Da Polderland Groenten a Heinenoord tutto ruota attorno ai cavoletti di Bruxelles. Ovunque si guardi, non si vede altro che cavoletti, grandi e piccoli, in retine, flowpack di plastica e cassette. Durante un tour dell'azienda con una trentina di giornalisti della casa editrice Fresh Publishers – che scrivono per AGF, Groentennieuws, BP Nieuws, le diverse edizioni di FreshPlaza (tra cui quella italiana), FloralDaily, Hortidaily, MMJDaily e Vertical Farm Daily – Corstiaan Piek ha accompagnato i suoi ospiti in un mondo dove il profumo dei cavoletti appena raccolti è onnipresente. I muletti vanno avanti e indietro, i dipendenti lavorano sulle linee di selezione e pallet pieni di cavoletti confezionati vengono trasferiti verso celle climatizzate. L'azienda lavora visibilmente a pieno ritmo.
© Martijn van Nijnatten | FreshPlaza.it
Lo specialista nella coltivazione e nel confezionamento dei cavoletti sta vivendo un anno eccezionale. "Abbiamo una resa straordinariamente alta. Negli altri anni raccoglievamo circa 22-24 tonnellate per ettaro, mentre quest'anno siamo a 30-35 tonnellate per ettaro". Ma questo, secondo Corstiaan, non è necessariamente un vantaggio. "Abbiamo molto prodotto, ma proprio per questo i prezzi sono molto bassi". E questo problema, cioè prezzi bassi dovuti alle alte rese, secondo lui non riguarda solo la sua azienda: in tutte le colture in pieno campo un eccesso di prodotto sul mercato sta causando un calo dei prezzi.
"Per fortuna tutto ciò che deve essere raccolto è ancora in campo, e con un meteo diverso la situazione può cambiare rapidamente", prevede Corstiaan. "Sotto lo zero non si può raccogliere: allora le scorte si esauriscono in fretta e scatta il panico. Questo potrebbe essere un modo per risolvere i prezzi bassi di questa stagione".
Tutto cresce meglio del normale
La maggiore produzione ha diverse cause. Nonostante l'estate secca, il suolo è in condizioni eccellenti, secondo Corstiaan. "Il terreno è molto sano, tutto cresce molto meglio del normale". Alla domanda se nuove varietà di cavoletti abbiano avuto un ruolo, risponde che il loro impatto è limitato. "Sviluppare una varietà di cavoletti richiede sette-otto anni. Non è qualcosa che cambia molto da un anno all'altro".
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Polderland Groenten coltiva una parte dei cavoletti in proprio, ma lavora anche con una dozzina di produttori con cui ha costruito un rapporto solido. L'intero raccolto di questi produttori viene acquistato ogni anno dall'azienda. A Heinenoord i cavoletti vengono poi confezionati per la vendita in tutta Europa e oltre. "Tutto avviene tramite esportatori e grossisti, lo facciamo così da anni", spiega Corstiaan. "Non abbiamo l'ambizione di farlo direttamente. Siamo fieri dei nostri clienti e rispettiamo il cliente del nostro cliente".
Il consumatore tedesco è determinante
Circa il 70% della produzione è destinato all'esportazione verso la Germania. Seguono i Paesi Bassi, poi - a distanza - Italia, Francia e alcuni Paesi dell'Europa orientale. Il consumatore tedesco è quindi determinante per Polderland Groenten.
Corstiaan spiega che Polderland coltiva sempre più nel nord dei Paesi Bassi. Non solo perché ampliare le superfici nel sud-ovest è sempre più difficile a causa dell'edilizia, ma soprattutto per una piccola differenza climatica decisiva. "Le temperature lì sono di qualche grado più basse e quindi nel nord abbiamo una minore pressione di malattie. Possiamo perciò usare meno prodotti fitosanitari. La vicinanza del mare, con aria fresca e vento costante, aiuta anche a limitare popolazioni di insetti come gli afidi. I costi di trasporto di attrezzature e prodotto sono alti, ma il vantaggio della minore pressione di malattie compensa".
Questo evita anche un problema nella fase successiva della filiera: gli afidi sui cavoletti. Lavarli per rimuoverli non è un'opzione, secondo Corstiaan: "Spesso gli afidi si trovano tra le foglie e vogliamo mantenere il prodotto il più asciutto possibile".
Ancora scettico sulle macchine di raccolta automatiche
Sebbene siano in corso prove con macchine automatiche per la raccolta, Corstiaan rimane scettico. "Non si può raccogliere tutto con una macchina. Servono comunque lavoratori per ciò che la macchina non può fare". Inoltre vuole investire nel mantenimento del personale: "Bisogna poter dare ai dipendenti anche i compiti piacevoli, non solo ciò che la macchina non riesce a fare". Allo stesso tempo, i costi elevati della manodopera pesano sull'azienda. "Mantenere il personale e mantenere dei costi salariali sostenibili è una sfida sempre più grande", afferma Corstiaan.
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Durante la visita, è evidente che si capisce subito a quale mercato sono destinati i cavoletti. Lo si nota, per esempio, dal tipo di confezionamento. Nei Paesi Bassi il consumatore preferisce imballaggi di plastica sigillati, i cosiddetti flowpack, soprattutto perché garantiscono una maggiore conservabilità. La Germania si orienta invece verso sempre meno plastica e richiede cavoletti confezionati in retine Netlon.
Piccolo ma buono, oppure grande è bello?
Anche le preferenze in termini di calibri variano da Paese a Paese. I consumatori olandesi preferiscono cavoletti piccoli - ma buoni - perché credono che abbiano un sapore migliore. "E in effetti è così", confida Corstiaan. I consumatori tedeschi invece preferiscono quelli grandi, secondo il motto "grande è bello e tanto è gustoso". "Inoltre pulire una pentola piena di cavoletti grandi richiede unpo' meno tempo", aggiunge con un sorriso.
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Chi entra per la prima volta nella sala di produzione viene accolto dal profumo unico dei cavoletti. Questo aroma inconfondibile permea l'intero edificio, ma la cosa curiosa è che dopo un po' non lo si nota più: ci si abitua. E come ha osservato un collega, è davvero uno spettacolo particolare: "Ovunque guardi, vedi cavoletti. Solo cavoletti! È davvero qualcosa di speciale da vedere".
Selezione con l'AI
Nell'area di lavorazione c'è un continuo via vai di camion carichi di cavoletti appena raccolti. I piccoli cavoli verdi vengono scaricati automaticamente dalle macchine. Una selezionatrice ottica di Tumoba separa, grazie all'intelligenza artificiale, i cavoletti idonei al consumo da quelli scartati e destinati ai mangimi. Corstiaan è molto soddisfatto: "È il miglior investimento che abbia mai fatto!", afferma deciso.
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I cavoletti vengono poi calibrati tramite setacci con fori di varie dimensioni. Gli operatori verificano quindi la qualità a occhio nudo prima che il prodotto passi alla fase di confezionamento.
Destinazioni esotiche
"Una volta confezionati, i cavoletti vengono conservati in celle climatizzate mantenute a una temperatura costante di 2 °C", spiega Corstiaan. Su cassette, scatole e imballaggi in polistirolo compaiono indirizzi da tutto il mondo: se Germania e Paesi Bassi sono i mercati principali, i cavoletti di Polderland arrivano letteralmente anche dall'altra parte del globo. Su alcuni pallet figurano indirizzi relativamente vicini, mentre altri sono destinati a mete esotiche come Singapore, Dubai e Tokyo, ma anche agli Stati Uniti.
Nel frattempo, un collega prende di nascosto un cavolettino dalla linea di lavorazione e lo mangia crudo. "Era così tenero e piccolo… buonissimo!", confesserà poi. Corstiaan lo sente e sorride.
Mio figlio ne mangia più di me!
Alla domanda se anche lui mangi cavoletti, Corstiaan risponde con un deciso sì. "Mangio cavoletti almeno una volta ogni due settimane. Sono buonissimi e molto salutari". E per chi pensa che ai bambini non piacciano i cavoletti, suo figlio di due anni dimostra il contrario: "Ne infila uno dopo l'altro sulla forchetta e li mangia in un sol boccone. Ne mangia persino più di me!", dice ridendo.
Il sapore dei cavoletti, secondo lui, è molto migliorato nel corso degli anni: la nota amarognola di un tempo è stata in gran parte eliminata con la selezione varietale. Ma anche i metodi di preparazione sono cambiati: tempi di cottura più brevi, cottura in padella… tutto aiuta a preservare colore, sapore e consistenza. "Ed è anche più salutare", aggiunge Corstiaan.
Messaggio ai politici
A livello mondiale, i cavoletti rappresentano un mercato relativamente piccolo: si coltivano su circa 20.000 ettari in tutto il mondo. "Ma è un mercato stabile", afferma Corstiaan. Per mantenerlo stabile anche in futuro, ha però un messaggio per L'Aia e Bruxelles: "Mantenete la normativa sui prodotti fitosanitari gestibile. Tutto ciò che ci attende ora, ci rende incerti e non ci motiva. Sarebbe un peccato se questo settore venisse rovinato dai governi de L'Aia e di Bruxelles".
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Per maggiori informazioni:
Polderland Groenten![]()
Zomerlandseweg 1
3274 LX Heinenoord - Paesi Bassi
+31(0)186 600474
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