Il crollo delle esportazioni ecuadoriane di papaya non è stato il risultato di un aggiustamento di mercato, bensì di una crisi sanitaria. Álex Bustos Guerra, direttore generale della GreenControl-LA, spiega che il Paese è passato da 9.285 tonnellate esportate nel 2011 ad appena 200 kg nel 2024. Questo drastico calo è direttamente collegato al virus della maculatura anulare della papaya (PRSV-P), che ha devastato la varietà Hawaiian Solo Sunrise, fino ad allora dominante nel commercio internazionale.
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A sinistra: Alex Bustos (a sinistra) in un campo di papaya Solo Sunrise. A destra: papaya Passion Red
Bustos ha affermato che dal 2000 al 2012 il volume delle esportazioni dell'Ecuador è rimasto stabile tra le 3.000 e le 5.000 tonnellate annue, raggiungendo il massimo storico. Il calo è iniziato nel 2013 e, nel 2017, il volume era sceso a 1.600 tonnellate. L'anno successivo, si è registrato un ulteriore crollo a 194 tonnellate e, da allora, la tendenza negativa è proseguita senza interruzioni.
"La varietà Solo Sunrise, che rappresentava il 95% della papaya esportata, era altamente suscettibile al virus. Quando la malattia si è diffusa nella regione di Santo Domingo, l'offerta è crollata. Non c'è stata ricerca né una risposta rapida e il virus si è diffuso in modo incontrollato", ha spiegato Bustos.
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Papaya Passion Red
Con la quasi scomparsa della Solo Sunrise, i coltivatori si sono orientati verso varietà resistenti ai virus. Oggi, quella più comune è la Mexican Passion Red, una papaya di pezzatura elevata, del peso di 2,5-3 kg, coltivata principalmente per il mercato locale perché i calibri e la forma non soddisfano gli standard di esportazione. "Pur essendo un ibrido senza resistenza genetica al PRSV-P, può sopravvivere alla malattia per cicli di produzione della durata di 1,5-2 anni", ha sottolineato Bustos.
Al contrario, la tradizionale Solo Sunrise produce frutti di circa 600 g, ideali per l'esportazione, ma la sua suscettibilità al virus ne ha completamente bloccato la produzione commerciale.
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Papaya SoloSunrise Samira
Il settore privato sta attualmente testando una nuova variante, la SoloSunrise Samira, una linea transgenica con inserzioni virali progettate per renderla più resistente. È ancora in fase di valutazione, ma potrebbe diventare in futuro un'alternativa più adatta ai mercati internazionali.
Bustos ha osservato che, a parte la limitata ricerca pubblica e privata, il controllo chimico è stato utilizzato in modo improprio, favorendo così l'insorgenza di resistenze negli insetti vettori. Questi insetti non rispondevano più agli insetticidi, facilitando la diffusione del virus. Nonostante la solidità delle istituzioni ecuadoriane, come Agrocalidad e INIAP, l'esperto sottolinea che la risposta è stata tardiva.
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Papaya di SoloSunrise Samira
Quando la papaya ecuadoriana non è stata più disponibile sul mercato internazionale, gli acquirenti hanno rapidamente cercato fonti alternative. Al suo picco, il Perù era la principale destinazione, rappresentando il 24% delle spedizioni nel 2011 e salendo al 45% nel 2012. Altre destinazioni significative includevano Belgio, Paesi Bassi e Colombia. Attualmente, le poche quantità prodotte sono destinate principalmente al mercato peruviano e vengono trasportate via terra.
Per Bustos, il caso della papaya dovrebbe servire da monito. "L'Ecuador vive di esportazioni agricole. Senza ricerca, allerte tempestive e una gestione responsabile degli agrofarmaci, qualsiasi coltura può crollare. L'unica via da seguire è sviluppare e valutare varietà resistenti", ha concluso Bustos.
Per maggiori informazioni:
Alex Bustos Guerra
GreenControl-LA
Ecuador
[email protected]
www.greencontrol-la.com