© Concetta Di Lunardo | FreshPlaza.it "La qualità della materia prima di questa campagna è superiore a quella precedente. Questo ha giustificato anche un certo aumento dei prezzi riconosciuti ai produttori. Tali quotazioni, tuttavia, in fase di commercializzazione non sono state recepite e dunque stiamo vendendo i prodotti agli stessi prezzi dell'anno scorso. Ciò a fronte del fatto che il pomodoro destinato alla trasformazione viene pagato agli agricoltori italiani a prezzi notoriamente più elevati rispetto ad altri Paesi", afferma Filippo Torrente, alla guida dell'omonima azienda familiare, giunta alla terza generazione di imprenditori.
Nell'arco di tre/quattro anni, grazie alle potenzialità del nuovo stabilimento, il marchio stima di essere in grado di raddoppiare il fatturato. L'azienda Torrente è una delle principali industrie conserviere del Sud Italia, con un'offerta di circa 80 referenze da pomodoro 100% italiano, proveniente sia da agricoltura convenzionale che biologica. La gamma include la lavorazione di oltre 10 varietà di pomodoro, tra cui il rosso lungo e tondo, i pomodorini gialli, il San Marzano e il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio.

"Al momento il mercato è fermo - spiega Filippo Torrente - come è fisiologico durante il mese di novembre. Registrano una performance migliore il pelato e, in generale, tutti i formati destinati al retail con la passata che come prodotto più venduto mantiene una buona posizione di vendita. Nel complesso i formati piccoli stanno tenendo di più rispetto ai formati dopo anni in cui si è rilevata una certa stagnazione nelle richieste".
"Complessivamente sul piano internazionale il settore paga un prezzo alto alla competizione estera e, non ultimo, ai dazi voluti da Trump che tengono in bilico le quote export di fatturato".
"Daremo il via alla coltivazione dei friarielli - disponibili in vasetti da 500 g e 2 kg - a partire da gennaio/febbraio, considerato che al momento le temperature sono troppo alte per ottenere un prodotto di qualità superiore. Li coltiviamo negli stessi campi dove abbiamo seminato il pomodori, in un'ottica di avvicendamento colturale per arricchire i terreni di sostanze nutritive. Questa produzione segue quella del pomodoro e contribuisce a fertilizzare i campi dopo il raccolto. Le coltivazioni si trovano in provincia di Caserta e sono seguite da agronomi specializzati".
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Analizzando i dati di consumo interni, come riportato da Anicav (cfr. FreshPlaza del 3 dicembre 2025), nel primo semestre 2025, nel canale retail, si registra una sostanziale stagnazione dei consumi rispetto allo scorso anno, con una lieve contrazione delle quote di mercato sia in termini di volume (-0,4%) che di valore (-0,5%). La flessione maggiore ha riguardato la polpa e il pelato intero. "L'Europa, con la Germania in testa, si conferma, ancora una volta, il principale mercato di sbocco dei nostri derivati. Quote significative sono rappresentate dal Regno Unito, dagli Stati Uniti, dal Giappone e dall'Australia".
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