Il Cilentus Day, organizzato da BASF-Nunhems il 27 novembre 2025 a Ordona (FG), si è trasformato in un appuntamento centrale per la filiera del carciofo. Nato per presentare Cilentus - la nuova varietà romanesca introdotta commercialmente lo scorso anno - è diventato ben presto un'occasione più ampia per riflettere sul ruolo dell'ibrido all'interno del mercato italiano. Giovanni Orioli, Account Manager carciofo e colture industriali per l'Italia Continentale, ha guidato i lavori mettendo al centro non solo la varietà protagonista, ma la necessità di rilanciare una categoria dalle grandi potenzialità produttive e qualitative, oggi penalizzata da un andamento dei consumi non esaltante.
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Giovanni Orioli (Account Manager carciofo e colture industriali per l'Italia Continentale) e William Cavalieri (Country Sales Manager Italy) di BASF-Nunhems
Orioli ha ricordato come il carciofo fatichi a trovare spazio nelle abitudini alimentari moderne, occupando appena il sedicesimo posto tra gli ortaggi più consumati. "Il motivo principale resta la percezione di una difficoltà legata alla pulizia e alla preparazione, un freno che pesa sempre più, in un contesto in cui il consumatore cerca prodotti immediati, di qualità e ad alto contenuto di servizio – ha spiegato Orioli – L'Italia, peraltro, mostra comportamenti di consumo molto differenziati: il Sud mantiene un rapporto forte con il prodotto fresco, mentre il Centro e il Nord-Ovest si orientano più facilmente verso conserve e piatti pronti; il Nord-Est esprime un mercato sensibile al surgelato. In un quadro così frammentato, l'ibrido offre un valore aggiunto che la filiera non può più ignorare: maggiore produttività, uniformità, qualità superiore e, di conseguenza, un incremento del reddito per il produttore".
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La giornata è iniziata con una mostra pomologica che ha permesso ai partecipanti di osservare da vicino quasi tutte le varietà a catalogo Nunhems. Accanto a queste, sono state presentate due linee sperimentali nella tipologia violetto, ancora in fase di prova (Nun 9026 e Nun 9037), segno di un'attività di breeding che punta a innovare continuamente. Orioli ha poi inquadrato la situazione produttiva italiana, evidenziando una riduzione delle superfici coltivate.
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"Negli ultimi 20 anni, il settore ha subito un forte ridimensionamento delle aree dedicate alla coltivazione. Questa tendenza ha registrato un'allarmante accelerazione: se lo scorso anno le stime del CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli indicavano una superficie nazionale intorno ai 25.000 ettari, le proiezioni per l'anno in corso si contraggono ulteriormente, attestandosi su circa 22.000 ettari – ha spiegato Orioli – Il driver primario di questa recente e marcata flessione è inequivocabilmente di natura climatica: la critica mancanza di acqua, che ha severamente colpito le principali aree di coltivazione del Centro-Sud, ha costretto i produttori a una drastica revisione dei piani colturali".
La Puglia resta la principale regione produttrice insieme a Sardegna, Sicilia e Lazio, mentre Basilicata, Campania, Umbria e Toscana completano un mosaico produttivo frammentato, ma ancora strategico.
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Nel corso della presentazione, Orioli ha ripercorso anche l'architettura varietale italiana, basata sulle tre macrotipologie: violetto, romanesco e verde, ciascuna con declinazioni locali e orientamenti commerciali differenti. All'interno di questo scenario, Cilentus rappresenta il nuovo tassello del segmento romanesco, affiancandosi ad Atenea e Artemisa, mentre altre varietà si confermano punti fermi in tipologia violetto (Capriccio, Opal e Opera) e verde (Madrigal, Green Queen e Green Triumph). Per BASF-Nunhems, l'obiettivo rimane quello di sostenere una gamma completa, capace di rispondere tanto al mercato fresco quanto alle esigenze dell'industria.
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La cornice dell'evento ha avuto un ruolo centrale. A ospitare il Cilentus Day è stata l'azienda Cericola Corporate, una realtà che incarna perfettamente l'evoluzione dell'agricoltura italiana. Fondata da Michele Cericola, oggi conta 300 ettari complessivi di orticole, di cui 100 dedicati direttamente al carciofo e altri 200 sviluppati tramite contratti di coltivazione con fornitori locali. "La famiglia ha progressivamente consolidato e ampliato l'impresa grazie all'ingresso della seconda generazione, con i figli Ivana e Valerio, e il genero Vito, che hanno portato visione commerciale, gestione moderna e una forte attenzione all'innovazione – ha spiegato Orioli – L'azienda non si limita alla produzione, ma gestisce in autonomia la fase di condizionamento e la commercializzazione, prevalentemente dedicata alla Grande distribuzione organizzata, mantenendo una quota destinata all'industria a fine campagna e per il mercato libero". Una storia che Orioli ha voluto sottolineare come esempio di continuità e capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato.
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A rendere evidente l'interesse verso il carciofo ibrido è stata la straordinaria partecipazione dei professionisti del settore. Oltre quattrocento persone si sono registrate all'evento, con delegazioni provenienti da Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Emilia-Romagna e Veneto. "Una presenza così ampia testimonia quanto il tema dell'innovazione varietale sia oggi sentito non solo dai produttori, ma anche dai trasformatori e dagli operatori commerciali – ha indicato Orioli – Numerose infatti le industrie e i trasformatori presenti, insieme a commercianti e tecnici interessati a comprendere nel dettaglio gli aspetti agronomici delle nuove varietà".
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Il momento più atteso della giornata è stato, come prevedibile, la visita tecnica in campo. Qui i partecipanti hanno potuto osservare il comportamento delle varietà e confrontarsi con l'agronomo dell'azienda Cericola, il quale ha illustrato le scelte colturali adottate. "È stato un passaggio particolarmente seguito, segno che la ricerca di informazioni pratiche resta fondamentale per chi deve poi applicare in azienda le innovazioni genetiche", ha aggiunto Orioli.
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Il momento centrale dei lavori ha visto gli interventi di Michele Cericola, che ha ripercorso la storia della sua azienda, del Country Sales Manager Italy William Cavalieri, che ha approfondito la strategia BASF-Nunhems in termini di ricerca e innovazione genetica, e del Market Developer BASF Giuseppe Rosa per l'area Crop Protection, che ha evidenziato la sinergia tra genetica, difesa e digitale all'interno di un approccio integrato alle soluzioni agricole. Un breve saluto è arrivato anche dal sindaco di Polignano, Vito Carrieri, invitato dalla famiglia ospitante.
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Il Cilentus Day si è così chiuso come una giornata di dialogo, confronto tecnico e visione prospettica, nella quale è emerso con forza il ruolo dell'ibrido come leva per il futuro del carciofo italiano. "Il successo dell'iniziativa conferma che la filiera, pur colpita da criticità produttive e cambiamenti nei consumi, mantiene una grande vitalità e una forte volontà di innovare", ha concluso Orioli.
BASF-Nunhems, con il lancio di Cilentus e con il continuo lavoro di ricerca, si posiziona come uno dei punti di riferimento di questo percorso.
Per maggiori informazioni:
Giovanni Orioli
Account Manager Carciofo e colture industriali Italia Continentale
BASF | Nunhems
+39 348 3955439
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