Prezzi stabili per l'aglio. Rispetto agli aumenti del 2024, in questo periodo le quotazioni non si discostano. Lo afferma Francesco Delfanti, produttore e commerciante della provincia di Piacenza, notoriamente vocata per questa coltivazione.
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"I prezzi sono costanti, senza sbalzi - afferma Delfanti - in quanto a livello mondiale vi è una abbondante produzione di aglio cinese che sta livellando le quotazioni. Non che in Italia si importi aglio cinese, è molto raro, ma la presenza sui mercati mondiali incide anche a livello europeo. Faccio un esempio: se Il Brasile aumenta le importazioni di aglio dalla Cina, probabilmente diminuisce quelle della Spagna. A quel punto, la Spagna è costretta a destinare sul mercato europeo maggiori quantità e questo crea una sovrabbondanza di disponibilità".
Nelle prossime settimane invece inizierà ad arrivare, in Europa e in Italia l'aglio prodotto in Argentina. "In Italia produciamo il 50% dell'aglio che consumiamo - precisa Delfanti - quindi dobbiamo obbligatoriamente importare. La nazione dalla quale importiamo di più è la Spagna che ha costi di produzione molto inferiori rispetto ai nostri".
In Italia vi è poi un mercato "parallelo", di aglio a marchio e IGP, che mantiene prezzi molto più alti rispetto al prodotto standard e i consumatori lo apprezzano a prescindere. "Lo scorso anno, in questo periodo - conclude Delfanti - abbiamo assistito a una crescita del mercato con richieste importanti. Quest'anno ancora, di questa fiammata prenatalizia, non vi è traccia. Speriamo vi sia qualche scossone, in positivo, nei prossimi giorni".
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