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La produzione di mele turche cala del 40 per cento con deboli prospettive di esportazione

Si stima che il raccolto di mele turche 2025/26 sia diminuito di circa il 40% su base annua a causa delle avverse condizioni meteo di inizio stagione. I danni da gelo hanno ridotto la disponibilità di materie prime, facendo salire i prezzi e creando un contesto difficile per i trasformatori.

A causa dei bassi volumi, le mele sarebbero state inserite nell'elenco dei prodotti soggetti a registrazione per l'esportazione, il che significa che il Ministero del commercio deve approvare le domande di spedizione. Tuttavia, fonti di mercato hanno riferito a Expana che il settore si trova ad affrontare deboli prospettive di esportazione, indipendentemente dalle misure governative. Si prevede che la Turchia faticherà a mantenere prezzi competitivi sui mercati chiave in questa stagione.

© Mintec/Expana
La Polonia, principale concorrente, sembra destinata a registrare una produzione più elevata. Sebbene i dati ufficiali non siano ancora disponibili, alcune stime del settore collocano la produzione polacca a oltre 4 milioni di tonnellate, rispetto ai circa 3 milioni di tonnellate dell'anno scorso. Di conseguenza, i prezzi polacchi hanno registrato una tendenza al ribasso. Una fonte ha dichiarato a Expana che la Turchia non ha alcuna possibilità di competere, portando ad esempio le mele polacche a basso prezzo e i prodotti cinesi offerti al mercato statunitense a livelli competitivi, nonostante i dazi all'importazione.

A ottobre, i prezzi di riferimento Expana per il concentrato di mele a bassa acidità, FCA Europa, origine Turchia, erano di 2.150 euro a tonnellata, con un aumento del 10,3% su base mensile. Il concentrato di mela a media acidità, FCA Europe, origine Polonia, era di 1.750 euro a tonnellata, in calo del 5,4% su base mensile e del 30% su base annua.

Alcuni operatori del settore hanno osservato che un possibile sbocco potrebbe essere rappresentato dalla domanda dell'India per mele di calibro più piccolo o di seconda scelta. Inoltre, le tariffe di trasporto più basse e i tempi di transito più brevi, a seguito della riapertura del corridoio del Mar Rosso, potrebbero sostenere questo commercio. Il mercato resta comunque cauto, con una fonte che definisce la stagione "una completa delusione".

Fonte: Mintec/Expana

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