progetto ha previsto anche una strategia di difesa a tutto tondo, definita "Scenario 2030" in quanto elimina da subito tutti i prodotti e i principi attivi che saranno messi al bando negli anni a venire.
Lo Scenario 2030 in dettaglio
Rispetto alla gestione del cotico erboso, il progetto ha definito gli ambiti operativi e gestionali dell'interramento del cotico, che è pratica necessaria quando la soglia di danno - e il conseguente inoculo nel frutteto - superano livelli economicamente accettabili. Lo stesso deve però essere considerato come un intervento di emergenza, da non procrastinarsi per troppe annate (il consiglio è di non eccedere i 3 anni di interramenti continui). In caso contrario, potrebbe verificarsi la perdita di vita microbiologica del suolo, intesa come tenore in sostanza organica e diversità microbica, fattori importantissimi per la crescita dell'apparato radicale.
In questo senso, sono stati anche rimarcati eventuali interventi alternativi, come applicazioni primaverili di Calciocianamide, Solfato ferroso, Calce Idrata e Trichoderma gamsii e Trichoderma asperellum che sono in grado di integrare un effetto contenitivo, seppur di minore efficacia, in specifici contesti dove non si ritiene opportuno intervenire con la rottura del cotico.
Sono stati evidenziati come fondamentali, per l'interramento del cotico erboso ai fini di una sua corretta gestione, sia la corretta tempistica, sia la presa di coscienza verso le maggiori criticità legate a questa pratica, ovvero il rischio di compattamento e la difficoltà nel rientrare in campo dopo un evento meteorico (da attenzionare per terreni argillosi, soggetti a ristagno o con regimazione idrica errata).
La prova "Scenario 2030" riguarda le varietà Abate Fétel e Williams, e ha lo scopo di sviluppare strategie futuribili, soprattutto in considerazione della limitata disponibilità di sostanze attive.
L'obiettivo principale è quello di efficientare tutta la strategia di difesa alla chioma, attraverso l'utilizzo di modelli previsionali in grado di prevedere i periodi di maggior criticità per ciascuna patologia, sia essa derivata da funghi, batteri, virus e insetti. La strategia proposta è integrata, ovvero presenta non solo interventi alla chioma ma anche, ad esempio, l'interramento del cotico per la sola Abate Fetél, e nel futuro sarà implementata anche da integrazione/ricostituzione del cotico erboso con leguminose o altre specie selezionate, al fine di inibire la presenza di graminacee, oppure non prevedendone lo sfalcio ma la sola rullatura.
I primi risultati di "Scenario 2030"
Iniziata nel 2023, la prova "Scenario 2030" sta dando i primi risultati. La varietà Williams si conferma ad oggi una varietà rustica e con i mezzi ad oggi utilizzati ancora coltivabile senza eccessivi problemi.
Per la varietà Abate Fétel, la maculatura permane una minaccia: nelle due raccolte del 2024 e 2025 non si è portata a livelli alti nella tesi innovativa, ma comunque sempre superiori al controllo chimico standard da disciplinare.
Sulla ticchiolatura si rimarca fondamentale il corretto timing di intervento che, se errato, determina danni anche sulla strategia chimica usuale. Sulla tesi "Scenario 2030", in via generale, sono stati evitati trattamenti con miscele oltre le due vie e ciò, in alcuni casi, ha evidenziato un deciso calo nel numero di principi attivi impiegati.
In relazione anche ad un miglior utilizzo dei modelli previsionali, si ritiene futuribile una strategia di controllo dei patogeni fungini, che preveda un intervallo tra un trattamento e quello successivo che non sia inferiore ai 7 giorni.
Rispetto al controllo degli insetti, la strategia ha utilizzato più spesso caolino, oli essenziali, maltodestrina, feromoni, mantenendo un numero di interventi simile o leggermente superiore allo standard.
Prospettive per il periodo 2025-2030
Rispetto al periodo 2025-2030, che vedrà proseguire questa attività, si sono prefigurate diverse prospettive.
In primis, si intende rafforzare la difesa dalla maculatura bruna, integrando prodotti alternativi, timing più mirati e tecniche agronomiche (modelli previsionali, cotico, gestione irrigua, arieggiamento) ma anche ottimizzare la strategia Scenario 2030 in presenza di forte pressione di psilla e altre avversità.
Inoltre, si vogliono integrare mezzi alternativi (corroboranti, oli essenziali, microrganismi) nelle linee di difesa; consolidare i dati 2024–2025 per definire protocolli stabili, ripetibili e trasferibili alle aziende; costruire una linea tecnica definitiva per la difesa del pero post-revoche, coerente con gli obiettivi Farm to Fork.
Iniziativa realizzata nell'ambito dei Programmi Operativi nel settore Ortofrutta – Regolamento (UE) 2021/2115 e Regolamento delegato (UE) 2022/126 e ss.mm.ii., Progetto "Ricerca e sviluppo di nuove tecniche di gestione colturale, difesa fitosanitaria, e gestione post raccolta del pero, al fine di adattare la filiera ai mutati cambiamenti climatici, per produzioni resilienti, ecosostenibili, e di alta qualità percepita rispetto al mercato di destinazione"- attività 1 "Nuovi modelli di difesa fitosanitaria".