Le previsioni è che la stagione dei kaki Rojo Brillante a marchio Divino termini in anticipo. Il brand ideato e progettato nella scorsa primavera dalla Gallicchio Frutta, società che ha fatto della produzione, lavorazione e commercializzazione dei kaki il suo core business.
A fornire un bilancio, a poco più di due mesi dall'avvio della nuova annata, è Francesca Gallicchio, amministratore dell'azienda con stabilimento a Scanzano Jonico (Matera).
"Contrariamente a ogni programmazione, che prevedeva di estendere le forniture fino a marzo inoltrato anche grazie all'utilizzo di tecniche di gestione innovative, stimiamo di terminare la vendita del kaki entro la fine di gennaio. Non ci aspettavamo una risposta così entusiastica da parte del mercato, specie dalla GDO. Disponiamo ancora di circa 200 tonnellate di prodotto da commercializzare, ma la pressione della domanda è tale da imporre una gestione strategica volta non tanto a massimizzare la velocità delle forniture, quanto a coprire il picco delle richieste natalizie e continuare in modo limitato anche dopo le festività".
© Gallicchio Frutta SrlsFrancesca Gallicchio
"Questa rapidità di esaurimento rende impossibile mantenere il nostro iniziale piano di rifornimenti esteso, nonostante la possibilità di avvalerci di trattamenti in post-raccolta. Le richieste di approvvigionamento sono talmente elevate, che stanno modificando il calendario di raccolta. Alcune partite dei nostri soci già sottoposte a trattamenti ritardanti e che sarebbero dovute essere raccolte a fine gennaio, vengono anticipate - precisa Gallicchio - Tale intensa attività logistica ha richiesto turni di lavoro continui. Siamo arrivati a spedire fino a 36 pallet giornalieri. Per la settimana in corso abbiamo programmato dai 18 ai 23 pallet/giorno".

Il volume totale detanizzato e confezionato per la stagione ammonta a 3.000 tonnellate. "Il 70% dei volumi lavorati è stato destinato alla grande distribuzione, mentre quest'anno non è stato possibile gestire l'export a causa della forte domanda interna. Restano stazionari invece i quantitativi per gli ingrossi ortofrutticoli italiani, specie quelli ubicati al sud Italia. Tuttavia, i volumi potenziali sarebbero stati molto maggiori se non si fossero verificati problemi fitosanitari, che hanno portato a un elevato scarto in campo, fino al 20% in alcuni appezzamenti. Molti dei 90 ettari di diospireti gestiti quest'anno non hanno prodotto le rese che ci aspettavamo. Ad esempio, impianti che dovevano produrre 50 t ne hanno forniti in realtà a malapena 10".
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Divino - Il kaki italiano
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