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Nasce l'Unione Quarta Gamma, che riunisce le OP di riferimento per il rilancio del comparto

È stata costituita ieri 2 dicembre l'Unione Quarta Gamma, l'Associazione di Organizzazioni di Produttori (AOP) che riunisce i principali protagonisti della filiera delle insalate in busta, con l'obiettivo di rilanciare un comparto in difficoltà sul fronte della sostenibilità economica, nonostante la crescente centralità dei prodotti servizio negli acquisti alimentari degli italiani.

Nove imprese, di cui sei Organizzazioni di Produttori – realtà che rappresentano una quota rilevante della produzione nazionale di fresh cut – hanno scelto di unirsi per valorizzare tutta la filiera. Il progetto, avviato due anni fa grazie all'impulso di Unaproa, Coldiretti e Filiera Italia, che ne hanno garantito continuità, supporto e visione strategica, ha trovato il suo naturale spazio di riferimento in Filiera Italia, l'associazione nazionale che promuove la qualità e la distintività dell'agroalimentare italiano.

Le OP Agrinsieme, Mioorto, Oasi, Ortoromi, San Lidano, Sole e Rugiada, insieme alle imprese Agricor, La Linea Verde e L'Insalata dell'Orto, hanno dato vita alla nuova AOP nel quadro del Reg. UE 2393/17 (Omnibus).

© AOP Unione Quarta Gamma

L'iniziativa punta su tre assi strategici: la programmazione e la gestione dell'offerta, la prima immissione del prodotto sul mercato – lasciando alle singole realtà la fase commerciale finale – e lo sviluppo di un sistema di qualità condiviso, oltre a un programma pluriennale di comunicazione rivolto al retail e al consumatore.

Proprio sul fronte comunicazione i fondatori vedono fin da subito importanti ricadute positive: informare i consumatori sui valori delle insalate in busta – sicurezza alimentare, riduzione degli sprechi, risparmio di tempo – è considerato un passaggio cruciale.

Il mercato oggi vale oltre 1 miliardo di euro nel solo canale retail, e supera il miliardo e mezzo includendo HoReCa ed export. Le insalate di IV gamma raggiungono oltre il 70% delle famiglie italiane, pur con una quota ancora contenuta di consumatori abituali. A monte della filiera si contano più di 200.000 tonnellate di materia prima, sviluppate su circa 15.000 ettari e 30.000 addetti coinvolti.

"È un progetto per la filiera, pensato per riportare valore a tutte le sue fasi e renderla nuovamente forte e sostenibile nel lungo periodo", sottolinea Sonia Ricci, presidente di Unaproa. "Senza un adeguato riconoscimento economico rischiamo di perdere uno dei punti di forza dell'ortofrutta italiana. Per questo è fondamentale il coinvolgimento di tutti gli attori, a partire dai clienti. I nove soci sono solo il primo nucleo: auspichiamo che altre imprese si uniscano per garantire la massima rappresentatività. La porta è aperta".

"Per Filiera Italia, questo percorso di valorizzazione e compattamento della filiera del pronto al consumo è emblematico del lavoro che l'Associazione conduce su tutte le filiere agroalimentari", afferma Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia. "Il nostro ruolo è identificare criticità e necessità specifiche e accompagnare i diversi comparti in progetti capaci di restituire valore lungo tutta la catena: in questo caso, dagli agricoltori delle OP ai valorizzatori che immettono sul mercato prodotti pronti di qualità, fino ai consumatori, che attraverso adeguate campagne di comunicazione devono poter riconoscere il grande valore che questo comparto porta nella ricerca di una dieta sana ed equilibrata".

Data di pubblicazione:

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