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Dal convegno organizzato dal Codifesa Bologna - Ferrara

"Occorre che tutte le aziende agricole si assicurino, per pagare tutti di meno"

Quasi 400 operatori del settore hanno partecipato, la scorsa settimana, al convegno "Gestione del rischio in agricoltura, tra presente e futuro" organizzato da Codifesa Bologna e Ferrara presso il centro fieristico di Ferrara. Sul palco dei relatori, alcuni dei maggiori rappresentanti nell'ambito del mondo assicurativo in agricoltura.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itIl presidente Danilo Tamisari

Danilo Tamisari, presidente del Codifesa BO-FE, ha introdotto i lavori: "Affinché lo strumento assicurativo diventi conveniente e accessibile a tutte le aziende, occorre estenderla a tutte le imprese. Deve esserci questo vincolo assicurativo esteso a tutti in modo che il rischio venga diluito e tutti paghino meno. E che poi vi siano rimborsi certi e veloci".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itCirca 400 le persone intervenute alla fiera di Ferrara il 21 novembre 2025

Fabio Vitale, direttore generale di Agea, in un video messaggio ha affermato che "La gestione del rischio tramite assicurazione non è vista con grande adesione dal mondo agricolo visto che, su 800mila aziende agricole in Italia, solo il 10% si assicura. Questo perché manca una percezione del vantaggio economico e sociale e del ritorno dell'investimento sul sistema. La politica dovrà fare la sua parte, la burocrazia gioca un importante ruolo assieme agli stakeholder che devono decidere. L'erogazione degli indennizzi sconta delle problematiche e, su indicazione del Ministro, abbiamo istituito come Agea una task force permanente con Consorzi di Difesa, CAA, Masaf, Ismea per risolvere le difficoltà burocratiche".
"Il PGR - ha continuato Vitale - si avrà in anticipo nel 2026. Il fascicolo aziendale è fondamentale per il corretto funzionamento dei dati e del sistema: molte anomalie dipendono dalla lettura grafica del fascicolo aziendale. Faremo un accordo con gruppi bancari nazionali con formule vantaggiose per anticipo Pac stessa".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itMauro Serra Bellini

Mauro Serra Bellini, dirigente del Ministero dell'agricoltura, ha dato anche delle buone notizie: "Agricat si è implementato ed integrato nel sistema di gestione dei rischi, è stato rivisitato nella struttura per renderlo più fruibile e leggibile, stipula dei certificati assicurativi sulla base dei dati aggiornati in Sian e quelli saranno i dati sui quali si effettuerà il controllo. Gli organismi pagatori devono tenere aggiornato i dati del fascicolo così vi sarà allineamento dei dati: non esiste più la manifestazione di interesse. La polizza sarà semplificata a tutte le colture con l'inserimento della novità monorischio grandine. Nella liquidazione Agricat paga sul valore assicurato in caso di assicurazione con polizza che contenga rischi catastrofali, mentre paga sul valore indice nel caso non vi sia polizza assicurativa o questa non contenga avversità catastrofali".

Il deputato Mauro Malaguti Mauro ha detto che "il Governo ha stanziato 15 miliardi per l'agricoltura, ma non dimentichiamo che Agricat ha avuto problemi iniziali".
Il deputato Davide Bergamini è intervenuto dicendo che le "Polizze devono essere sostenibili e il Codifesa ha effettuato un grande lavoro il problema dell'antimafia che ritarda moltissimo i tempi di pagamento".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itDaniele Caceffo

Daniele Caceffo, di Assicurazioni Generali e coordinatore europeo dell'Associazione assicurazioni in agricoltura, è intervenuto spiegando che "il mondo sta correndo per il sostegno all'agricoltura come asset strategico. E' triplicata l'assicurazione a livello globale dal 2007 al 2024, con un mercato da 58 miliardi di premi assicurativi. La fanno da padrone USA e Cina. Si prevede nel 2033 di arrivare a 69 miliardi di premi. Il Gruppo Generali rappresenta circa 1 miliardo, le aziende italiane attive sono 700.000 iscritte alla Camera di Commercio, 8,9 miliardi il valore delle polizze agevolate ossia meno di un quarto del valore totale delle produzioni del settore primario. Gli effetti del cambiamento climatico provocano danni maggiori di 6 miliardi per riduzioni produttive generalizzate su molti prodotti agricoli. Il 72% delle aziende utilizza almeno una soluzione. Solo il 10,5% delle superfici coltivate ha una assicurazione, e sono soprattutto al Nord. In quattro regioni troviamo un terzo della produzione italiana, Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emila Romagna. Il mercato assicurativo in Italia è di 10 miliardi. Il mercato assicurativo deve fare un passo in avanti importante la partnership tra pubblico e privato, dobbiamo intercettare le diverse esigenze delle aziende con polizze index sburocratizzate e molta tecnologia e più scienza anche per i processi liquidativi, semplificazione normativa per intercettare le aziende che oggi non assicurano, incrementando un abbassamento delle tariffe assicurative che già oggi osserviamo. In Europa le Compagnie hanno i nostri stessi problemi, in Francia si registra una crescita dell'assicurazione".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itIl direttore Guido Graziani

"Per il futuro - ha esordito Guido Graziani, direttore del Codifesa BO-FE - nella programmazione 2028-2034 sarebbe fondamentale l'ottenimento di un pilastro unico dedicato alla Gestione del Rischio ove allocare tutte le risorse dedicate ai Fondi mutualistici, ai contributi assicurativi, alla difesa attiva e alle Crisi di mercato. Le assicurazioni non sono in competizione con i sistemi di difesa attiva - ha ricordato Graziani - ma occorre una integrazione. Tutti i sistemi di difesa attiva sono importanti, ma sono attuabili solo su alcune tipologie produttive, limitatamente estese. Ad esempio, una coltivazione orticola di decine o centinaia di ettari non potrà mai essere coperta da reti antigrandine".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itCamillo Zaccarini Bonelli

Camillo Zaccarini Bonelli (Ismea) ha descritto i risultati di una indagine. "Condotta su 674 aziende, con taglia medio-grande, una metà delle aziende conosce i sistemi di difesa attiva, mentre è più alto il numero delle aziende (66%) che conosce strumenti di difesa passiva. Il 23% effettua difesa attiva, il 22% difesa passiva e il 13,2% entrambe le soluzioni. Anche l'utilizzo degli strumenti di gestione del rischio con le polizze è la prima scelta di difesa per oltre il 60%. La mancata adozione degli strumenti di protezione risiede nei costi troppo elevati, oppure nella mancata percezione della necessità. Comunque, il 95% delle aziende valuta in maniera positiva l'efficacia degli strumenti di difesa impiegati".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itUn momento della tavola rotonda

L'eurodeputato Herbert Dorfmann ha detto che "Il fondo unico della proposta della Commissione europea ci lascia perplessi. Gli Stati membri devono avere dotazioni sufficienti, le politiche della gestione del rischio devono essere rafforzate soprattutto in Italia, Paese che ha sempre investito nella gestione del rischio. Vi sono 900 milioni destinati in Europa per le crisi di mercato. Contro i rischi climatici è importante ampliare il numero delle aziende usando parte delle risorse della Pac. Si deve investire su difesa passiva, fondi e difesa attiva. Si deve creare un meccanismo dedicato esclusivamente alla gestione del rischio, essenziale questo confronto ricco di idee".

Per Fabian Capitanio, docente di Economia agraria all'Università di Napoli, "la gestione del rischio è una materia tecnica, ma soprattutto politica. Il sistema è avviato al fallimento per una incapacità di dare risposte. Abbiamo poche risorse per assicurare tutte le aziende in Italia: negli Stati Uniti la capacità di spesa nella gestione del rischio è 5 volte superiore in proporzione a quello italiano, corrisponde a 1,5 miliardi anno per sussidiare tutti gli strumenti di gestione del rischio e per assicurare tutti. I nodi cardine da risolvere ruotano tutti nell'includere l'80% delle aziende oggi fuori dalla gestione del rischio. In altri paesi il 15% dei prodotti assicurativi è dettato da polizze parametriche. Altro problema è che le aziende non hanno bilanci certificati fatto su misura".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it

Dario Burizzi (Reale Mutua) ha ricordato che "rappresentiamo l'8% del mercato; è vero che vi è un disimpegno di molti produttori, ma la Compagnia vuole restare nel settore. Molti i territori in cui è possibile crescere soprattutto al sud, ma occorre fornire a queste aziende un quadro stabile e pluriannuale".

Daniele Tessore (Compagnia Grandine Svizzera) ha detto: "La nostra Compagnia si occupa solamente di calamità atmosferica. Le Compagnie devono garantire la solvibilità d'impresa. L'azienda agricola assicurata ha una giusta compensazione al premio pagato".

Luca Crema (Ordine Agronomi) ha sottolineato che "serve un approccio complementare della gestione del rischio e più integrata. E' importante usufruire di tecnici preparati ed è indispensabile collaborare con Agea e Agricat".

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